Quello delle stampanti è un mercato di lunga, lunga data, ma che nell’ultimo decennio è finito in stallo – a discapito di un valore di oltre 50 miliardi di dollari – introducendo poche innovazioni ed ancor meno progressi.
HP ha intenzione di cambiare le carte in tavola, dando una ventata di gioventù ad un mercato che odora di obsoleto e semplificando la tecnologia alla base delle varie componenti, così da semplificare ancor di più la manutenzione di esse.
E lo fa acquistando la divisione stampanti di un colosso: Samsung. Si, perché l’azienda statunitense ha annunciato di aver completato l’affare col big coreano, con un investimento pari a 1.05 miliardi di dollari. Sostanzialmente l’intento di HP è quello di realizzare stampanti di alto livello, combinando la tecnologia business in possesso di Samsung con il suo PageWide.
Inoltre i progetti di HP, con l’acquisizione di Samsung, abbracciano anche il settore mobile e l’integrazione ancor più forte del cloud.
L’acquisizione dovrebbe essere completata in circa 12 mesi da oggi e comprende, oltre all’enorme parco brevetti di Samsung (oltre 1300), anche tutti i 6000 dipendenti della divisione. Il brand Samsung continuerà ad apparire sui prodotti presentati sino ad oggi ed ancora sul mercato, tuttavia la proprietà di fatto sarà di HP.
Reinventare il mercato adattandolo alle esigenze odierne è la parola d’ordine, e non è detto che HP – aiutata e non poco dalla tecnologia e dall’esperienza pluridecennale di Samsung – non possa riuscirci.