Quando siamo stati invitati da Honor per la presentazione del suo Honor 20 Pro eravamo davvero entusiasti di poter provare il telefono: purtroppo la scure del rapporto Trump-Cina ha fatto sì che l’approvazione del dei requisiti per il Google Play Store per questo Honor 20 Pro slittasse di qualche settimana.
Siamo entrati in possesso della nostra unità di test a fine Giugno, e da allora ho speso un intero mese in compagnia di Honor 20 Pro, un mese per poter apprezzare a fondo le sue caratteristiche tecniche, il suo design, i suoi punti di forza e di debolezza.
Senza indugi allora tuffiamoci (è proprio il caso di dirlo, NdR) nella diesamina di questo flagship targato Honor!
Confezione
La confezione che abbiamo ricevuto è quella dedicata ai giornalisti, quindi all’interno mancano alcuni accessori che saranno invece disponibili nella confezione finale. Dentro la confezione troverete il telefono (ovviamente), una custodia protettiva, cuffiette in-ear cablate (e vi spoileriamo che non c’è il jack audio), un adattatore USB Type-C / jack da 3.5mm, cavo di ricarica/trasferimento dati USB-A/USB Type-C e un caricatore rapido da 22.5W.
Design ed ergonomia
La prima cosa che colpisce di questo terminale è la back cover, realizzata con una tecnologia simile a quella già vista su Honor View 20: qui ci sono 3 strati e ore di lavorazione per arrivare ad avere un effetto profondità/3D ai giochi di luce che si rifraggono in linee verticali per tutta la backcover. Due sono le colorazioni disponibili, Phantom-Blue e Phantom-Black: la prima è quella da noi testata, con una colorazione che va dal blu al verde acquamarina, mentre la seconda è decisamente violacea, e a nostro parere più accattivante, anche se alla fine abbiamo optato per la colorazione più “sobria” Phantom-Blue.
Il telefono non è di certo un peso piuma con i suoi 182g, ma date le dimensioni del telefono risultano ben distribuiti, tanto da trarre in inganno e far risultare il telefono più leggero di ciò che in realtà è. Molto apprezzato il display 2.5D, che non curva tropposui bordi, mentre sul retro e sui lati il telefono curva leggermente per rafforzare la presa sul telefono, che senza cover risulta un po’ scivoloso.
È uno di quei telefoni che puoi tenere saldamente in mano, nonostante chi come il sottoscritto abbia un po’ le mani di burro: lasciato incustodito su di una superficie leggermente inclinata però, e dopo qualche tempo (e qualche notifica) risuonerà nell’aria il distinto suono di un telefono che impatta al suolo. Sicuramente è da utilizzare con una cover che aumenti il grip sulle superfici, oppure dovete essere attenti e posizionarlo solo in posizioni salde. O disattivare la vibrazione.
Imponente il comparto fotografico, che campeggia nella parta alta dello smartphone, decentrato sulla sinistra. Troviamo ben quattro fotocamere, di cui 3 posizionate in un unico modulo e la quarta incassata nella scocca insieme al flash LED. Il display borderless corre da lato a lato, ma è presente una fotocamera tipo punch-hole, ovvero a forma di foro, in alto a sinistra. La capsula auricolare posta in alto nasconde anche un invisi-LED, ovvero un LED di notifica che però fa davvero fatica a farsi notare: data l’assenza dell’Always On Display avrei preferito un LED più visibile e vistoso, ma è comunque presente.
Nella parte superiore del telefono troviamo il secondo microfono per la soppressione dei rumori e il sensore ad infrarossi per comandare TV Box ed elettrodomestici. Sul lato sinistro c’è il carrellino che contiene una singola SIM, e non c’è uno slot per l’espansione della memoria, anche se con il quantitativo di memoria interna disponibile non sarà una mancanza così vistosa. Sul lato destro c’è il pulsante di accensione, che raddoppia come sensore per il rilevamento delle impronte digitale, ed il bilanciere del volume con tasto unico.
