Da quando Facebook è diventato l’immagine e la somiglianza dei social network, ci siamo ripetutamente posti la domanda di cosa potesse essere Twitter: le sue mille sfaccettature lo pongono bene nella categoria dei social network, appunto, con quella punta di microblogging che non guasta.
Alcuni professionisti e non, tuttavia, utilizzano Twitter più che altro come fonte costante d’informazione grazie alla sua immediatezza e all’ottimamente implementato meccanismo degli hashtag, dunque si può affermare tranquillamente che Twitter possa essere usato come un infinito quotidiano zeppo di notizie provenienti da tutto il mondo.
Ed è così che Dorsey ed i suoi hanno deciso di categorizzare questa creatura, almeno se parliamo dell’App Store di Apple: durante le scorse ore, l’app ufficiale di Twitter per iOS è stata spostata dalla categoria “Social Networking” alla categoria “News”.
Una modifica apparentemente innocua che, tuttavia, la dice lunga: essere sempre alle spalle di gigantesche realtà come Facebook, Messenger e WhatsApp, sia nella lista delle app sociali che in quella delle app più scaricate con la consapevolezza di essere la più “navigata” tra le quattro, fa male all’orgoglio di Twitter e alle tasche degli investitori, che a causa anche di simili dettagli perdono sempre più fiducia nel pulcino cinguettante, complice oltretutto una base di utenza piuttosto statica negli ultimi anni.
Proprio durante l’ultimo meeting che riassume la (ancora) pessima chiusura trimestrale, Jack Dorsey ha ribadito che Twitter è una piattaforma che riguarda ciò che succede nel mondo, dal vivo, in ogni momento. Da qui il cambio di categoria: Twitter è il posto in cui si va per cercare informazioni, per scoprire cosa succede e come le personalità più o meno influenti reagiscono, senza partecipare in prima persona (caratteristica invece intrinseca di un Social Network).
Poi, parliamone, non dover più subire l’ombra di macigni come WhatsApp e scomodi paragoni con Facebook dà una sensazione di respiro di cui Twitter probabilmente ha bisogno più che mai. Ecco perché questa modifica è meno innocente e più significativa di quanto sembri.
E, si spera, potrebbe essere quella che dà una volta per tutte la risposta alla fatidica domanda: “Cosa è Twitter?”.