Quanto conta la data di nascita di un dispositivo? Sappiamo bene che il mondo della tecnologia è uno dei più veloci per quanto riguarda il progresso e l’innovazione, ma al contempo è anche vero che la fetta di utenti più esigente che ha specificatamente bisogno dell’hardware più recente è meno sostanziosa rispetto a quella di chi ha necessità più umane: navigare sul web, consultare documenti – e in questo periodo aggiungerei anche fare lunghe videochiamate e/o videolezioni – sono tutte mansioni che possono essere svolte egregiamente anche con PC più datati e non necessariamente all’ultimo grido.
In questi mesi di quarantena ho avuto modo di testare a fondo questo modello di Matebook D da 15 pollici del 2018 per adempiere a tutti i miei compiti di studente (Microsoft Teams, Office, Skype), articolista (Chrome, Photoshop) e smanettone (Android Studio). Vi racconto com’è andata.
Confezione
Il minimal è un tema ricorrente nell’estetica di questo portatile, e la sua confezione di vendita non è da meno. Al suo interno non troviamo nient’altro se non il portatile stesso e il piccolo caricatore bianco da 65 Watt, che ho adorato proprio per le sue dimensioni che lo rendono pratico da portare anche in uno zaino tutti i giorni senza ingombrare troppo.
Design e costruzione
Prima di questo portatile possedevo un vecchio Asus dalle dimensioni non proprio contenute che chiamavo affettuosamente “il marmittone” (si capisce l’ironia?). Una volta messi a confronto, il Matebook è risultato più piccolo di 2,5 cm su entrambe le dimensioni, più basso di un buon mezzo centimetro da chiuso, e più leggero di almeno 2 Kg. La sensazione di avere lo stesso schermo in un corpo molto più piccolo e leggero è impagabile, assicurato.
Per essere un portatile di fascia media, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla cura che è stata impiegata nella progettazione e l’assemblaggio, di un livello decisamente sopra la media rispetto ad altri competitor, che magari preferiscono spingere più sulla scheda tecnica per poi confezionare il tutto in un corpo meno solido e più cheap.
Sarò sincero, io la preferisco così: così come per l’uomo vale il principio mens sana in corpore sano, per questo Matebook D direi scheda sana in scocca solida. Riconosco che l’accostamento con Giovenale potrebbe essere raccapricciante per alcuni, ma direi che rende abbastanza bene il concetto.
Solo la cornice che circonda il display – molto sottile ai lati e che ottimizza le dimensioni generali – e i tasti della tastiera sono in plastica. Il coperchio flette un po’, ma nulla di drammatico.
Hardware
Cominciamo ad analizzare le caratteristiche generali di questo Matebook D dalla scheda tecnica, ed in seguito andremo ad approfondire gli aspetti più importanti. La componentistica può sembrare abbastanza di scarso livello, ma in seguito cercherò di convincervi che è più che sufficiente per i compiti più semplici e non solo.
Caratteristiche tecniche
- Display: 15,6 Full HD
- Processore: Intel Core i3-8130U Dual-core da 2,3 GHz
- Processore Grafico: Intel UHD Graphics 620
- RAM: 8GB
- Porte: alimentazione proprietaria + 2 USB-A 3.0 + 1 USB-A 2.0 + HDMI + jack audio
- Archiviazione: SSD M.2 SATA 256 GB
Schermo
Il pannello è un’unità da 15,6 pollici con risoluzione Full HD, ma più che sulla qualità vera e propria – che è comunque discreta, chiaramente non parliamo di un monitor professionale o con alto refresh rate – mi soffermerei sulla luminosità, che ho trovato più che sufficiente anche in condizioni di abbondante illuminazione ambientale, mantenendo lo schermo sempre visibile anche sotto la luce del Sole.
Touchpad e tastiera
Sul fronte dell’input non avevo grandi aspettative, ma in realtà sono stato nuovamente sorpreso: ho trovato il touchpad particolarmente piacevole nell’utilizzo, con pieno supporto alle gestures e una scorrevolezza che difficilmente mi è capitato di vedere in portatili anche dello stesso prezzo.
La scrittura dalla tastiera è assolutamente godibile, la plastica dei tasti non è proprio della migliore qualità, e i tasti stessi risultano instabili se cliccati dai lati o dagli angoli. Mantenendo una giusta impostazione, però, si riuscirà ad avere un’esperienza assolutamente dignitosa senza neanche commettere troppi errori di battitura.
