Hai appena acquistato uno smartphone nuovo? Non importa se sia un Android oppure un iPhone, ma molto probabilmente stai navigando in Internet per capire come funziona la prima ricarica. Ci sono miti di ogni genere: farlo scaricare fino allo 0%, ricaricarlo fino al 100% e tenerlo in carica per ore, e chissà quanti altri strani metodi. Beh, questo video qui in alto, e di conseguenza questo articolo, nascono esattamente per sfatare questi miti e fare chiarezza.
Perché fare un video del genere nel 2021? Molti di voi potrebbero chiedersi perché approfondire questo discorso quando gli smartphone sono ormai sul mercato da decenni. Bene, l’idea viene non solo (appunto) dal voler sfatare questi miti, ma anche dal fatto che nel passare degli anni le tecnologie delle batterie sono cambiate, ed alcune cose che potevano essere vere 10 anni fa, non lo sono più ora!
La prima ricarica serve davvero?
La risposta è no, e non c’è davvero nient’altro da aggiungere! Le tecnologie delle batterie agli ioni di litio sono cambiate molto e se state pensando di mettere in carica lo smartphone nuovo per una nottata intera, beh, starete solo sprecando tempo inutilmente. Ed anzi, probabilmente per alcuni aspetti è anche peggio!
TUTTI (e ribadiamo, tutti) gli smartphone nuovi, vi arrivano a casa con una percentuale di carica che va dal 30% al 70/80%. Non vi arriverà mai a casa uno smartphone carico al 100% o scarico allo 0%. Questo però non significa che dovrete immediatamente metterlo in carica, ma bensì potrete iniziare ad usarlo da subito!
L’unica accortezza che dovrete avere, è quella di non farlo scendere sotto il 20% o farlo rimanere al 100%. Questo aspetto è di cruciale importanza: per proprietà fisiche del litio, una percentuale di carica troppo bassa (in genere sotto il 20%) o troppo alta (95/100%) è deleteria per la batteria, ed andrà ad inficiare sulla sua salute massima, portandovi nel tempo un abbattimento delle prestazioni (e quindi della capacità).
Smartphone in carica: serve spegnerlo?
Non è necessario. Gli smartphone moderni sono in pratica progettati per rimanere sempre accesi (vedi iPhone, che per utilizzare la sveglia non può essere proprio spento). Questo perché ormai i software odierni sono pensati per lavorare con processi in background molto più sofisticati, e spegnerli/ riaccenderli significherebbe solamente terminare/ ripristinare tali processi risultando (a volte) in una più repentina scarica della batteria una volta acceso lo smartphone.
Con questo non vogliamo dire che non dovete assolutamente spegnere lo smartphone durante la ricarica, anzi. Potete farlo, ma questo non avrà nessun particolare impatto sulla batteria. Una cosa possiamo però dirvela di certo: non usare lo smartphone mentre è in carica! Questo sì che comporterebbe un degradamento della batteria, che dovrà “combattere” tra il ricaricarsi e lo scaricarsi per colpa del vostro utilizzo.
Inoltre utilizzare lo smartphone mentre è in carica, comporta un aumento delle temperature ed un difficile bilanciamento della batteria da parte del software e del caricabatterie (soprattutto quelli più moderni). Insomma, ci sono moltissimi motivi per i quali, vi assicuriamo, non è una buona cosa utilizzare lo smartphone sotto carica.
Cosa fare appena arriva al 100%?
Questa è una domanda che ci viene fatta spesso, e come detto poco fa, una volta che lo smartphone è arrivato al 100% della sua carica dovete staccarlo! Una percentuale di carica troppo bassa (in genere sotto il 20%) o troppo alta (95/100%) è deleteria per la batteria, ed andrà ad inficiare sulla sua salute massima, portandovi nel tempo un abbattimento delle prestazioni (e quindi della capacità).
Per questo motivo molto spesso non consigliamo di ricaricare lo smartphone di notte se, quando state andando a dormire, avete ancora un’autonomia residua maggiore al 50%. Proprio perché forzereste lo smartphone a rimanere al 100% per molte ore. Anche se, come vedremo a breve, questo non danneggia la batteria:
Caricarlo di notte danneggia la batteria?
Caricare lo smartphone di notte non danneggia la batteria! Ebbene sì, se avete paura che il vostro smartphone rimanga per troppe ore attaccato al caricabatterie dopo aver raggiunto il 100% di ricarica, non dovete avere nessuna paura!
In generale gli smartphone moderni (iPhone o Android) sono studiati per poter controllare questo aspetto. Il loro software consente non solo di “comandare” il caricabatterie (se anch’esso è moderno) in modo da prelevare un quantitativo di energia diverso a secondo dei casi, ma anche a “disconnettersi” dalla ricarica dopo aver raggiunto il 100% e rimettersi in carica quando il telefono inizia a scaricarsi.. e così via.
Si può caricarlo attaccandolo al PC?
Sfatati i miti sulla prima ricarica, quando avete uno smartphone nuovo volete ovviamente trattarlo al meglio possibile. Molti ci chiedono quali siano i migliori metodi per ricaricarlo e se vada bene utilizzare la porta USB di un computer.
In generale quello che vi consigliamo è di utilizzare l’alimentatore proprietario (che esce in confezione) oppure caricabatterie certificati (ad esempio con lo standard MFI su iPhone), il tutto annesso ad un cavo certificato.
Ma tuttavia nessuno vi vieta di ricaricarlo con il PC, l’unica nota da menzionare è che (ovviamente) la ricarica sarà più lenta perché i voltaggi/ amperaggi delle prese USB sono molto più bassi di quelli che possono erogare gli alimentatori forniti in confezione.
Si possono fare più ricariche al giorno?
Assolutamente sì! Come detto poco fa, la vostra unica accortezza che dovete sempre verificare, è che il vostro nuovo smartphone rimanga sempre tra il 30% ed il 70% di batteria (circa), o che al contrario, non scenda mai sotto il 20% o che non rimanga per troppo tempo al 100%.
Detto questo quindi, se avete lo smartphone scarico e vi state avvicinando al 20/30% di batteria rimanente, ma la giornata è ancora lunga, beh allora dovete metterlo in carica. E questo ragionamento può essere fatto più volte durante la giornata: non starete rovinando la batteria, ma anzi la starete salvaguardando!
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