Quando avete usato per la prima volta il vostro smartphone tutte le operazioni venivano eseguite in modo fluido, rapido e senza il minimo blocco. Col tempo invece, vi siete accorti che niente era più come prima; i lag (rallentamenti) la fanno da padrona, alcune applicazioni non riescono a funzionare come dovrebbero oppure siete tormentati da fastidiosi blocchi del vostro sistema Android.
Niente paura, non siete gli unici a soffrire di questi problemi perché, purtroppo, essi rappresentano il naturale percorso di invecchiamento che subisce lo smartphone.
In quest’articolo vi spiegheremo il perché di questo fenomeno e alcuni consigli da seguire per migliorare il più possibile le prestazioni dei nostri tanto amati e costosi smartphone. Certo, non torneranno a funzionare come quando sono stati scartati la prima volta ma riusciranno, ancora, a svolgere soddisfacentemente il loro lavoro.
Android è più lento di iOS?
Sfatiamo subito questo primo tabù: non è assolutamente vero che uno smartphone Android è più lento di un dispositivo equipaggiato con iOS. La principale differenza tra i due sistemi operativi mobile è che, nel tempo, Android tende a perdere la sua reattività che lo contraddistingueva al momento del primo utilizzo. Questo è causato da una politica gestionale degli ultimi aggiornamenti e quindi delle nuove funzionalità. Tutto ciò risulta essere molto più visibile su smartphone dalle medio-basse prestazioni mentre è meno significativo su dispositivi dalle prestazioni (e dal costo) molto più elevato.
Sicuramente Android è più pesante rispetto a iOS. Questo comporta una maggiore richiesta hardware nei dispositivi che montano il sistema di Google. Se provassimo infatti a paragonare uno smartphone Android di fascia medio-bassa con un iPhone di ultima generazione, possiamo notare che le configurazioni hardware sono pressapoco simili; non sarà lo stesso per le prestazioni. Essendo iOS molto più ottimizzato e con molte funzionalità in meno rispetto Android, riesce ad ottenere valide performance con una bassa esigenza prestazionale.
Un dato che differenzia molto le due aziende rivali, risiede proprio nelle nuove funzionalità che vengono introdotte periodicamente. In Android infatti, sia se disponiamo di prodotto di ultima generazione che di uno abbastanza datato, ci saranno sempre inviate le ultimissime funzionalità sviluppate. Cosa non vera per la controparte iOS dove Apple preferisce riservare nuove funzionalità solo sugli ultimi dispositivi disponibili.
Il costo delle prestazioni
Come abbiamo accennato, Android garantisce le stesse funzionalità a tutti i suoi dispositivi. Chiaramente, non su tutti gli smartphone queste saranno eseguite nel modo corretto. Infatti, alcune di esse, richiederanno hardware di ultima generazione affinché possano essere attuate nel modo corretto. Quindi, se il nostro intento è di acquistare uno smartphone che varia tra i 100€-200€, non possiamo pretendere la stessa esperienza d’uso di un dispositivo che costa 3 volte tanto. Semplicemente perché il comparto hardware (RAM e Processore) sono nettamente meno prestazionali. In definitiva, dobbiamo pensare di spendere almeno tra i 400€-500€ se vogliamo utilizzare un prodotto che non ci deluda sotto nessun aspetto.
Come velocizzare Android
Dopo aver capito che le prestazioni di un dispositivo Android girano intorno al modello scelto, cerchiamo di capire come sia possibile renderlo quanto più veloce possibile rinunciando magari a qualche servizio di poco interesse.
Applicazioni
Installare centinaia di app non gioverà sicuramente alla salute del nostro dispositivo. Sicuramente non vi stiamo dicendo di non installarne nessuna ma, semplicemente, di riservare solo quelle di cui avete necessariamente bisogno. Tranquilli, anche i giochi a volte sono necessari. La motivazione risiede nel fatto che molte di esse avviano, automaticamente dopo l’installazione, un servizio il quale le farà stare in esecuzione in background limitando quindi la capacità della nostra scheda RAM.
Il problema potrebbe essere poco visibile su smartphone di ultima generazione ma, su dispositivo che possiedono solo 2 GB oppure 1 GB di RAM si farà notare e non poco. Il primo consiglio quindi è di eliminare le app di cui non facciamo uso.
Widget
A chi non piace avere il calendario nella schermata home, oppure i contatori del nostro gestore telefonico e magari un riquadro con le nostre foto e una calcolatrice sempre pronta all’uso? Bene sappiate che tutte queste utility non faranno che nuocere alle prestazioni del nostro smartphone. Per il semplice fatto che, il sistema per permettere tali funzionalità, dovrà garantire l’esecuzione continua di queste applicazioni. Quindi, per lo stesso motivo precedente, per limitare l’uso di RAM e processore, evitiamo di tenere attivi tutti questi widget di poca importanza.
Sfondo animato
Che dire, fanno il loro effetto. Soprattutto quando ad utilizzare il nostro smartphone è un nostro amico. Sappiate però che tali sfondi animati, richiedono uno sforzo prestazionale non da poco. Quindi, se avete un dispositivo poco prestazionale, liberatevene quanto prima.
App in background
Leggere gli ultimi post su Facebook, poi carichiamo una foto su Instagram, poi leggiamo la nostra posta, una partita a Real Racing ed infine ascoltare un po’ di musica mentre si scrive un messaggio su WhatsApp. Non è una formula magica, ma vogliamo farvi capire che più app aprite e più le prestazioni diminuiscono. Ricordate di svuotare interrompere le applicazioni aperte in background che risultano ancora attive e, inoltre, tenete sempre bene a mente che l’apertura contemporanea di applicazioni richiede un grosso sforzo e consumo di energia.
Conclusioni
Abbiamo capito quindi che Android non è affatto un sistema lento. E’ più ricco di funzionalità, più esigente in termini di risorse ma non lento. A fronte di questo dobbiamo imparare a gestirlo al meglio. Se disponiamo quindi di uno smartphone non di ultima generazione, i consigli dati vi aiuteranno in questo. Certo, non diventerà uno smartphone velocissimo, ma se sarete accorti e poco esigenti, anche un prodotto di 200€ sarà fare a dovere il proprio lavoro.
Un altro consiglio è capire quali sono quelle app che richiedono un dispendio di risorse maggiore e, magari, trovare un alternativa valida ad esse.