Durante il periodo di quarantena forzata ormai volto al termine ho avuto modo di ripercorrere alcune tappe fondamentali del mio percorso fotografico: da neofita curioso, impaziente di mettere le mani in pasta, ai primi contest vinti, dalle formazioni notturne fino ad arrivare ai lavori retribuiti. Prima di rivestire il ruolo di specialist ho sempre riservato un certo astio nei confronti delle fotocamere bridge, a cui la mia mente associava automaticamente l’immagine di reflex castrate o di compatte dalle dimensioni tutt’altro che ridotte. Un ossimoro, un rapporto antitetico, proprio come il mio con la suddetta categoria di fotocamere. Mi fermavo a guardare i dati, l’andamento del mercato e mi accorgevo che in realtà le bridge attraevano, ammaliavano e convincevano l’utente, ma non riuscivo a metabolizzarlo. Con il passare del tempo ho avuto l’occasione di toccare con mano alcune bridge, rendendomi conto di aver ingigantito la questione, ma è stata la prova di questa Panasonic Lumix FZ1000 II a mettere in seria crisi le mie certezze: le bridge non sono poi così male! Anzi, a dirla tutta, forse una macchina fotografica bridge come la Lumix FZ1000 II sarebbe stata di grande aiuto agli inizi del mio percorso.
Scheda tecnica
Panasonic Lumix FZ1000 II arriva cinque anni dopo l’introduzione della prima bridge con sensore da 1″ e, intenzionalmente, procede sul sentiero solcato dalla precorritrice. Resta invariato l’obiettivo Leica DC Vario-Elmarit 25-400 mm con apertura variabile f/2.8-4.0 e zoom ottico 16x, abbinato al sensore 1″ da 20,1 MP e ad un sistema di stabilizzazione HYBRID OIS con correzione su 5 assi.
- Sensore: BSI-CMOS 1″ da 20,1 MP
- Processore d’immagine: Venus Engine
- Gamma ISO: 80 – 25600
- Raffica di scatti: 12 fps
- Autofocus: 49 punti AF
- Consumi: 440 scatti
- Connettività: Bluetooth, Wi-Fi
- Display: 3″ LCD da 1.240.000 punti
- Mirino: 0,74x OLED da 2.360.000 punti
- Ottica: 25 – 400 mm f/2.8-4.0
- Peso: 808 g
- Dimensioni: 136 x 97 x 132 mm
Corpo ed ergonomia
Il corpo macchina di Panasonic FZ1000 II appare molto simile a quello della Lumix G90, che ho già messo sotto torchio nella sua recensione completa. Anche la disposizione dei comandi è pressoché invariata – sono infatti distribuiti in maniera tale da essere facilmente raggiungibili – e, grazie ad una impugnatura a becco molto pronunciata, si instaura un buon grip anche nel caso (il mio) di chi ha il palmo grande.
Vi ho già anticipato che Panasonic Lumix FZ1000 II è una fotocamera bridge e, in quanto tale, la sua ottica tuttofare non è intercambiabile. Di conseguenza non è possibile accedere direttamente al sensore 1″ da 20,1 MP e la parte frontale – oltre all’enorme lente Leica 24-400 mm – è caratterizzata esclusivamente dalla serigrafia Lumix. Avrei preferito che i tasti funzione posti sull’ottica fossero distribuiti lungo la parte terminale dell’impugnatura, come già visto su altre mirrorless dell’azienda.
Nella parte posteriore troviamo un’impostazione classica e funzionale di pulsanti e leve: a partire da sinistra verso destra sono disposti un gran numero di pulsanti, tra cui tre tasti funzione completamente personalizzabili. Ho sentito la mancanza del joystick che, a mio avviso, è di fondamentale importanza per la regolazione dell’area di messa a fuoco nella fotografia paesaggistica. I quattro pulsanti direzionali permettono tuttavia di interagire in maniera abbastanza rapida ed intuitiva con il dispositivo.
