Dopo un lungo periodo passato utilizzando esclusivamente cuffie true wireless, assuefatto dalla loro comodità, ho finalmente avuto l’opportunità di provare una tipologia di auricolari diversa dal solito, ma che mi ha sempre incuriosito: una neckband. La forma di questi prodotti consiste in un collare da mettere, appunto, fisso al collo, dal quale escono tramite cavo due piccoli auricolari.
Una neckband è comoda nel momento in cui si abbia bisogno di un paio di cuffie da tenere addosso tutto il giorno, e proprio il fatto di avere “l’ingombro” in più del collare, consente di avere tutto l’hardware necessario spostato all’interno di esso, riducendo di conseguenza le dimensioni degli auricolari stessi, al contrario delle cuffie true wireless che sono una soluzione ancora più compatta.
Ebbene, queste T5 non mi hanno assolutamente deluso, posso quindi dire senza dubbio: esperimento riuscito! Anche se con qualche “ma”. Scopriamo quali.
Confezione
Come da tradizione per i prodotti di Klipsch, azienda americana devota all’HiFi e ai prodotti premium, anche queste T5 Neckband si presentano benissimo già dalla confezione. La scatola è piuttosto grande, ma rifinita nel dettaglio e completa di tutto ciò che è necessario: le cuffie, un cavo di ricarica (purtroppo) micro USB, un manuale di istruzioni e ben 4 paia di gommini di differenti dimensioni. Da utente, l’esperienza di unboxing è quindi decisamente soddisfacente e appagante.
Design, costruzione e indossabilità
Queste T5 sono un prodotto premium, e lo si capisce anche sotto il punto di vista della qualità costruttiva. I materiali utilizzati sono nobili: pelle per il collare, alluminio per le due estremità e plastica gommata per qualche inserto, gli auricolari (che sono anche resistenti all’acqua) e i controlli, mentre il cavo degli auricolari è in corda. I pulsanti sul controller restituiscono un ottimo feedback e un click soddisfacente. L’unico elemento che ho trovato sotto la media è lo sportello che va a coprire la presa micro USB, troppo delicato e difficile da chiudere. Poco male, ma è giusto evidenziare tutti i punti deboli di un prodotto.
La solida costruzione si abbina quindi a un design pulito ed essenziale, ma passiamo al punto più particolare di questo prodotto: è comodo?
Ebbene, come detto prima una neckband va messa al collo come se fosse una collana, gli auricolari resteranno poi penzolanti, in attesa di essere indossati quando utili. Questo modo di portare le cuffie le rende quindi come una seconda pelle, adatte a chiunque stia parecchio fuori casa tutti i giorni o non voglia qualcosa di troppo grosso e indiscreto nelle orecchie. Non consiglierei una neckband a uno sportivo per il semplice fatto che, almeno durante la corsa, la collana andrebbe a rimbalzare sulle spalle provocando fastidio e rischiando di cadere. Io le ho utilizzate fuori casa, all’università, in treno, e vuoi per la loro leggerezza, vuoi per la loro forma, non ho mai avvertito la presenza della neckband sul mio collo, un po’ come avere semplicemente delle cuffie che escano dalle clavicole.
Se c’è una cosa che però mi ha infastidito parecchio, però, è il fruscio che si sente quando si hanno gli auricolari alle orecchie, senza niente in riproduzione, nel momento in cui si vada a toccare il cavo o esso strusci su indumenti come un cappotto, necessari nei periodi invernali. In queste situazioni mi sono ritrovato costretto a dover levare gli auricolari per evitare il fastidio che mi provocava questo effetto. In riproduzione nessun problema invece.
Connettività
Come un qualsiasi apparato wireless prodotto nel 2019 che si rispetti, le T5 Neckband di Klipsch sono dotate di Bluetooth 5.0, e supportano tutti i vari codec di trasmissione fino all’APT-X HD, un’ottima consolazione per i nostalgici del cavo. La connessione in generale è stabile e affidabile, in un paio di settimane di prove non ho mai avuto problemi o disconnessioni casuali.
Qualità audio e prestazioni
Un altro punto di forza di queste cuffie è la qualità audio. Come già detto, infatti, Klipsch si occupa di sistemi audio e cuffie indirizzati all’alta fedeltà. È vero, un audiofilo inorridirebbe a sentire le parole “alta fedeltà” e “wireless” nella stessa frase, ma grazie alla corretta copertura di tutte le frequenze entro lo spettro udibile dall’uomo, alla presenza dell’APT-X HD e tutti gli accorgimenti presi dall’azienda, come i driver dinamici creati appositamente per questo modello, la qualità del suono è molto superiore alla media.
Ho molto apprezzato anche i due microfoni dedicati, che rendono le chiamate semplici e cristalline, mentre i comandi sono completi e ben funzionanti. Tra l’altro la neckband è dotata di un motore di vibrazione, che ci avvertirà quando riceveremo una chiamata, una comodità di certo non da poco.
Anche qui, però, un difettuccio l’ho trovato. Cerco di spiegarlo con un esempio pratico: sto ascoltando della musica, mi arriva un messaggio vocale e voglio ascoltarlo. Metto in pausa la musica, riproduco il messaggio vocale: parte, ma dopo circa 2-3 secondi si muta, e per finire di ascoltarlo devo rimettere in riproduzione la musica, cosa sconveniente perché se il messaggio vocale è stato registrato a voce bassa non sentirò nulla. Forse non è neanche un difetto, forse è un problema risolvibile a cui però non sono riuscito a venire a capo, ma per completezza mi è sembrato giusto farlo presente.
Autonomia
L’autonomia garantita da Klipsch è di circa 15 ore, e giù di lì il dato è corretto. Siamo forse leggermente sotto, intorno alle 13 ore e mezza, ma è comunque un dato sufficiente.
Prezzo e conclusioni
Il prezzo di queste T5 Neckband di Klipsch non è di certo basso, ma facendo qualche considerazione i 130€ richiesti per un prodotto così buono sia sotto il punto di vista costruttivo sia quello prestazionale non sono neanche così eccessivi. I difetti, come avrete letto, non mancano, ma parliamo di piccolezze che vanno a incidere di poco l’utilizzo quotidiano. Mi sento quindi di consigliarlo come paio di cuffie, e se non proprio questo modello, suggerirei di provare almeno una volta una neckband, almeno per capire il tipo di esperienza.