Seppur non sia obbligatorio è sempre più usato negli smartphone moderni: si tratta del sensore di impronte digitali integrato, una componente hardware che può garantire ancor più affidabilità e sicurezza rispetto ai metodi di autenticazione software (password e PIN, ad esempio) senza rinunciare alla semplicità.
Tuttavia, ad oggi, equipaggiare uno smartphone con un sensore di impronte significa dotarlo quantomeno di un tasto fisico che possa contenerlo, che in molti fanno coincidere con il tasto home o con il tasto di spegnimento.
Le cose però potrebbero cambiare ben presto: LG Innotek e Fingerprint Cards hanno annunciato un modulo per il riconoscimento delle impronte digitali che possa essere installato sotto il vetro del display dello smartphone, ovviando alla necessità di un tasto fisico poiché il modulo è totalmente invisibile dalla superficie.
Non si tratta tuttavia di un beneficio puramente estetico: un sensore così costruito, che per altro è compatibile con i vetri rinforzati (ad esempio i Corning Gorilla Glass), è meno a rischio di usura o graffi e dunque più al sicuro rispetto ad un comune sensore di impronte, che ad oggi deve resistere alle intemperie dell’esposizione esterna.
Ma non tutto è oro ciò che luccica: sebbene sia LG Innotek che Fingerprint Cards assicurano che la probabilità di rilevamento di falsi positivi resti soltanto dello 0.002%, è plausibile che la velocità di riconoscimento sia leggermente minore rispetto a quella di un comune sensore esterno, proprio a causa dello strato di vetro del display. Non ne siamo però così certi, poiché nell’implementazione pratica questo rallentamento potrebbe essere impercettibile.
E’ probabile che alcuni produttori – ad esempio Huawei e Google – adottino questo tipo di tecnologia già dalla seconda metà del 2016, anche in nome del fatto che Fingerprint Cards ha ricevuto richieste per un modulo del genere già sei mesi fa; improbabile invece l’adozione di questo chip da parte di Samsung ed Apple; quest’ultima non farebbe parte del “mercato raggiungibile” a detta di Fingerprint Cards, mentre Samsung terrà con molta probabilità fede agli accordi già vigenti con Synaptics.
Ma non è detto che un simile sensore debba necessariamente essere integrato nel display dello smartphone, poiché alcuni produttori potrebbero optare per una scocca posteriore in vetro ed implementarlo, sempre in maniera completamente invisibile, sotto di essa.
E voi siete entusiasti di questo potenziale cambio di rotta?