Contro il copyright non c’è difesa che tenga e, prima o poi, ciò che contiene materiale pirata viene eliminato dalla rete.
Oggi è toccato a KickassTorrents, il celebre portale di distribuzione di link BitTorrent da cui milioni e milioni di utenti scaricavano giornalmente contenuti e che, proprio per sfuggire alle restrizioni legali, ha modificato numerose volte il suo dominio.
L’arresto di Artem Vaulin, trentenne ucraino presunto fondatore del servizio, ha messo fine a tutti i domini ad oggi esistenti: KickassTorrents è stato chiuso, tutti i domini sequestrati e gli Stati Uniti – che hanno emesso il mandato di cattura internazionale – hanno già richiesto l’estradizione dell’uomo per sottoporlo a processo.
Le accuse sono comuni alla prassi di questi casi: infrazione di copyright, incitamento all’infrazione di copyright e incitamento al riciclo di denaro sporco.
Vaulin è accusato di gestire il più visitato sito illegale di file sharing dei tempi moderni, responsabile di aver distribuito oltre 1 miliardo di dollari di materiale protetto da copyright.
Commenta Leslie R. Caldwell, avvocato della divisione crimine del Dipartimento di Giustizia statunitense:
Vaulin è accusato di essersi affidato a server sparsi nel mondo e di aver mosso i suoi domini per i continui sequestri e cause legali, nel tentativo di sfuggire alle autorità. Il suo arresto in Polonia, tuttavia, dimostra che i cybercriminali possono fuggire ma non nascondersi dalla giustizia.
Nonostante non vi fossero materialmente contenuti protetti da copyright sui server, KickassTorrents ha continuamente rifiutato di eliminare i link al materiale protetto da copyright su richiesta dei detentori dei diritti.
Ed il provvedimento radicale, stavolta più tardi del solito, è comunque arrivato.
Va comunque detto che la lotta alla difesa del copyright è paragonabile ad un cane che tenta di mordersi la coda: per un arresto ed un servizio distrutto c’è sempre un nuovo servizio che nasce e cresce, ed un nuovo arresto da mettere nero su bianco.