Soltanto qualche giorno fa la Commissione Europea aveva giudicato la gestione delle tariffe di roaming da parte di TIM – consecutiva all’entrata in vigore dell’ultimo “step intermedio” per l’abolizione dei costi di roaming che avverrà il prossimo giugno 2017 – illegale, contando su un intervento delle autorità nazionali anche in nome delle numerose lamentele e segnalazioni raccolte nel tempo.
E se da una parte ci sono tanti clienti TIM scontenti, dall’altra ce ne sono almeno altrettanti targati Wind, che a loro volta hanno espresso perplessità e dissensi riguardo l’applicazione delle tariffe Travel; cosa hanno in comune le offerte degli operatore? Semplice: entrambe si attivano senza esplicito consenso dell’utente ed entrambe prevedono un costo fisso giornaliero.
Questo non è piaciuto neppure alle associazioni dei consumatori, le quali puntualmente hanno denunciato il fatto all’autorità di competenza; autorità che ha di fatto ascoltato, poiché oggi l’AGCOM ha formalizzato una diffida per TIM e Wind, obbligandoli di fatto a modificare le proprie tariffe sul roaming entro e non oltre il prossimo 30 giugno 2016.
La diffida, come è semplice immaginare, si basa sull’applicazione automatica delle tariffe ai propri utenti senza consenso esplicito degli utenti e tiene conto sia dell’infrazione delle Linee Guida del BEREC che dell’interpretazione che la Comunità Europea ha dato a tale comportamento.
Con questa mossa, inoltre, l’AGCOM ha voluto mandare un “segnale” a tutti gli operatori affinché usino maggior trasparenza in caso di rimodulazione di tariffe roaming già esistenti.