Audio e webcam
L’audio è forse l’aspetto più anonimo di questo portatile. Non che avessi grandi aspettative, siamo alla pari di altri portatili di fascia media, niente di più, niente di meno. Le due piccole casse poste su entrambi i lati restano comunque sufficienti per la fruizione casuale di video, film o serie TV, meno per la musica, e i microfoni ci rendono udibili al nostro interlocutore.
Anche la webcam è discreta, la qualità non è quella di uno smartphone o di una macchina fotografica date le dimensioni del sensore e il poco interesse dei produttori a montare componenti di qualità in questo comparto, ma diciamoci la verità: su un portatile tutte queste accortezze per la fotocamera neanche servono, l’importante è che sia affidabile per le videochiamate, così come è.
Batteria
Nel caso in cui foste fuori casa con questo Matebook e aveste scordato di portare il caricatore, potreste stare tranquilli per gran parte della giornata. Questo grazie al processore che non richiede un grande impegno energetico e al sistema di gestione del calore di cui parleremo più avanti, che mai fa scaldare eccessivamente il PC.
La ricarica completa avviene in circa 2 ore attraverso l’alimentatore incluso in confezione che va a collegarsi alla porta di alimentazione proprietaria del laptop.
Le 6 ore di schermo sono assicurate, ma con un uso più moderato sono arrivato comodamente anche a poco meno di 8 ore, risultato che non mi ha assolutamente deluso. Ricordate il “marmittone” citato a inizio recensione? Nei casi migliori lui durava due ore. Direi che ho fatto un bel salto in avanti.
Prestazioni
Le prestazioni sono in linea con tutti gli altri aspetti di questo laptop, e quindi anche su questo fronte non sono stato deluso. L’Intel i3 di ottava generazione montato, per quanto appartenga alla fascia medio-bassa del mercato dei processori per computer portatili, è in grado di restituire un’esperienza solida e adatta a chiunque non abbia bisogno di giocare, renderizzare video in 4K o qualsiasi altro compito che richieda la potenza bruta di un processore di fascia più alta.
I programmi che ho usato di più sono stati: Google Chrome, Microsoft Teams, Office, Telegram, Spotify, Notion, Photoshop, Audacity, Android Studio (che ricordo essere un ambiente di programmazione piuttosto gravoso per CPU e RAM) e con nessuno di loro ci sono stati rallentamenti o incertezze varie. Complice un’ottima gestione delle temperature da parte del processore, inoltre, non ho mai riscontrato temperature troppo alte sulla scocca. Unite il tutto ad una ventola molto silenziosa anche alla sua velocità massima, ed avremo un ottimo aiutante, che fa tutto ciò gli sia richiesto senza throttling, temperature roventi o rumori paragonabili al decollo di un Airbus.
La suite PC Manager è la vera chicca che distingue tutti i PC Huawei dalla concorrenza. Da lì possiamo monitorare l’utilizzo in tempo reale di CPU e memoria, aggiornare i driver del dispositivo, collegare uno smartphone (sempre Huawei). Sono inoltre incluse alcune utility interessanti come lo screenshot personalizzabile, la registrazione dello schermo, un collegamento diretto al blocco note e una clipboard che conserva tutti i testi copiati da una parte e da incollare altrove.
Ho da subito affiancato a Windows 10 una distribuzione di Linux, più specificatamente Ubuntu (anche se ne ho provate almeno un’altra decina), e non ci sono state difficoltà a reperire i driver adatti per ogni componente, che anzi sono stati installati automaticamente dal sistema operativo di Canonical.
Prezzo e conclusioni
Il prezzo per questo Matebook D non è di certo basso, specialmente mettendolo alla pari con altri portatili con lo stesso hardware, che risultano meno costosi. Dalla sua però, come già detto, troviamo una cura nella costruzione di tutt’altro livello e una qualità generale che non ha nulla da invidiare alla fascia medio-alta del mercato.
A dirla tutta, quella con processore i3 non è l’unica versione di questo Matebook, anzi: è in vendita anche una variante con processore AMD Ryzen 5, alla quale consigliamo di dare un’occhiata se foste interessati ad avere un po’ di potenza computazionale in più.
PRO
- Ottime finiture
- Non ingombrante nonostante lo schermo da 15,6″
- Tastiera e touchpad comodi
- Mai rumoroso e temperature sempre basse
CONTRO
- Manca una USB-C
- Prezzo alto per un Intel i3