Chiunque, almeno una volta nella vita, è stato letteralmente afflitto da un problema dal rumore digitale. Ebbene sì, questa granulosità o presenza di pixel rossi,verdi o blu sparsi in modo casuale nella foto è un problema piuttosto frequente legato alla fotografia digitale ed accentuato in condizioni di scarsa luminosità.
Andiamo a scoprire quest’oggi di cosa si tratta nel dettaglio ed esaminiamo possibili strategie per ovviare questo problema.
Cos’è il rumore digitale
È possibile suddividere il rumore in due diverse tipologie:
- il rumore di luminanza – Questo tipo di rumore è legato al sensore e si presenta nelle foto sotto forma di macchie monocromatiche, creando quindi una granulosità (a volte eccessiva se il numero di ISO utilizzati è troppo alto). Se per esempio andassimo ad effettuare lo stesso scatto con due tipi di macchina dotati di sensori con grandezze diverse noteremo che a parità di esposizione e di diaframma il sensore più grande percepirà più luce e di conseguenza avrà minor rumore digitale. Qui di seguito un esempio di rumore di luminanza al variare degli ISO:
- il rumore di crominanza – Questo tipo di rumore è dovuto ad una errata interpolazione del colore dei pixel. Si presenta infatti sotto forma di pixel colorati a caso e sparsi nella foto. Esso dipende soprattutto dal tempo di esposizione e tende a manifestarsi dunque con le lunghe esposizioni (il sensore si scalda e genera pixel casuali).
Come risolvere il problema
Esistono diverse soluzioni che permettono di controllare (ed in alcuni casi eliminare del tutto) il rumore:
Cambio impostazioni fotocamera
La prima impostazione da cambiare è sicuramente il passaggio dalla modalità Jpeg al Raw, questo tipo di file contiene più informazioni ed è dunque possibile lavorare meglio la foto in post. Esistono poi nelle fotocamere moderne due impostazioni che sono:
- Riduzione del rumore digitale ad alti iso (si applica solo ai file jpeg)
- riduzione del rumore digitale da lunghe esposizioni (questo invece si applica sia a file raw che jpeg).
Queste due impostazioni permettono di creare in modo congiunto allo scatto un dark frame (un file completamente nero contenente i pixel impazziti che verranno poi sottratti allo scatto originale).
Correzione del rumore in post-produzione
I programmi dedicati alle modifiche in post produzione fanno passi da gigante e si migliorano con l’uscita di nuove release. Ovviamente parliamo di programmi del calibro di Lightroom (tanto per fare un esempio) tramite il quale eliminare il rumore digitale da una foto con esposizione corretta non sarà molto difficile.
Ci sono poi alcune accortezze da mettere in atto che corrono sempre in nostro aiuto e sono le seguenti:
- Tenere il numero di ISO piuttosto basso
- Preferire foto sovraesposte alle sottoesposte, queste sono lavorabili più facilmente in post-produzione senza avere una perdita di informazioni importanti.
Conclusioni
Il rumore digitale non può esser considerato come limite per la fotografia, se prese le dovute precauzioni è possibile far fronte a questo problema senza sbatterci molto la testa. Ovviamente le fotocamere full frame sono tutt’ora le privilegiate da questo punto di vista ed i risultati ottenuti con le Aps-c e/o Micro 4/3 sono inferiori.
Ma ciò nonostante le case costruttrici di fotocamere continuano ad investire sulla tecnologia dei sensori per migliorarli e cercare di risolvere questo problema.
Il nostro consiglio finale è quello di non scoraggiarvi di fronte a questa ”insidia” e se proprio non riuscite ad uscirne vivi.. beh, è possibile utilizzare una luce ausiliaria (come ad esempio un faretto) che illumini la scena così da diminuire la presenza del rumore.