Nella fascia alta dei portatili da gaming ci sono parecchi concorrenti e una rosa di scelte abbastanza ampia, ma se si valuta l’acquisto di un portatile molto prestante bisogna sicuramente tenere in considerazione questo Acer Predator Triton 500. Infatti Acer ha lavorato molto bene su questa macchina, realizzando un portatile molto valido non solo sotto l’aspetto del gaming, ma anche della versatilità e dell’uso quotidiano. Trovare difetti al Triton 500 non è stato facile, ma ci sono comunque delle cose che non sono perfette che scopriremo più avanti nella recensione.
Desing e costruzione
Personalmente questo Predator Triton 500 mi è piaciuto molto sotto l’aspetto del design, poiché è un portatile da gaming, ma senza esagerare con trovate troppo “tamarre”. Infatti nel complesso questo prodotto è molto gradevole alla vista e al tatto, grazie alla scocca quasi completamente in alluminio, fatto salvo per le cornici intorno al display che sono in plastica, ma che hanno il vantaggio di essere molto sottili e quindi di avere dimensioni più contenute. Per quanto riguarda la costruzione non c’è niente da dire, gli assemblaggi sono perfetti e il portatile dà un’idea di solidità soprattutto nella parte inferiore. Nella parte del coperchio, e quindi del display, la sensazione di solidità non è così accentuata in quanto la scocca flette un pochino, anche se non si formano bolle sul display se si spinge posteriormente ad esso. Anche la cerniera è molto solida, non si sposta neanche se molto sollecitata.
Un elemento che mi ha stupito in positivo di questo Triton 500 è sicuramente l’ergonomia e la portabilità. Infatti non è il solito portatile da gaming pesantissimo e molto ingombrante, ma Acer ha lavorato molto bene sotto questo punto di vista riuscendo a racchiudere le specifiche top di questo dispositivo in soli 2.1 kg. Questo peso contenuto, ovviamente in relazione al suo mercato di riferimento, unito alle dimensioni non esagerate di 39,5 x 25,5 x 1,79 cm fanno di questo Triton 500 un computer che può essere anche trasportato senza troppi compromessi. Quindi stiamo parlando di un prodotto non adatto solo per il gaming, ma studiato anche per la creazione di contenuti in mobilità, anche se con un compromesso che vedremo più avanti.
Connettività e audio
Il reparto connettività e porte è sicuramente molto completo, come da regola in PC così costosi e con una scheda tecnica così avanzata. Nonostante lo spessore di soli 1,8 centimetri su questo Triton 500 ci sono tutte le connessioni che si possono desiderare su un portatile di questo tipo e fascia. Infatti sul lato destro troviamo 2 USB-A 3.0, la mini-DisplayPort, la USB Type-C Thunderbolt 3.0 e il Kensington Lock. Sul lato sinistro troviamo la porta per l’alimentazione che arriva fino a 180W, una USB-A 3.0, la HDMI a grandezza standard, la Gigabit Ethernet e due jack audio da 3,5 mm: uno dedicato al microfono e uno alle cuffie, come normale per un portatile da gaming. Il grande assente è il lettore di schede di memoria, che sarebbe stato comodo in quanto questo portatile è perfetto anche per chi crea contenuti vista la grande potenza e le dimensioni non esagerate.
L’audio dalle casse non è tra i maggiori pregi di questo portatile. Il problema principale è il volume massimo non altissimo e non adatto ad ambienti troppo grandi o rumorosi. Il posizionamento delle casse nella parte inferiore può essere un problema se posizionate il portatile in superfici assorbenti, ma di contro può essere un vantaggio se posizionato in superfici riflettenti che amplificano il suono. Tralasciando il volume massimo, il suono è molto pulito e chiaro sopratutto nelle note medie e alte, mancano quasi completamente i bassi.
Touchpad e tastiera
A livello di dispositivi di input non c’è nulla da segnalare, alla tastiera manca il tastierino numerico, ma è comunque ottima per scrivere in quanto la corsa dei tasti è buona, anche se un po’ lunga, e anche la loro spaziatura è ottima. Io personalmente ho scritto senza problemi nei giorni in cui l’ho usato e ci sto scrivendo anche questa recensione. Non è tra i migliori portatili per scrivere testi lunghi, ma fa sicuramente il suo dovere. Stesso discorso per il touchpad, forse un po’ piccolo per le dimensioni del portatile, ma rimane comunque reattivo ai tocchi e supporta tutte le gesture di Windows 10. Il dito scorre sempre molto bene.
