Vendere smartphone, tablet e oggetti tecnologici in generale ad un prezzo nettamente minore rispetto alla media di mercato: è questo l’obiettivo di alcuni shop online italiani nati (e poco dopo morti) durante gli ultimi anni, poiché nella maggior parte dei casi gli affari di compra-vendita non erano frutto di metodi esattamente “puliti” e, altrettanto spesso, hanno finito per danneggiare i consumatori.
Tra questi nomi figura quello dello shop Techmania, uno dei più longevi della sopracitata categoria, che si è ritrovato ad affrontare problemi legali – culminati con la parziale chiusura dello shop – causati da forti ritardi nell’invio di merce ai clienti e, come diretta conseguenza, di mancata restituzione del denaro agli stessi nonostante i solleciti ricevuti.
Oggi arriva la battuta finale del provvedimento iniziato lo scorso Ottobre: grazie alle indagini dell’AGCM, il Garante della Concorrenza e del Mercato, l’Antitrust ha imposto una sanzione a Techmania, ad oggi non più in attività online, pari a 400 mila euro per pratiche di vendita online scorrette e mancata consegna prodotti, da pagarsi entro 30 giorni a partire da oggi.
Le indagini in merito su diversi nomi del settore hanno portato entrate nelle casse dello Stato, nel corso del 2015, di oltre 950 mila euro, e lo show non finisce qui – poiché vi sono altri numerosi provvedimenti in fase di studio e che probabilmente troveranno risoluzione nel 2016.