Fujifilm X-E4 è arrivata in un momento molto particolare e delicato della nostra esistenza. In questa recensione, inevitabilmente limitata da quelle che sono le restrizioni di contenimento dell’epidemia, mi piacerebbe partire dalla fine: spero che questa fantastica mirrorless possa riscuotere il successo che merita. Sebbene continui a mantenere viva l’identità della serie a cui appartiene, X-E4 si rivolge al contempo ai fotografi di viaggio, a chi è sempre in giro, a chi fa del less is more il suo slogan. Condivide gran parte dell’hardware con l’ammiraglia X-T4 e la più recente X-S10, ma non entra in alcun modo in conflittualità con questi modelli ed – anzi – si afferma come una versione più accessibile e “pop” della X-Pro 3.
Specifiche tecniche
Anche la serie X-E completa, dunque, il passaggio all’hardware di ultima generazione. Fujifilm X-E4 integra lo stesso sensore APS-C X-Trans CMOS di IV generazione da 26,1 MP implementato dalle sorelle top di gamma, accompagnato dall’ottimo X-Processor 4 e da un sistema AF ibrido basato su 425 punti. Manca tuttavia il sistema di stabilizzazione del sensore, più che comprensibile se si considera il principale target di utenti di questa mirrorless: fotografi di strada, di viaggio ed appassionati. Prima di proseguire facciamo un piccolo recap delle specifiche tecniche della nuova X-E4:
- Sensore: X-Trans 4 CMOS APS-C da 26,1 MP
- Processore d’immagine: X-Processor 4
- Gamma ISO: 160 – 12.800 (80 – 51.200 esteso)
- Raffica di scatti: 8 fps
- Autofocus: 425 aree
- Consumi: 460 scatti
- Connettività: Bluetooth, WiFi
- Display: 3″ TFT LCD da 1.620.000 punti
- Mirino: 0,62x OLED da 2.360.000 punti
- Ottiche compatibili: X-Mount
- Peso: 364 g
- Dimensioni: 121x 73x 33 mm
Corpo ed ergonomia
Il corpo di Fujifilm X-E4 porta all’essenziale il numero di pulsanti e ghiere, eliminando ciò che di superfluo rimaneva sulla precedente generazione. Questo processo di decluttering ha permesso di ridurre la profondità della macchina e di sposare quello che è il pensiero dello street-photographer, che non vuole perdersi fra i comandi ma immortalare la scena con estrema semplicità. Le forme di X-E4 ricordano quelle di X-Pro 3 ma sono più nette, precise e simmetriche. La calotta superiore, realizzata in lega di magnesio, è priva di bombature e presenta angoli leggermente smussati. Il resto del corpo è invece rivestito da una texture gommata piacevole al tocco e che non stanca la mano. Grazie alle dimensioni di 121x 73x 33 mm e al peso di 364 g, Fujifilm X-E4 può essere trasportata con estrema facilità: mi piace definirla una mirrorless da taschino.
Su questa X-E4 anche la parte superiore è stata ridotta all’essenziale: quello che mi piaceva definire il “centro di controllo” del dispositivo è ora composto esclusivamente da una ghiera per la regolazione dei tempi di scatto, dal tasto Q , dall’esposimetro, dal tasto di scatto (coronato dalla leva di accensione) e da un piccolo tasto funzione.
In bella mostra nella parte frontale troviamo l’ottimo sensore APS-C X-Trans CMOS di IV generazione da 26,1 MP inserito all’interno dell’innesto X-Mount e – come già anticipato – privo di un sistema di stabilizzazione come quello visto, ad esempio, su X-S10. Completano la parte frontale la ghiera per la regolazione del diaframma, il LED per l’autofocus, il tasto di sgancio dell’ottica e la serigrafia X-E4.
Nella parte posteriore troviamo un nuovo sistema di inclinazione per il display, che si allontana dall’unità fissa delle precedenti generazioni, e che può essere utilizzato anche in modalità selfie. Il pannello LCD da 3 pollici si vede bene sotto la luce del sole ed è di grande importanza vista la mancanza dei tasti direzionali. In questi termini anche il piccolo ed iconico joystick gioca un ruolo fondamentale per muoversi all’interno dei menu.
La parte laterale destra di Fujifilm X-E4 è completamente pulita, priva addirittura di impugnatura. Fortunatamente è possibile acquistare un kit con impugnatura aggiuntiva (che si estende anche nella parte inferiore) ed un comodo poggia-pollice da montare sulla slitta del flash. Lo slot per singola scheda SD risiede infatti assieme a quello della batteria NP-W126S. Nella parte laterale sinistra sono collocati invece un jack da 3,5 mm per il microfono, una porta USB-C con uscita audio ed una porta micro-HDMI.
Controlli e funzionalità
Diamo uno sguardo più da vicino a quelle che sono le principali caratteristiche e funzionalità di Fujifilm X-E4, una mirrorless che si comporta a tutti gli effetti come una compatta, ma con una marcia in più: contrariamente alla X100V – a cui assomiglia per form factor e target – Fujifilm X-E4 è una fotocamera ad ottiche intercambiabili. È inoltre la prima ad essere venduta in kit con un obiettivo pancake, per la precisione il nuovo XF 27 mm f/2.8 R WR che ho appositamente richiesto per l’occasione.