La tastiera è retroilluminata in maniera molto uniforme e la luminosità può essere regolata su 4 Livelli. Come un vero portatile da gaming l’illuminazione è RGB e le colorazioni si possono personalizzare dall’applicazione PredatorSense di Acer nelle tre zone diverse della tastiera, non si può settare autonomamente il colore di ogni tasto. Nella parte destra della tastiera c’è una fila di tasti orizzontale utile per richiamare vari funzioni rapide utili per i gamer, come il controllo del volume, in cui sono integrati anche i tasti di play/pausa e cambio traccia in seconda funzione, e anche un pulsante dedicato al richiamo rapido dell’applicazione PredatorSense da cui si possono fare varie cose che approfondiremo dopo. Sopra la tastiera c’è anche il tasto “Turbo“, infatti spingendolo si accenderà il LED integrato nel tasto e apparirà al scritta “Turbo on” sul display, da quel momento in poi il computer andrà alla potenza massima, con l’overclock della GPU al massimo e anche con le ventole al massimo, che faranno un bel po’ di rumore.
Hardware e prestazioni
Sarebbe superfluo dire che le prestazioni di questo Triton 500 sono al top del settore dei computer portatili, in quanto il suo hardware rappresenta quasi il meglio attualmente disponibile in commercio.
- CPU: Intel Core i7-8750H, 6 core, frequenza 4,1 – 2.2 GHz
- Scheda grafica: Nvidia GeForce RTX2080 Max-Q con 8 GB di VRAM GDDR6 dedicati
- 32 GB di RAM DDR4 dual channel
- Archiviazione: 1 TB formato da due SSD da 512 GB NVMe combinati con Intel RAID 0
- Display: LCD IPS 15.6 pollici, 144 Hz, tempo di risposta 3 ms, opaco
- Batteria: 5400 mAh
Guardando le specifiche si intuisce subito che questo portatile non ha nessun problema a svolgere qualsiasi operazione quotidiana. Grazie alla memoria SSD e all’hardware prestante tutto il sistema è molto veloce e non ci sono mai incertezze o blocchi neanche facendo molte operazioni contemporaneamente. Inoltre, grazie ai 32 GB di RAM, si possono tenere aperte tantissime applicazioni rendendo molto facile l’utilizzo in multitasking.
Usando prime95 ho mandato la CPU al 100% per più di 10 minuti e non si è verificato nessun problema di thermal throttling con la temperatura della CPU che non ha mai superato i 90 gradi. Ovviamente ho effettuato anche altri benchmark per testare tutte le componenti di questo super portatile, vi lascio tutti i risultati nelle immagini qui sotto.
Arriviamo alla parte importante di questo portatile, cioè il gaming. In questo ambito la presenza della RTX 2080 Max-Q si fa sentire, infatti non ci sono molto problemi nella gestione dei giochi, neanche dei più pesanti. Se parliamo di giochi più leggeri come Fortnite, League of Legends o Apex Legends non c’è alcun problema nel gaming e negli fps che riescono sempre a raggiungere il limite utile di 144, così da sfruttare al meglio la frequenza di aggiornamento del display. Per quanto riguarda Fortnite bisogna annotare che i 144 fps si raggiungono con i dettagli non al massimo e senza ombre, sennò non si sale sopra gli 80-90 fps. Questo PC però è costruito per sopportare carichi anche molto più alti e lo dimostra quando si gioca a titoli più impegnativi come Battlefield V, infatti questo titolo è compatibile con la tecnologia Ray Tracing e DLSS che ha debuttato proprio sulla serie RTX e vede nella RTX 2080 Max-Q la sua massima espressione per quanto riguarda il mondo dei portatili. Nelle ore di gioco a Battlefield V, con i dettagli a Ultra e sia il Ray Tracing che il DLSS attivati, il Triton 500 si è comportato molto bene non andando mai sotto i 60 fps anche nei momenti più concitati di gioco.
Per le sessioni di gioco pesante prolungate un plauso va fatto all’impianto di raffreddamento di questo Predator Triton 500, infatti anche dopo diverse ore di gioco con uno stress elevato sulle componenti non va praticamente mai in crisi e le temperature interne salgono difficilmente sopra i 90 gradi. Per quanto riguarda le temperatura esterne, bisogna dire che la scocca si scalda sopratutto nelle sessioni di gaming prolungate. Le parti più calde sono quelle intorno alla tastiera, ma anche la tastiera stessa diventa tiepida, niente di assurdo poiché si sente appena, ma è comunque da segnalare su un PC del genere.
Il compromesso per avere un PC così potente con temperature sempre controllate e nessun thermal throttling è ovviamente la rumorosità. Sotto questo aspetto c’è da fare una distinzione, infatti quando usiamo il computer con la batteria e sotto poco stress le ventole non partono mai con forza e quindi la rumorosità è contenuta, anche se si sente sempre un minimo fruscio di sottofondo. Quando si collega la corrente e si inizia ad usare in maniera più pesante ovviamente le ventole cominciano a girare più velocemente ed la rumorosità sale. Con le ventole al massimo la rumorosità è molto alta, ma questo accade raramente quando è il software che le gestisce.
