La misurazione della luminosità di una scena fotografata è effettuata attraverso un esposimetro, questa misurazione avviene attraverso due differenti tipologie di misurazione. La prima misura la luce incidente che cade sulla scena fotografata, la seconda invece misura la luce riflessa della scena. Ma come funziona esattamente la misurazione della luce o dell’esposizione? Scopriamolo insieme!
Funzionamento
Come già preannunciato poco fa, il misuratore di luce riflettente tenta di interpretare la quantità di luce presente nella scena che si sta fotografando.
Questa cosa però non funziona in tutte le situazioni allo stesso modo, a volte può capitare di ritrovarsi degli scatti con degli errori di misurazione in cui i soggetti fotografati risultano molto scuri e magari il cielo, il suolo o comunque l’ambiente circostante (perché magari assume delle colorazioni chiare) risulta essere molto luminoso.
Visto e considerato che il nostro misuratore non è in grado di capire quando ha di fronte una scena con troppi chiari/scuri occorre aiutarlo attraverso dei metodi di misurazione capaci di interpretare al meglio la scena che si ritrova ad analizzare ai fini dello scatto.
I metodi di misurazione
Le macchine fotografiche presenti attualmente sul mercato hanno a disposizione quattro differenti metodi di misurazione per determinare quanto compensare per ottenere la misurazione corretta. Esse sono le seguenti:
- Parziale
- Spot
- Valutativa
- Media ponderata al centro
Questi metodi vanno utilizzati in base alle differenti situazioni di scatto così da evitare problemi di esposizione che potrebbero causare problemi sullo scatto finale.
Misurazione a punto (spot)
Questo metodo ha il compito di misurare la luce in un punto molto piccolo della scena (da qui la scelta del nome appunto). Questo è senza dubbio il metodo più accurato tra i vari metodi ma allo stesso tempo può rivelarsi insidioso nel caso in cui il punto di misurazione non cada esattamente dove vogliamo noi causando così un’esposizione della scena globale sballata.
Misurazione valutativa
Questo tipo di misuratore suddivide la scena attraverso una griglia ed analizza ciascuna delle zone alla “ricerca” di informazioni relative alle luci e alle ombre. Una volta analizzate tutte le zone viene calcolato il valor medio di questi valori e determina il valore adatto per l’esposizione.
Ovviamente questo tipo di misurazione varia in base alla fascia della macchina utilizzata durante gli scatti, delle macchine più costose avranno un metodo di analisi della griglia più complessa rispetto ad una entry level. Stesso discorso vale per il calcolo finale dell’esposizione: nelle camere di fascia alta viene usata una formula che tiene conto di vari parametri e dunque non è una semplice media.
Misurazione con media pesata al centro
Questo metodo rispetto alla misurazione valutativa fa assumere alla zona centrale della scena un’importanza maggiore. Le reflex di fascia alta permettono di modificare il diametro di quest’area in cui avviene la misurazione.
Il lato negativo di questo tipo di misurazione è che se il soggetto fotografato risulta essere decentrato si rischia di sbagliare l’esposizione su di esso.
Misurazione parziale
La misurazione parziale è molto utile in ambienti o eccessivamente o poco luminosi, si presenta come una via di mezzo tra la media pesata e la media spot. Alla base di tutto vi è un principio di funzionamento praticamente uguale a quello della media pesata, l’unica differenza sta nel diametro di riferimento che in questo caso si limita all’ 8-10% della scena.
Conclusioni
Subito dopo aver letto la carrellata di differenze presenti nei vari metodi di misurazione non resta che capire le situazioni dove conviene utilizzarli. Iniziamo con il parlare delle foto paesaggistiche, sicuramente il metodo migliore sarà quello valutativo che è sicuramente il più ”veloce” ed è perfetto per scene in cui non ci sono molti chiaroscuri.
Per lo still life o i ritratti è consigliabile optare per la media pesata al centro così da avere un soggetto principale correttamente esposto.
Nelle foto close-up, nella macro fotografia o in quelle scattate controluce conviene utilizzare la misurazione spot o eventualmente quella parziale.
In alcune situazioni però nessuna delle metodologie di misurazione risulta essere davvero efficace, e in questi casi che si fa? Occorre compensare manualmente per correggere questo errore. Questo è possibile attraverso un incremento di uno o più stop dell’esposizione (o eventualmente sottoesponendo in base alla scena che ci troviamo davanti).