L’avete maledetta, avete odiato quella striscia (a molti incomprensibile) che compare in alto e parla di cose come “cookie”, “scambio dati” e “consenso” ma che sia utile o meno, di fatto quella cosa deve esserci: stiamo parlando della cosiddetta “cookie law”, ovvero di quell’avviso che ormai siamo abituati a vedere un po’ ovunque che cerca di spiegare (piuttosto male, in realtà) cosa succede quando l’utente naviga in un sito.
Nulla di nuovo insomma ma che, visto ciò che si vocifera in giro riguardo social network come Facebook, tutte quelle decine di migliaia di bufale che si susseguono in rete relative a furto di dati, furto di account, Facebook a pagamento e pilì pilò, è comunque bene sottolineare: a partire da oggi la cookie law arriva anche sul social network di Zuckerberg e si rivela come una piccola striscia informativa nella parte alta della pagina.
Il significato, come vi raccontavamo, è assolutamente identico a quanto abbiamo avuto modo di vedere in modo più o meno evidente su tutti gli altri siti europei: Facebook raccoglie cookie per personalizzare le pubblicità mostrate e per personalizzare l’esperienza utente sul sito. Nulla più, nulla meno, nulla a cui non abbiate già acconsentito accettando i termini di utilizzo del servizio quando vi siete iscritti.
La novità è però per coloro non iscritti a Facebook che, diversamente da quanto capitava fino a ieri, potranno essere tracciati anche senza effettuare il login: di fatto, si dà il via al tracking tramite Facebook anche per i non iscritti al sito.
Morale della favola: tranquilli perché Facebook non si paga, non vi ruba i dati, non fa nulla di differente rispetto a quanto abbia già fatto ieri o a quanto farà domani. E’ solo che, anche se con notevole ritardo rispetto alla media, anche Zuckerberg e i suoi hanno dovuto adattarsi a questa direttiva altrimenti non sarebbe stato possibile – almeno non legalmente – tracciare chi non esegue il login al portale poiché non se otteneva l’esplicito consenso.