Infine, in basso troviamo l’ingresso USB Type-C (USB 2.0) per la ricarica ed il trasferimento dati, l’altoparlante mono ed il microfono principale.
Hardware e prestazioni
Essendo il top di gamma Honor per questa prima metà dell’anno, Honor 20 Pro ha un hardware da flagship. All’interno troviamo l’ottimo e collaudato Kirin 980, un processore octa-core sviluppato con processo produttivo a 7nm in grado di performance elevate, in accoppiata a 8GB di memoria RAM LPPDR4X a 2133 MHz, 256GB di memorie UFS 2.1 e la GPU Mali-G76 MP 10 a 10 core, con un clock di 720 MHz.
Questa configurazione tecnica, unità alla tecnologia GPU Turbo 3.0 e alla batteria da 4000 mAh, rendono questo Honor 20 Pro un telefono mostruoso per il gaming. Quando i giochi non sono limitati dagli sviluppatori stessi (come nel caso di Fortnite), questo Honor 20 Pro riesce ad avere un framerate stabile tra i 30 e i 60 FPS in tutti i giochi, senza lag o scatti, riuscendo a contenere le temperature. Se pensiate sia solo una questione di marketing, vi invito a guardare il video di XDA Developers che si focalizza proprio sull’esperienza gaming con Honor 20 Pro.
https://www.youtube.com/watch?v=d0QyzkACexI
Oltre alla potenza bruta, che c’è e si fa sentire, Honor 20 Pro è un telefono completo dal punto di vista della connettività e multimedialità: c’è il Wi-Fi dual-band a/b/g/n/ac, Bluetooth 5.0, NFC, sensore infrarossi e il model del SoC Kirin 980 consente connettività LTE fino a 1200 Mbps, perfetto per le reti 4.5G/4G+.
L’audio è purtroppo mono, dato che la capsula auricolare non viene utilizzata quando guardiamo un filmato per dare un effetto stereo. Non sarebbe neanche un problema se l’audio fosse poco potente, e quando aumentiamo il volume perchè siamo in un ambiente rumoroso lo speaker provoca fastidiose vibrazioni, quasi come gracchiasse.
Bisogna inoltre scendere a compromessi con la griglia per lo speaker superiore, il che vi costringe a “centrare” il vostro orecchio esattamente sulla capsula auricolare per poter sentire bene il vostro interlocutore. Ci si abitua dopo qualche giorno, ma durante la prima settimana dovevo sempre spostare leggermente il telefono per poter sentire chiaro e forte il mio interlocutore, con una qualità audio nettamente superiore a quella dello speaker di sistema posto in basso, che sconsiglio di utilizzare in modalità vivavoce. Ottima la ricezione, oserei dire superiore alla media, anche se di poco, ed in linea con tanti altri top di gamma.
Software
EMUI, Magic UI: la solita minestra riscaldata. Nonostante il rebranding, l’interfaccia utente di questo Honor 20 Pro, denominata Magic UI, altro non è che la EMUI che troviamo sugli smartphone Huawei. Basata su Android 9.0 con le patch di sicurezza di Giugno 2019, è un’interfaccia completa e ricca di funzionalità, con una fluidità nell’apertura e nel passaggio tra app che la rendono davvero piacevole da navigare.
Purtroppo è chiaro che il focus dell’interfaccia sia quello del pubblico asiatico, e Honor dovrebbe puntare un po’ di più alla diversificazione rispetto alla sorella Huwaei e puntare ad un’interfaccia che sia più fruibile e bella da utilizzare per un pubblico occidentale. Non che l’interfaccia in sè sia orribile, anzi: ci sono delle chicche che ho apprezzato molto, come la possibilità di effettuare uno swipe verso destra dalla Home per accedere al feed di Google, o la ricerca in tutto il telefono con uno swipe verso il basso tramite HiSearch.
