AGGIORNAMENTO: gli impiegati sapevano già dal 2014, contrariamente a quanto dichiarato dall’esecutivo. Maggiori dettagli in fondo all’articolo.
Yahoo! è stato uno dei colossi che ha contribuito al raggiungimento di quell’Internet che conosciamo oggi. Sfortunatamente la società non è stata in grado di stare al passo con i tempi, tanto da indurre il direttivo – dopo innumerevoli tentativi di risollevamento – a smantellare pian piano le varie divisioni, azione culminata con un accordo di vendita con Verizon.
Accordo che potrebbe subire anche pesanti modifiche alla luce di quello che era un rumor e che, purtroppo, si è trasformato in una certezza assoluta “grazie” alla conferma della stessa Yahoo!. Come Re/code aveva annunciato, infatti, la società ha subito un attacco hacker che ha condotto alla fuga di dati di almeno 500 milioni di utenti.
La cosa grave è che l’attacco è avvenuto nel 2014 e che la notizia ufficiale è soltanto di poche ore fa. Yahoo! ha confermato che le informazioni trapelate sull’oltre mezzo miliardo di utenti includono nomi, indirizzi email, numeri di telefono, date di nascita, password cifrate e domande di riserva in chiaro e cifrate.
Annoverata tra le ipotesi la matrice di attacco su commissione da parte di Paesi stranieri
Siamo al lavoro con le autorità, abbiamo forti sospetti che dietro l’attacco ci sia un Paese straniero.
Il pericolo per gli utenti è concreto, dunque chiunque sia in possesso di un account Yahoo! e non abbia modificato password o domanda di riserva dal 2014 ad oggi è caldamente raccomandato di farlo.
Yahoo! hackerato: le potenziali conseguenze dell’attacco
Le implicazioni per Yahoo! potrebbero essere molto più gravi del previsto: oltre al forte danno d’immagine per una società che da tempo è in tracollo, l’affare di vendita con Verizon – approvato dalle board ma ancora non formalizzato – potrebbe alla luce dei fatti vedere un forte ridimensionamento economico. Nel peggiore dei casi potrebbe trasformarsi in un nulla di fatto, sarà il tempo a dirlo.
Si tratta dell’ennesima prova di come le informazioni in rete non possano dirsi al sicuro, purtroppo per definizione; fa soltanto riflettere il fatto che questa notizia sia saltata fuori soltanto 2 anni dopo l’accaduto, a completo discapito degli ignari utenti. Yahoo! parla di una scoperta conseguente ad una “recente ispezione“.
AGGIORNAMENTO (10 novembre 2016): come si legge in alto, inizialmente Yahoo! aveva parlato di una scoperta derivata da una recente ispezione.
Alcuni documenti depositati tuttavia sostengono tutt’altro: gli impiegati di Yahoo! erano al corrente del problema sin da quando si è verificato ed il problema non era stato reso noto a Verizon durante gli accordi dell’acquisizione. Dunque, ricapitolando, nonostante l’organico di Yahoo! sapesse, la violazione di oltre mezzo miliardo di account non era stata resa nota né ai futuri proprietari tantomeno agli utenti coinvolti.
Non è chiaro se la dirigenza fosse stata messa al corrente della cosa, il fatto resta comunque gravissimo: non è da azienda seria mettere a repentaglio la sicurezza di milioni di utenti per “salvare” l’immagine; non è corretto altresì nascondere a chi investirà sull’azienda stessa una questione così rilevante.
Nonostante Verizon abbia già preteso l’abbassamento del prezzo dell’accordo di un milione di dollari, alla luce di questi nuovi fatti non dovrebbe sorprendere se l’accordo saltasse del tutto.