Ormai sentiamo sempre più parlare dei Chromebook: dopo un inizio decisamente tentennante lato vendite, Google ha mantenuto inalterata la fiducia su questa sua linea di prodotti, venendo (forse) ripagata solo negli ultimi tempi grazie all’uscita di tanti nuovi modelli sempre più completi e potenti.
Per chi non lo sapesse: i Chromebook sono una linea di notebook compatti montanti sistema operativo Chrome OS, basato sul codice del browser Google Chrome con cui condivide webapp, store ed estensioni. Quindi ci troveremo tra le mani un browser “potenziato” in grado di diventare un vero sistema operativo.
Da questo riemerge anche quello che viene considerato il pregio (o il limite?) dei Chromebook: per funzionare bene necessitano di accesso ad Internet, esattamente come un browser (altrimenti inutile).
Di seguito la recensione di un nuovo modello, l’Acer Chromebook 13 touch, fiore all’occhiello tra i modelli presentati.
Recensione Acer Chromebook 13 Touch
Design
Il Chromebook Acer colpisce subito per la sua sobrietà: esteticamente è piacevole da vedere, nonostante sia stata usata plastica per il rivestimento. Il logo Chrome dietro lo schermo regala quel tocco di colore che non guasta, spezzando un po’ il bianco insieme alla scritta Acer.
Altro punto che sicuramente colpisce è la leggerezza del dispositivo: solo 1,5 kg, che rendono il trasporto agevole.
La tastiera è fornita di tasti ad isola, che garantiscono silenziosità durante la scrittura e buona precisione anche durante le digitazioni più veloci. Unica pecca che abbiamo trovato nel modello in prova è la presenza del layout americano: in caso di prodotti importati questo può risultare scomodo, visto il diverso posizionamento di alcuni tasti.
Nessun problema se avete mani grandi: il buon distanziamento dei tasti garantisce una buona precisione a prescindere dalla grandezza delle dita.
I più attenti noteranno che sulla tastiera mancano i classici tasti Funzione (F11, F5 per esempio), rimpiazzati sul Chromebook da tasti speciali per gestire il sistema operativo. Nulla di preoccupante, ma bisogna farci l’abitudine se utilizzavate i tasti funzione per ricaricare la pagina o per impostare lo schermo intero (queste funzioni sono comunque replicate dai suddetti tasti).
Il grande assente sulla tastiera è il tasto blocco Maiuscolo (Maiusc), sostituito sul Chromebook da un pulsante di ricerca.
Il touchpad (multitouch) si dimostra preciso se usato a tocco singolo o a due tocchi, ma se usiamo più di due dita diventa leggermente impreciso a leggere i movimenti impartiti nelle situazioni più concitate; bisogna prenderci molto la mano, al punto che i più pigri non useranno praticamente mai le gesture multi-touch (molto meglio usare il touch dello schermo).
Altro assente di lusso il tasto destro: per replicare il suo funzionamento bisogna usare il tap a due dita sul touchpad. La parte inferiore del touch è di tipo resistivo, con la possibilità di cliccare “realmente” come su un touchpad classico; è quindi possibile ottenere il clic sinistro sia tappando il touchpad sia premendo la parte inferiore dello stesso, decisamente utile per gli utenti abituati ad usare i comuni touchpad a tasti.
Per concludere parliamo dello schermo: il Chromebook Acer monta un display da 13,3 pollici ampio e ben sfruttato, con capacità touch anche a più dita – notevole la presenza del pinch-to-zoom; le gesture supportate dallo schermo rendono il dispositivo comodo da usare anche solo con il touch, peccato che si riempia di impronte e grasso in pochissimo tempo e vada ripulito spesso.
Ottima anche la risoluzione: 1366×768 o 1920×1080, in base al modello scelto.
Hardware
Acer ha scelto di puntare per questo Chromebook su una delle ultime novità NVIDIA riguardo le CPU ARM: il dispositivo monta un SoC NVIDIA Tegra K1, che garantisce 4 core (ARM Cortex-A15 a 2.10 Ghz) più un core dedicato al risparmio energetico; a questa CPU vengono affiancati 192 CUDA Core per la grafica 3D.
Non poteva esserci scelta migliore, visti i proclami sul risparmio d’energia e consumo (che verificheremo in seguito).
Abbiamo testato a fondo le capacità di calcolo del Chromebook e il risultato è molto buono: il processore è veloce, anche sotto stress con 12 schede aperte e 6 estensioni il sistema rimane abbastanza reattivo, solo in alcuni scenari tende a rallentare se apriamo troppi siti pesanti e/o che sfruttano Flash Player. Nell’utilizzo quotidiano quindi la fluidità è ottima, anche grazie all’ottimizzazione del sistema operativo.
A sorpresa i 2 GB di RAM bastano eccome: non limitano affatto il sistema nonostante la fama di Chrome di “mangiare RAM”, merito anche dello sfruttamento massiccio della memoria condivisa dalla componente grafica del processore.
In caso di blocco il sistema si riavvia automaticamente e all’occorrenza, in caso di blocco totale, dispone di tasto reset nella parte inferiore (azionabile con un ago o stuzzicadenti).
Da un sistema così compatto ci aspettavamo una resa audio mediocre, invece ci siamo dovuti ricredere alla prova pratica: le casse audio si sentono davvero bene in rapporto alle dimensioni, con un volume alto sui file audio di ottima qualità e una resa convincente per i video di YouTube.