Display
Il display è un’ottima unità LCD IPS da 15.6 pollici con risoluzione Full HD e un refresh rate di 144 Hz, che uniti alla tecnologi G-Sync di Nvidia restituiscono una fluidità elevate alle immagini. Vedere un contenuto su questo display è sicuramente un piacere, grazie all’elevata fedeltà cromatica e l’illuminazione molto uniforme del pannello, anche il contrasto è tra i migliori per i display IPS. Il tempo di risposta del display è di 3 millisecondi, un po’ alto per i gamer più esigenti, ma che va più che bene per tutti i videogiocatori non professionisti.
L’unico appunto da fare al display del Triton 500 è la luminosità massima, che non è così elevata. Quello che lo salva è il vetro opaco che va ad eliminare i riflessi e che quindi consente di usare il computer anche con luci dirette. Nonostante tutto non è un computer molto usabile all’esterno sotto al luce del sole, infatti non è sicuramente questa la sua destinazione di utilizzo.
Software
Il sistema operativo è Windows 10 Home e non ci sono fastidiosi software preinstallati a parte un fastidioso, per me almeno, antivirus Norton che manda molte notifiche pop-up che danno fastidio nell’utilizzo quotidiano, ma è comunque possibile disinstallarlo. Tra i pochi software preinstallati da Acer c’è anche il programma PredatorSense da cui si possono gestire varie impostazioni relative al gaming.
Tramite il programma PredatorSense si possono creare profili personalizzati per l’illuminazione dei tasti, si può decidere l’intensità delle ventole e quindi del raffreddamento del portatile e si può anche scegliere l’overclock della GPU su tre livelli: Normale, Veloce e Estremo. Inoltre si possono aggiungere dei programmi, selezionando il file .exe, e personalizzare per ogni programma tutte le impostazioni viste sopra. Per esempio si può decidere che quando si fa partire un determinato gioco l’illuminazione dei tasti deve essere completamente rossa e l’overlock della GPU deve essere selezionato su Estremo. Per i videogiocatori è sicuramente un software utile, anche se non ricchissimo di funzioni.
Batteria
Sulla batteria c’è una scelta di Acer che non mi sono spiegato e che penalizza sicuramente questo Predator Triton 500 rispetto ad altri competitor, ed è la mancanza della tecnologia Nvidia Optimus. Questa tecnologia, in sintesi, sceglie autonomamente quale scheda grafica utilizzare in base al carico di lavoro che il portatile sta svolgendo, questo significa che per l’utilizzo Office o la navigazione web il sistema potrebbe usare solo la scheda video integrata e non la RTX 2080 Max-Q, che partirebbe solo quando richiesto. Questo porterebbe ad un doppio vantaggio, una durata maggiore della batteria e un logorio minore della scheda video dedicata. Purtroppo questa tecnologia non c’è su questo Triton 500, il che penalizza molto l’autonomia del portatile.
La batteria da 5400 mAh non riesce a fare miracoli visto che la RTX 2080 Max-Q è sempre attiva e infatti, anche con un utilizzo Office e navigazione web con Google Chrome in modalità risparmio energetico e con la luminosità al 50%, non si riescono a fare più di 3 ore e mezza prima di dover necessariamente collegare il PC all’alimentatore. Quando si alza la luminosità al massimo e si vedono contenuti in streaming (YouTube, Netflix, SkyGo, ecc.) l’autonomia scende ancora e si attesta poco sopra le 2 ore; se invece si chiede la massima potenza si supererà di poco un’ora di autonomia. Questo, almeno secondo me, è uno dei più grandi difetti di questo Triton 500, in quanto Acer ha lavorato molto sulle dimensioni per rendere questo portatile adatto anche all’uso in mobilità e non solo per usarlo in casa per giocare. L’alimentatore in dotazione è un po’ grande, ma ha il vantaggio di essere molto piatto, il che lo rende comodo da mettere in borsa, anche se il peso si fa sentire. Comunque esce con un massimo di 180W e non ha nessun problema ad alimentare il PC anche quando gli si chiede la massima potenza.
Prezzo e conclusioni
Trovare difetti a questo Acer Predator Triton 500 non è stato facile, in quanto è un portatile al top in quasi tutti gli ambiti di utilizzo, con un comparto hardware tra i migliori in circolazione. Ovviamente il prezzo è alto, nella versione della mia prova si sfiorano i 3000 euro. Il prezzo è alto, ma è più che giustificato vista la scheda tecnica.
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A chi è rivolto questo portatile? Sicuramente è perfetto per chi vuole il meglio attualmente sul mercato senza guarda il prezzo, anche se l’autonomia ridotta è un compromesso che bisogna prendere in considerazione se si vuole usare il PC in mobilità.