Nella parte laterale destra si accede tramite uno sportellino ad estrazione alla porta micro USB adibita alla ricarica e al trasferimento dati, alla porta micro HDMI e ad un jack da 2,5 mm per il controllo da remoto. Nella parte laterale sinistra, invece, è presente esclusivamente il jack per il microfono da 3,5 mm.
Nella parte inferiore risiede, infine, l’alloggiamento per la batteria e per la scheda SD.
Controlli e funzionalità
Passiamo ora ad analizzare più da vicino quelle che sono le caratteristiche e le funzionalità di Panasonic Lumix FZ1000 II. Rispetto alla prima generazione sono stati introdotti un gran numero di miglioramenti sia nel software che nell’elettronica, permettendole di competere con dispositivi di fascia superiore.
Autofocus
La Panasonic FZ1000 II è una bridge particolarmente reattiva con un sistema di messa a fuoco automatica che proviene direttamente dal mondo mirrorless, basato sulla tecnologia DFD e con 49 punti, che sfrutta algoritmi di riconoscimento facciale per tenere traccia del soggetto da inquadrare con maggiore precisione. In condizioni di illuminazione sfavorevole le performance calano leggermente ed è molto più difficile, soprattutto a massima estensione dello zoom, mettere a fuoco correttamente. Nella gran parte dei casi ho ridotto il rischio di perdere l’attimo utilizzando la modalità POST FOCUS che, eseguendo una raffica di scatti con fuoco variabile, permette di scegliere l’immagine con le migliori condizioni di fuoco anche dopo lo scatto.
Come già anticipato, l’assenza del joystick influenza fortemente il modo in cui si interagisce con la macchina: per la selezione delle aree di messa a fuoco è necessario interagire con i tre tasti funzione posti al lato sinistro dell’ottica e successivamente con il display touchscreen. Quando si scatta con una sola mano è pressoché impossibile svolgere correttamente questa operazione senza correre il rischio di far cadere il dispositivo.
Autonomia
Dal mio punto di vista la durata della batteria della Lumix FZ1000 II è sbalorditiva: su carta l’autonomia dichiarata è di circa 440 scatti, ma nella realtà ho superato tranquillamente i 500 scatti senza l’utilizzo del risparmio energetico (che sostanzialmente iberna in stand-by la macchina quando si allontana l’occhio dal mirino). Non posso dire lo stesso durante la registrazione video: complice anche un leggero surriscaldamento, la percentuale della batteria cala vertiginosamente. La ricarica del dispositivo avviene tramite porta micro USB e necessita di un paio d’ore per volgere al termine.
Connettività
Grandi passi in avanti – per alcuni un po’ controversi – sul versante connettività. Resta infatti il modulo Wi-Fi ma sparisce il chip NFC a favore del Bluetooth. Grazie all’integrazione delle due tecnologie di comunicazione è stato molto più semplice realizzare un sistema di trasferimento dati rapido, efficiente e soprattutto stabile. Grazie all’applicazione dedicata sarà possibile utilizzare lo smartphone per controllare da remoto questo dispositivo. La dotazione di porte è minimale, c’é tutto quello che serve per svolgere le operazioni più comuni: un jack per il microfono, una porta microUSB per la ricarica, una porta micro HDMI, la slitta hot shoe per il flash ed un ingresso per il telecomando remoto.
Display e mirino
Ciò che mi ha stupito di Panasonic Lumix FZ1000 II è stata la capacità di conservare e migliorare allo stesso tempo. Sebbene il corpo sia rimasto praticamente intaccato nel balzo generazionale, ad essere completamente stravolti sono stati il display – finalmente touchscreen e più risoluto – ed il mirino elettronico OLED. Il primo ha una risoluzione di 1.240.000 pixel, è completamente articolabile e si vede bene sotto la luce del sole. Il mirino ha invece una risoluzione di 2.360.000 punti, con un fattore d’ingrandimento 0,74x ed è – fortunatamente – adatto anche a chi indossa gli occhiali.