Rimane però il problema della app che vengono spalmate sulle schermate libere della Homescreen, e se pure voleste mettere una pezza abilitando il drawer dalle impostazioni vi ritrovereste con con un antiestetico pulsante centrale in basso che vi permetterà di accedere al drawer, roba da Android 6 Marshmallow. Se voleste gesture più moderne e la possibilità di riorganizzare in un drawer efficiente le app e le cartelle della vostra Homescreen sarete costretti a scaricare un launcher alternativo dal Play Store.
Le possibilità di personalizzazione sono davvero molto curate grazie allo store di temi presente, una manna dal cielo per chi non è abituato a smanettare con il proprio smartphone, e la fluidità di apertura ed utilizzo delle app è davvero notevole.
Fotocamera
Uno dei maggiori punti di forza di Honor 20 Pro è il comparto fotografico, composto da un setup 3+1 fotocamere. Dico 3+1 perchè raramente utilizzerete la quarta fotocamera, incastonata nella scocca, una 2 Megapixel f/2.4 con fuoco fisso per le macro che vi costringe a scattare foto esattamente a 4cm di distanza dal soggetto che volete ritrarre. La bassa risoluzione e la difficoltà tecnica di scatto e posizionamento del telefono rispetto al soggetto vi faranno desistere dall’utilizzo di questa fotocamera.
Ottimo invece il comparto a tripla fotocamera principale: abbiamo una 48 Megapixel f/1.4 stabilizzata otticamente, una fotocamera con zoom ottico 3x (ibrido 5x) da 8 Megapixel f/2.4 stabilizzata otticamente ed una 16 Megapixel f/2.2 grandangolare (angolo 117°) non stabilizzata.
Come si traducono i numeri di cui sopra? Ci vogliono due parole: scatti superlativi. Di giorno le tre fotocamere restituiscono foto ricche di dettagli, con una gamma dinamica ampia e colori che tendono ad essere più saturi di ciò che guardiamo, ma non eccessivamente. Di sera, con l’ausilio della tecnologia pixel binning sul sensore principale da 48 Megapixel, riusciamo ad ottenere scatti eccellenti, specie quando vi sono forti contrasti di luce ed ombra che potrebbero portare a bruciare alcuni elementi della scena.
Merito anche del software dell’app fotocamera, che grazie all’intelligenza artificiale riconosce la scena ed applichi i migliori settaggi per far si che non dobbiate ripetere lo scatto. Spesso la sera, con la modalità AI attiva ed utilizzando la fotocamera grandangolare o il teleobbiettivo, verrà attivata automaticamente la modalità Notte: dovremo tenere il telefono in posizione stabile per 3-8 secondi, il tempo di poter analizzare la scena e vedremo davanti ai nostri occhi foto molto scure illuminarsi, ricche di dettagli.
Non è tutto rose e fiori però: qualche volta mi è capitato che la modalità notte non dia i risultati sperati, restituendo scatti pieni di rumore digitale e flare. Non capita spesso, e sospetto sia a causa di errori software che verranno eliminati con aggiornamenti futuri.
Verdetto assolutamente positivo sia per il comparto fotografico principale, che si piazza tra i primi 4 cameraphone al mondo secondo il giudizio di DxOMark, sia per il modulo fotocamera frontale. Quel piccolo foro in alto a sinistra ospita una fotocamera da 32 Megapixel f/2.0 che ci consente di scattare foto in modalità ritratto con una risoluzione altissima, anche se il risultato a volte risulta poco convincente dato che il bokeh applicato è frutto totalmente dell’elaborazione software.
Per quanto riguarda i video possiamo registrare video in 4K a30 fps o Full-HD a 30 o 60 fps. È possibile attivare un’ulteriore stabilizzazione elettronica dei filmati solo se registriamo in Full-HD a 30 fps.
Display
Arriviamo ad uno dei punti meno convincenti di questo Honor 20 Pro. Il design è elegante e adatto ad un pubblico che guarda molto all’estetica, la fotocamera è al top così come le prestazioni, eppure da qualche parte bisognava tagliare i costi.
