Quando il tempo da perdere è troppo, esiste gente che non trova nulla di meglio da fare che spaventare il prossimo.
E’ così che, cavalcando l’onda dei tragici avvenimenti dei giorni scorsi, ritorna purtroppo su WhatsApp una bufala che avevamo già visto, anzi ascoltato, nel 2015. Stavolta niente truffi o imbrogli ma semplicemente tanto, tanto spavento.
Nella nota vocale in questione (sì, sarebbe questa la bufala) si sente il racconto di una persona di sesso femminile, con accento palesemente campano, che parla di come suo fratello abbia aiutato un musulmano recuperando il suo portafogli e di come questi, per ripagarlo, lo abbia avvisato di imminenti attentati ai centri commerciali, soprattutto al Campania – centro commerciale che si trova a Caserta, in campania -, invitandolo a non frequentarli durante le giornate del 24, 25 e 26 dicembre.
Possiamo ascoltare integralmente la nota vocale in questione tramite il riproduttore qui sotto:
Fortunatamente si tratta di un’enorme bufala, che non trova assolutamente riscontro in fatti reali: in primo luogo un attentatore difficilmente racconterebbe le sue intenzioni; in secondo luogo, una nota vocale identica era stata diffusa anche lo scorso Natale 2015. E di attentati al Campania o in qualsiasi altro centro commerciale italiano, durante i tre giorni “a rischio”, fortunatamente non ce ne sono stati.
Anche il centro commerciale Campania ha voluto fornire spiegazioni sull’accaduto, con una comunicazione che arriva dalla direzione:
A distanza di un anno esatto si ripete la bufala audio su WhatsApp relativa ad un rischio attentati nelle gallerie del Centro Commerciale Campania. La voce ed il contenuto sono identici al dicembre 2015. Il Centro Commerciale Campania ribadisce che la notizia che sta girando sulla rete e sui social è completamente priva di fondamento.
Invitiamo le testate on line, i blog ed i social che hanno pubblicato la bufala ad operare con immediatezza le smentite del caso con la stessa evidenza, in quanto si tratta di procurato allarme.
Inoltre anche il modo in cui questa storiella di cattivo gusto viene raccontata può – e deve – destare sospetti sulla sua autenticità.
Noi non possiamo far altro che augurarci che chiunque abbia diffuso questa nota vocale venga consegnato alle autorità ed imputato, appunto, di procurato allarme. Il terrorismo è un argomento delicatissimo e specularci in questo modo, per il solo gusto di spaventare la gente (c’è chi ci ha creduto davvero, soprattutto in Campania) non è sicuramente una bella cosa.