L’archiviazione è affidata ai 16 GB del disco SSD integrato, di cui solo 10 GB sfruttabili dagli utenti (ognuno avrà i suoi file, ma lo spazio è unico). In caso di accesso come ospite lo spazio è limitato a soli 4 GB, dati che verranno cancellati alla chiusura della sezione ospite. Se necessitiamo di spazio aggiuntivo nessun problema: il Chromebook offre uno slot d’espansione SD Card per aumentare la capienza della memoria interna.
Per gestire le video-chiamate o per fare dei selfie “al volo” possiamo sfruttare la fotocamera frontale HD con microfono incorporato.
Grazie all’assenza di ventola sul processore (fanless) e l’uso di un SSD il Chromebook è completamente silenzioso.
Il Chromebook monta una batteria al litio non removibile da 3220 mAh, sufficiente a garantire un’autonomia invidiabile nel settore dei notebook e convertibili (lo vedremo in seguito).
Completato la dotazione hardware: 2 porte USB 3.0, 1 porta HDMI, Bluetooth 3.0, jack da 3,5 mm combo per headset e il WiFi con supporto ai protocolli N e AC.
Software
Il sistema operativo con cui il nostro Acer Chromebook 13 Touch arriva è, chiaramente, Google Chrome OS a 32 bit: come è ormai noto, si tratta di un sistema operativo scritto e progettato da Google partendo dal codice di Chromium (stesso codice su cui si basa il browser Google Chrome) ed integrato con kernel Linux (in particolare su distribuzione Gentoo).
L’architettura è a 32 bit e, nonostante Chrome sia tristemente noto come un sistema operativo divora-RAM, i 2 GB del nostro Chromebook 13 Touch ed i 192 CUDA del chipset Tegra K1 fanno sì che l’esperienza d’uso sia qualcosa di estremamente fluida anche in condizioni di carico abbastanza elevato.
Basti pensare che di suo Chrome OS si assesta su circa 600 MB di RAM occupata, valore che aumenta leggermente dopo l’avvenuta sincronizzazione del sistema con il proprio account Google. Il sistema operativo, quindi, gira piuttosto bene.
Come era semplice immaginare non c’è nessuna personalizzazione software né modifica da parte di Acer, tanto meno sono presenti webapp né segnalibri provenienti dalla casa produttrice. In due parole, questo Acer Chromebook 13 Touch offre un’esperienza Chrome OS nuda e cruda, così come mamma Google l’ha pensata.
Google offre a tutti coloro che acquistano un Acer Chromebook 13 Touch 1 TB di spazio gratuito su Google Drive per due anni.
Per maggiori informazioni su Google Chrome OS vi rimandiamo al nostro approfondimento dedicato (scritto tra l’altro in seguito alla presente recensione):
APPROFONDIMENTO | Chrome OS: pregi, difetti e caratteristiche
Autonomia
Difficilmente diamo il massimo dei voti ad un aspetto particolare di qualsiasi dispositivo, tuttavia i 3220 mAh di batteria di questo Chromebook bastano a fargli guadagnare un pienissimo e meritatissimo 10: l’autonomia del dispositivo è qualcosa di assolutamente invidiabile nel mondo dei notebook in generale, soprattutto quando in stato di utilizzo intenso (si intende con chiamate hangout attive, uso intensivo di browser e webapp, estensioni attive in background e pochi minuti di pausa) garantisce circa 7 ore.
Numeri quasi da capogiro anche per gli altri scenari: l’autonomia si allunga a circa 10 ore con utilizzo normale del sistema (navigazione web con poca accelerazione 3D, riproduzione di contenuti audio, uso moderato di webapp ed estensioni) e batte addirittura le 13 ore con un utilizzo minimo (limitato alla navigazione web).
Davvero, davvero notevole.
Prezzo & Conclusioni
Al momento il prezzo di questo Chromebook varia tra i 310 ed i 350 euro (a seconda dello store scelto, poiché in Italia non è disponibile ufficialmente), prezzo chiaramente maggiore della sua controparte statunitense (circa 240 dollari). Tralasciando tutti i discorsi – inutili – relativi al cambio giusto o meno, considerando la qualità costruttiva e le prestazioni di questa macchina il rapporto qualità/prezzo è abbastanza buono, tuttavia non bisogna trascurare che si tratta pur sempre di un dispositivo basato su Chrome OS con tutte le eventuali limitazioni del caso.
Concludendo, se siete spasmodici utenti dei servizi Google ed usate il notebook prevalentemente per attività in rete questo Chromebook 13 Touch è quello che fa per voi, soprattutto in virtù del fatto che è usabilissimo a prescindere dal tipo di input a cui deciderete di affidarvi – la tastiera ed i suoi tasti funzione non vi faranno rimpiangere il touchpad, le gesture del touchpad non vi faranno rimpiangere il touchscreen, la qualità e le gesture del touchscreen non vi faranno rimpiangere entrambi.
Tuttavia se cercate un notebook “vecchio stile” che vi permetta di eseguire programmi e di lavorare – e di lavorare bene – anche in condizioni di connettività ad Internet assente, il consiglio è quello di orientarvi altrove a causa del sistema operativo – nonostante, ripetiamo, la qualità del Chromebook proposto da Acer sia assolutamente fuori discussione.
Al momento l’Acer Chromebook 13 Touch è uno dei migliori dispositivi basati su Chrome OS in commercio: se siete orientati all’acquisto di un notebook del genere, quindi, non potete non farci un pensierino.
A cura di Jessica Lambiase e Giuseppe F. Testa