PayPal ha annunciato recentemente l’intenzione di eliminare la sua politica di protezione acquisti per i clienti che partecipano alle campagne di raccolta fondi; si tratta di una conseguenza diretta all’attitudine di fallimento e di frode spesso caratteristica delle piattaforme di crowdfunding.
Altro obiettivo di PayPal è quello di eliminare la confusione che ha caratterizzato la sua attività all’interno delle campagne di crowdfunding: sia ai progettisti che ai finanziatori non era chiara la differenza tra raccolta fondi e prevendita, che PayPal trattava in maniera differente, nonostante le campagne di crowdfunding sono sostanzialmente dei pre-ordini.
Di fatto, la nuova politica impone che chi utilizza PayPal per contribuire ai progetti di crowdfunding non potranno recuperare il proprio denaro in caso di problemi – ovvero, non sarà possibile riavere il proprio denaro indietro se il progetto non verrà consegnato, se il prodotto è rotto o se l’intera raccolta si rivela essere una frode. Il tutto andrà in vigore a partire dal 25 giugno 2016..
Sostanzialmente questa modifica ha impatto su IndieGoGo e simili, poiché i pagamenti su Kickstarter non hanno mai goduto della protezione di Kickstarter – e Kickstarter stesso non si assume nessuna responsabilità in caso di denaro perso di conseguenza a progetti fallimentari/fraudolenti.