Autofocus
Fujifilm X-E4 integra un sistema di messa a fuoco automatica ibrido basato su 425 punti (o 91 aree), lo stesso che ho già avuto modo di testare su X-T4, X-S10 e così via. Molto interessanti gli algoritmi di tracking del volto, precisi ed affidabili anche in condizioni proibitive. Di default il riconoscimento di volto/occhi non è attivo per un problema – più o meno – rilevante: se attivo il tracciamento, si bloccherà la fotometria della macchina. Nel mio caso non è stato un grosso problema ed ho attivato a mio piacimento questa funzione grazie anche alla intuitività dei menu di Fujifilm. La qualità del sistema di riconoscimento di viso e occhi è ottima, una volta agganciato il soggetto sarà davvero difficile perderlo.
Display e mirino
Una delle principali novità di Fujifilm X-E4 è il display LCD da 3″ touchscreen, con una risoluzione di 1,62 milioni di punti, che finalmente può essere inclinato o – addirittura – ribaltato di 180° verso l’alto per selfie e vlog. Le restrizioni dovute alla pandemia non mi hanno permesso di utilizzare la X-E4 per più di qualche ora in esterna, ma il tempo che ho avuto a disposizione è stato più che sufficiente per constatare l’ottima visibilità sotto la luce diretta del sole.
Il mirino elettronico OLED implementato da X-E4 è lo stesso che su Fujifilm X-S10 ho già avuto modo di apprezzare per le diverse modalità di funzionamento (priorità bassa luminosità, risoluzione e frequenza). Lo caratterizzano una risoluzione di 2.360.000 punti ed un fattore di ingrandimento 0,62x equivalente. Il posizionamento del suddetto a sinistra mi ha permesso di scattare con entrambi gli occhi aperti: una sensazione che non provavo dalla recensione di X-Pro 3.
Autonomia
Molto buona la durata della batteria, che si avvicina – e addirittura supera – i 460 scatti dichiarati su carta. Se ciò non dovesse bastare, Fujifilm X-E4 può essere ricaricata attraverso la porta USB C posta sul laterale sinistro con tempi abbastanza contenuti.
Connettività
Grazie ai moduli Wi-Fi e Bluetooth a basso impatto energetico, Fujifilm X-E4 è pensata per lavorare a stretto contatto con lo smartphone: tramite l’applicazione Camera Remote è possibile infatti controllare lo scatto da remoto, intervenire su tutti i parametri di scatto (anche in modalità video) e trasferire foto e video sul proprio device. Anche gli aggiornamenti del firmware vengono notificati e gestiti dall’app che – una volta scaricato il pacchetto – darà il via all’installazione sulla macchina. Dal punto di vista della connettività fisica è presente un jack da 3,5 mm per il microfono e per l’intervallometro, una porta USB-C che sopperisce alla mancanza di un ingresso per le cuffie (tramite adattatore presente in confezione) ed una porta micro-HDMI.
Qualità delle immagini e delle riprese
Il passaggio all’hardware di nuova generazione raggiunge la sua massima tangibilità in termini di qualità delle immagini. Fujifilm X-E4 condivide lo stesso sensore X-Trans CMOS 4 da 26,1 MP in formato APS-C delle ammiraglie che, già nelle precedenti prove, si è fatto apprezzare per un ottimo livello di dettaglio e fedeltà cromatica. La particolarità di X-E4 è che rende accessibile uno – a mio avviso – fra i migliori sensori sul mercato ad una fascia di prezzo più bassa e ad una fascia di utenti decisamente più ampia.
Non serve girarci troppo attorno: la qualità degli scatti è impeccabile, in relazione a quanto offerto. I file RAW sono facilmente malleabili e permettono un ottimo livello di recupero sia in termini di luci che di ombre. Quando, però, si scatta a stretto contatto con lo smartphone – grazie all’applicazione Camera Connect è possibile infatti condividere i propri scatti in pochi semplici passi – e non si ha tempo per la post-produzione è possibile fare affidamento sulle fantastiche simulazioni pellicola e sulla colorimetria del brand che conferiscono agli scatti (anche in JPEG) un look unico ed iconico. A tal proposito su Fujifilm X-E4 ho ritrovato l’ultima arrivata ETERNA Bleach Bypass, simulazione pellicola sviluppata sulla base di una saturazione quasi assente e che va a restringere la gamma dinamica dello scatto per un tono duro, serio e che – nonostante i colori – possa avvicinarsi a quello del bianco e nero. Proprio come visto sulla X-S10, anche su Fujifilm X-E4 è possibile – tramite il tasto Q accedere ad una nuova interfaccia che permette di consultare una breve storia sulle origini della simulazione in questione e i suoi effetti sullo scatto.
Dal punto di vista delle riprese Fujifilm X-E4 è in grado di registrare video in 4K a 30p, con la possibilità di estrarre un flusso video 4:2:2 a 10 bit tramite porta micro-HDMI. La modalità High Speed permette di spingersi fino a 240 fps in 1080p e, per la prima volta per una mirrorless della famiglia X-E, è presente il profilo F-Log.
Conclusioni e prezzo
Fujifilm X-E4 mi ha convinto sin dai primi giorni di prova: è una mirrorless giovane ed agile, che però non dimentica le sue origini. La riduzione del numero di ghiere e pulsanti, sebbene possa far storcere il naso a molti, è in realtà una scelta molto azzeccata che consente all’appassionato di lavorare in perfetta simbiosi con la macchina e al neofita di non perdere il focus su ciò che è veramente importante. Fujifilm X-E4 è disponibile all’acquisto ad un prezzo di €919,99 solo corpo, di €1019,99 con il kit per l’impugnatura aggiuntiva e di €1119,99 con ottica kit XF 27 mm f/2.8 II.
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