Qualità delle immagini e delle riprese
Sarò molto schietto: la qualità dell’immagine di Panasonic FZ1000 II non è molto lontana dalla sua predecessora, complice anche la totale invarianza del sensore CMOS da 20,1 MP. Uno dei principali motivi per cui prendere in seria considerazione questo dispositivo è l’ottica Leica DC VARIO ELMARIT con apertura variabile f/2.8-4. La lunghezza focale massima è 400 mm, non è tra le più alte nel mercato bridge (basti pensare ai 1000mm della diretta concorrente Nikon P1000) ma si rivela una scelta saggia e ponderata che può comunque soddisfare un gran numero di utenti e di necessità.
Innanzitutto il range limitato – prendiamo con le pinze questo aggettivo – ha permesso l’implementazione di un sensore da 1″, in secondo luogo le aberrazioni che compaiono alla massima estensione sono molto più facili da gestire e non compromettono l’esito dello scatto: nel worst case, infatti, si assiste ad una perdita di dettaglio.
Il sistema di stabilizzazione a 5 assi HYBRID OS previene con molta efficienza la comparsa di micro-mosso e permette di scattare a mano libera anche a lunghezze focali tele. A tal proposito, la regolazione dello zoom può avvenire manualmente scorrendo la ghiera dell’obiettivo – in tal caso si passa tramite lunghezze focali “note” – oppure utilizzando la leva coassiale che circonda il tasto di scatto.
Qualche paragrafo fa vi parlavo dell’efficacia della modalità POST FOCUS, fondamentale se non si è certi di avere il pieno controllo della messa a fuoco del soggetto. Altrettanto interessante è la modalità MACRO che, ad estensione minima (24 mm) permette di avvicinarsi al soggetto fino a 3 cm di distanza dall’obiettivo per ottenere risultati analoghi a quelli provenienti da obiettivi macro molto costosi.
Panasonic Lumix FZ1000 II offre una velocità di scatto di 7 fps a piena risoluzione e con AF continuo; mantenendo il fuoco fisso al primo scatto la raffica può aumentare a 12 fps. Migliora notevolmente il buffer, che ora raggiunge un massimo di 100 JPEG o 26 RAW in una singola raffica. Nel caso di movimenti estremamente rapidi e complessi ci si può “accontentare” di foto ad 8 MP impiegando la modalità 4K PHOTO per burst a 30 fps.
Panasonic Lumix FZ1000 II permette di registrare video in 4K a 30p – sono ancora pochissime le bridge che lo consentono – o in Full HD a 120p per slow motion. Il comparto video, pur non essendo il principale polo di attrazione di questa fotocamera ed in generale delle bridge, è molto completo e permette di eseguire riprese timelapse (molto utilizzate in ambito della fotografia naturalistica e paesaggistica).
Conclusioni
In linea di massima Panasonic FZ1000 II è una fotocamera bridge che si adatta a tante tipologie di utilizzo: può accompagnare il neofita meno esperto nel percorso di apprendimento della modalità manuale, rimpiazzare lo smartphone durante viaggi e vacanze e può essere sfruttata al massimo delle sue capacità nelle mani sapienti ed esperte di un fotografo naturalista. Le differenze tra la nuova e la precedente generazione sono meno tangibili del previsto – più software che hardware – dunque l’upgrade per chi già possiede Lumix FZ1000 non è molto conveniente. Bisogna ammettere che la principale concorrente è Sony CyberShot RX10 Mark IV, anch’essa una fotocamera bridge con sensore da 1″ venduta però ad un prezzo premium. Chi sa accontentarsi troverà in Panasonic Lumix FZ1000 II tutto quello che cerca da una bridge di fascia alta da un prezzo decisamente concorrenziale di circa €799.
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