Il display da 6.26” è un pannello con tecnologia IPS, quindi non è un AMOLED caratterizzato da neri assoluti e colori brillanti. Nonostante questo display sia di ottima fattura, perde il confronto con i pannelli AMOLED di Samsung che spesso troviamo all’interno dei top di gamma Android.
La luminosità massima è adeguata anche sotto la luce del sole diretta, il che vi consente di utilizzarlo comodamente anche con l’accecante sole d’estate allo zenith proprio sopra di voi, la fluidità e la risposta tattile è di alto livello e solo se provenite dall’esperienza di un top di gamma provvisto di pannello AMOLED riuscirete davvero a sentire la differenza. La qualità di questo pannello IPS è comunque altissima, e supporta i video in HDR: data la dimensione generosa di 6.26”, questo è un ottimo plus!
Dov’è l’elefante nella stanza? Proprio lì, in alto a sinistra, quel foro quando lo si guarda la prima volta si pensa subito:”Mamma, che brutto!”. Eppure, dopo neanche un giorno di utilizzo, il foro punch-hole per la fotocamera è diventato l’ultimo dei miei pensieri: sia durante il gaming, che durante l’utilizzo dello smartphone, ci si abitua alla sua posizione e diventa irrilevante. Di sicuro preferisco avere un foro in alto a sinistra che una vistosa tacca” nella parte alta, specialmente se non è dotata di sensori per il riconoscimento 3D del volto (come accade nel 99% degli smartphone Android).
Batteria
Autonomia molto buona grazie alla batteria da 4000 mAh, i consumi in stand-by non sono elevati grazie all’efficienza energetica del Kirin 980 e del suo processo costruttivo a 7nm. Si riesce tranquillamente a terminare una giornata di uso intenso, magari con Honor 20 Pro che alle 20 ci abbandona: parlo di 1-2 ore di navigazione con Google Maps, hotspost in background per 1 ora, tutto il giorno fuori con LTE, molti scatti fotografici e video, applicazioni social e di messaggistica che sfornano notifiche continuamente in background.
Se il vostro utilizzo è più blando riuscirete tranquillamente a fare un giorno e mezzo, o comunque di arrivare a sera con il 20-30% di batteria residua.
Prezzo e conclusioni
Questo Honor 20 Pro ci ha convinti su tutti i fronti: ottimo design, eccellente comparto fotografico, prestazioni al top, scheda tecnica future-proof grazie agli 8GB di RAM e 256GB di memoria interna, compagno ideale per il gaming e autonomia non al top ma sicuramente notevole.
Cosa ci ha convinto meno? Il sensore d’impronte posto lateralmente, preciso ed affidabile ma che personalmente trovo scomodo da utilizzare: spesso, tenendo lo smartphone tra le mani, lo schermo viene riattivato e sbloccato data la naturale propensione ad avere il pollice proprio sul sensore come punto di appoggio. Il display stesso, pur essendo un IPS di alta qualità, tradisce la natura di questo Honor 20 Pro: un display AMOLED sarebbe stata la ciliegina sulla torta, così come l’Always on Display per visualizzare le notifiche, che diventa difficile, ad una sola occhiata, decifrare guardando il fioco LED di notifica posto in alto. Gli speaker di sistema potrebbero essere più potenti, stereo, e sicuramente a non pochi mancherà il caro Jack audio.
Altro problema? Disponibilità. Dovrebbe arrivare il 2 Agosto nelle catene di negozi e sullo store di Honor, ma per il momento non ce n’è traccia. Il prezzo sarà di 599€, un prezzo di listino totalmente giustificabile ma che lo mette in competizione con lo street price di altri top di gamma, Galaxy S10/S10+ tra tutti, ed anche i “fratelli” di Huawei come Mate 20 Pro e P30 Pro.
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Ah dimenticavo, per i fan di Fortnite c’è una gradita sorpresa: acquistando Honor 20 o Honor 20 Pro infatti riceverete una skin esclusiva chiamata Wonder Skin dal valore inestimabile!