L’intervallo di scatto per un time-lapse, in relazione alla velocità dell’azione fotografata, essenzialmente determina la velocità del video che si avrà una volta esportato. Dunque queste linee guida ti aiuteranno a capire qualcosa in più a riguardo, vediamo insieme di cosa si tratta.
Cosa vuoi catturare e quanto è lungo questo evento?
Che specifico evento si intende catturare? Questa è senza dubbio la prima domanda da porsi quando si ha intenzione di dar vita ad un timelapse. Ebbene si, proprio perché questa domanda influenza in modo principale l’intervallo di scatto.
Bisogna pensare dunque a quanto velocemente cambia la scena e come vorremmo che cambiasse una volta esportato il video finale dopo la post produzione. Ad esempio, se abbiamo di fronte a noi una scena abbastanza veloce ma abbiamo intenzione di ricavare una scena lenta e fluida allora sarà necessario impostare un intervallo di scatto breve.
Qui di seguito è possibile trovare una piccola tabella con degli intervalli (approssimativi) così da avere un punto di partenza:
- 1 SECONDO: Traffico in movimento, nuvole che si muovono velocemente, foto scattate all’interno di un’auto in movimento (drivelapse).
- 1-3 SECONDI: Tramonto, alba, nuvole che si muovono lentamente,
luogo affollato di persone, la luna o il sole all’orizzonte. - 15-30 SECONDI: Ombre in movimento (durante la giornata con passare delle ore), stelle (anche se in alcuni casi occorre spingersi fino ad intervalli di 60 secondi per avere dei cambiamenti considerevoli una volta esportato il video).
- TEMPI SUPERIORI A 30 SECONDI: piante dalla crescita rapida, costruzione di progetti.
Quanto dev’essere lungo il time-lapse e quanti scatti servono?
Una altro aspetto da pensare prima di passare all’azione è quello relativo al numero di scatti da fare per avere la clip finale della lunghezza desiderata. C’è da mettere in considerazione il fatto che, se la scena fotografata sarà troppo corta allora non avremo molti frame a disposizione per creare una clip di lunghezza significativa.
Se la scena fotografata sarà troppo lunga invece avremo dei frame extra (forse anche troppi) da trasferire e processare (questo però non è un problema vero e proprio a meno che non siate a corto di memoria sul vostro disco fisso o sulla vostra memoria SD). Dunque, quali sono i parametri da tener conto per evitare di pasticciare e/o rimanere a corto di memoria?
- L’intervallo di ogni frame dev’essere maggiore del tempo di esposizione: l’intervallo deve superare il tempo di esposizione. Un’ottima regola da mettere in pratica è quella di tenere il tempo di esposizione pari al 60-80% dell’intervallo così da dare abbastanza tempo alla camera per pulire il buffer prima dello scatto del frame successivo
- Evitare cadute di frame: immaginate il buffer della vostra fotocamera come un tubo che collega l’immagine appena scattata alla memoria SD. Serve un po di tempo per riuscire a processare l’immagine (ovviamente il tempo impiegato dipende anche dalla risoluzione dell’immagine) e trasferirla da un posto all’altro. Se si prova a salvare dei frame troppo velocemente alcuni potrebbero andare persi ( la camera li salta automaticamente).
Esempio intervallo di scatto: nuvole che si muovono velocemente
Prendiamo ad esempio uno scenario in cui ci sono delle nuvole che si muovono velocemente e noi ci sentiamo particolarmente ispirati a tal punto da voler creare 10 secondi di time-lapse più un extra di 2 secondi per le sequenze di fade in/out. In parole povere i calcoli da fare sono i seguenti.
Vogliamo ricavare 12 secondi di clip a 30 fps, quindi basterà una semplicissima moltiplicazione per ricavare i frame totali da catturare (secondi X frame) ed in questo caso otterremo 360 frame totali da catturare.
Una volta calcolati i frame totali dovremo decidere l’intervallo di scatto. Supponiamo di voler utilizzare un intervallo di 2 secondi, per ottenere i secondi totali che serviranno per ottenere una clip esportata di 12 secondi basterà moltiplicare i frame ottenuti in precedenza per l’intervallo da noi scelto ottenendo così (in questo caso) 720 secondi.
Conclusioni
Se vi trovate a scattare foto si alcune scene in movimento per la prima volta e non sapete bene quale intervallo di tempo scegliere, è generalmente meglio prediligere un intervallo piuttosto veloce ad uno lento. In post produzione è sempre possibile velocizzare e modificare il tutto, cosa che non è possibile fare con intervalli più lenti.
Una volta persi dei frame a causa di intervalli troppo lenti non sarà più possibile tornare indietro per recuperarli.