Il diaframma in fotografia è uno degli elementi che condiziona la riuscita di un buono scatto e di conseguenza è bene conoscere nel dettaglio di cosa si tratta. In ogni ottica presente in vendita è possibile avere indicazione di diversi parametri e tra questi troviamo la massima apertura del diaframma.
È possibile riconoscere l’apertura del diaframma perché viene sempre denominata con la lettera f minuscola. Ma nello specifico di cosa si tratta? Quali sono le differenze tra le varie aperture? Scopriamolo insieme.
Si tratta di un valore che determina la quantità massima di luce che l’obiettivo permette di far entrare all’interno del sensore. Più basso sarà questo numero e maggiore sarà la luce che l’ottica riuscirà a far passare. Viceversa, più alto sarà il valore e meno luce entrerà.
Nell’immagine inserita poco sopra è possibile osservare gran parte dei valori standard dei diaframmi. La differenza che passa tra un valore della scala ed il suo successivo prende il nome di f/stop.
Per quanto riguarda la quantità di luce tra un f/stop ed il suo successivo è sempre il doppio. A questo punto, per capire al meglio la differenza tra i vari diaframmi, possiamo prendere in esempio due obiettivi uguali ma con il valore dell’f differente.
Prendiamo in considerazione ad esempio un 30mm f/1.4 ed un 30mm f/2.8. Dimezzando dal luce in entrata di un f/1.4 arriviamo ad un f/2, dimezzando di nuovo arriviamo ad un f/2.8. In sostanza un 1.4 è quattro volte più luminoso di un 2.8 e dunque permette, alla massima apertura, di utilizzare tempi quattro volte più brevi.
All’interno di ogni obiettivo ci sono delle piccole lamelle e, a mano a mano che si imposta un valore di f/ più alto, le lamelle si chiuderanno (ottenendo meno luminosità) facendo entrare meno luce. Viceversa, se si imposta un valore di f/ più basso le lamelle si apriranno facendo entrare più luce. Tutto ciò permette di avere dei cambiamenti in termini di nitidezza, di profondità di campo, aberrazione cromatica e diffrazione.
Nitidezza
Il valore ottimale di nitidezza per un’ottica si ottiene quando viene utilizzato un valore di 2-3 f/stop più chiusa della sua massima apertura. Ovviamente non esiste una regola universale in fotografia, esistono però ottiche che lavorano bene anche ad apertura totale. L’unico modo per scoprirlo e trovare il valore migliore da impostare è quello di scattare diverse foto con le varie aperture ed analizzare i risultati in termini di nitidezza.
Aberrazione cromatica
Prima di affrontare questo aspetto è importante definire l’aberrazione cromatica. In ottica viene definita tale un difetto nella formazione dell’immagine dovuta al diverso valore di rifrazione delle diverse lunghezze d’onda che compongono la luce che passa attraverso il mezzo ottico.
In fotografia accade che, un diaframma leggermente più chiuso rispetto al suo valore massimo diminuisce i problemi relativi alle alte luci. Le aberrazioni più viste all’interno delle fotografie sono soprattutto quelle in cui si forma un alone viola o blu intorno alle zone con alte luci.
Diffrazione
Il fenomeno della diffrazione, invece, è un problema che limita la risoluzione totale della macchina fotografica indipendentemente dal numero di pixel a disposizione. Ciò accade perchè la luce comincia a disperdersi quando passa attraverso l’apertura del diaframma.
Quando viene settato un parametro esagerato di diaframma, la fotografia perde di nitidezza e l’immagine appare sfocata. Questo avviene perchè i raggi sono costretti a passare da uno spazio molto piccolo ed interferiscono tra loro.
Profondità di campo
In fotografia con profondità di campo si intedne l’estensione spaziale della nitidezza. Un’ampia profondità di campo consente di raffigurare a fuoco sia gli oggetti vicini che quelli lontani. Questo è importante soprattutto sia nella fotografia di paesaggio sia negli scatti macro.
Determinante è il diaframma. Più esso sarà chiuso, più grande la profondità di campo, quindi per ottenere la massima nitidezza e il maggior numero di soggetti a fuoco sarà necessario impostare un valore di diaframma piuttosto chiuso.
Conclusioni
Quest’oggi abbiamo analizzato le differenze tra le varie aperture di diaframma, ora come in ogni cosa relativa alla fotografia, spetta a voi effettuare le varie prove per capire l’apertura ideale per il vostro obiettivo e assimilare al meglio le divergenze in termini di profondità di campo, nitidezza e aberrazione cromatica.