Nei lunghi e solitamente umidi inverni nord europei non c’è niente di peggio che rientrare a casa, trovarla fredda e dunque molto poco accogliente. La soluzione più ordinaria, di solito, è scegliere e fissare sul termostato di casa una temperatura mite che ha lo svantaggio di alzare il consumo di gas e quindi la bolletta a livelli a dir poco antipatici. La soluzione meno ordinaria, ancora per poco credo, è invece quella di installare un termostato smart, programmabile o meglio ancora gestibile a distanza grazie ad un’app installata sui nostri smartphone. Nest, l’azienda fondata da Tony Fadell (uno dei padrini del primo iPod) che è stata acquistata da Google nel gennaio del 2014, offre quella che è probabilmente la più importante e famosa tra queste soluzioni “meno ordinarie”. Così, nella mia casa dove avevo già provveduto ad installare il Nest Protect, ovvero il rilevatore di fumi, ho deciso di montare anche il termostato della stessa azienda e nel mio caso specifico si tratta del termostato di seconda generazione (ne è stata presentata recentemente la terza con sensibili miglioramenti al design ed al software), donando all’intero ambiente un minimo tocco di domotica che al giorno d’oggi non guasta mai.
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Ovviamente ho pensato che vi potesse interessare il parere di uno di noi in merito e per questo ho messo su questa piccola recensione. Nest Thermostat arriva in un’elegante confezione di cartone e al suo interno si trovano, oltre all’ovvio termostato, anche il suo compagno di viaggio Nest Link ed altri accessori che possono servire a piazzare il Nest in diverse modalità. Ovviamente, non essendo un esperto in materia e sconsigliando a chiunque non abbia conoscenze specifiche di giocare “con il fuoco”, ho provveduto a chiamare un installatore professionista per ottimizzare la messa in opera del termostato. La parte tecnicamente più delicata riguarda proprio il posizionamento e collegamento alla rete elettrica ed alla caldaia del Nest Link, che contribuisce a mettere in comunicazione il termostato vero e proprio con la caldaia stessa.
Finita la relativamente breve operazione d’installazione si passa quindi al settaggio del Nest. Il menu si gestisce con la rotazione della corona esterna e cliccando sul corpo del termostato. Si procede collegando Nest alla rete wifi, si sceglie la località, il nome da assegnare al termostato (se ne possono installare anche più di uno in base al tipo d’impianto di riscaldamento di cui si dispone), la fonte energetica disponibile e infine si passa all’inserimento del proprio account Nest grazie al quale si potrà utilizzare il termostato sia tramite l’app disponibile per iOS e Android sia tramite il sito web dell’azienda. L’accoppiamento con l’app avviene tramite un codice a sei cifre che viene generato dallo stesso termostato.
Il resto è praticamente storia: Nest riporta sul proprio display la temperatura esterna, quella interna e quella selezionata da noi e quando si attiva il riscaldamento lo stesso display s’illumina fino ad assumere un colore arancio scuro. Essere in auto e accendere il proprio riscaldamento poco prima di arrivare a casa è un piacere forse piccolo ma assolutamente innegabile. Rientrare a casa propria e ritrovarsela già gradevolmente riscaldata è una gioia quando fuori piove e il vento tira (questo settembre olandese è stato un deciso assaggio d’autunno in anticipo). Senza contare che Nest è programmato per imparare le nostre abitudini nel corso del tempo (funzionalità che, dato il periodo breve di cui ne dispongo, non ho ancora potuto apprezzare) ma anche di capire quando siamo lontani da casa e mettersi per questo a riposo.
In conclusione ho provato ad assegnare i voti alle varie caratteristiche del prodotto e non vorrei che si dimenticasse che si tratta appunto di un termostato e che per i compiti che è destinato a svolgere è già concepito in maniera assolutamente eccellente.