Se finora avete visto in Huawei un marchio “cinesata” seppur famoso, dalle prestazioni relativamente basse e non sempre al passo coi tempi in fatto di smartphone, eccovi il motivo per cambiare idea all’istante e ricredervi.
I geni del marketing di Huawei han ben pensato di rimuovere il brand dalla serie Honor in modo da rilanciarla come categoria di prodotti molto validi e dalle fasce di prezzo accessibili a tutti, in particolare abbiamo provato l’Honor 6 ovvero la fascia medio-alta secondo la casa cinese. Ci avrà convinti? Scopriamolo…
Confezione
Piuttosto completa e dal design semplice, la scatola dell’Honor 6 (in colore verde acqua) ci propone un set di accessori ben assortito e non per forza d’obbligo di questi tempi. Troviamo infatti un paio di auricolari (non in-ear) dalla fattura discreta, un caricabatterie da parete in standard USB, un cavetto USB-microUSB per ricarica e connessione al PC ed una coppia di pellicole per lo smartphone da applicare su fronte e retro.
Design ed Ergonomia
Il design potrebbe ricordarvi alla lontana quello di iPhone, disconstandosi però totalmente dalla scelta dei materiali di costruzione, completamente plastici anche sul lato posteriore. La cornice, di color argento, al tatto risulta piuttosto scivolosa e di qualità economica mentre il posteriore dona una sensazione stile vetro nonostante rimanga plastica. Il peso complessivo è di 130g, nella media dei device di queste dimensioni (139.8 x 69.7 x 7.5 mm).
Il frontale ci mostra il display da 5″ con risoluzione Full-HD di tipo IPS, i sensori di luminosità e prossimità e la fotocamera anteriore da ben 5 Mpixel. La qualità del display è veramente elevata, e la calibrazione rimane molto carica e satura seppur si tratti di un IPS, ottima anche la luminosità che però risulta piuttosto spenta ai bassi livelli diminuendo drasticamente la qualità cromatica.
Il posteriore contiene la fotocamera da 13 Mpixel con doppio flash LED, il logo Honor con una finitura elegante e riflettente al centro e lo speaker di sistema in basso che una volta poggiato su una superficie piana viene attutito totalmente rendendolo quasi inutile.
Sul lato superiore troviamo il jack da 3.5mm per le cuffie, il secondo microfono per la soppressione dei rumori e il LED IR per usarlo come telecomando. Sul lato destro troviamo i tasti di blocco/sblocco ed il bilanciere del volume, oltre che lo sportellino che contiene microSIM e microSD. Pulito il lato sinistro mentre il lato inferiore ospita la porta microUSB e il microfono principale.
Hardware
Sotto il cofano dell’Honor 6 a muovere il sistema vi è un SoC Hi-Silicon Kirin 920 Octa Core con tecnologia big.LITTLE (4 core A15 e 4 core A7). La frequenza massima è di 1.7Ghz per gli A15 e di 1.3Ghz per gli A7 mentre la GPU è una Mali T-628 MP4 a 600Mhz. La memoria RAM integrata è di ben 3GB, sarà quindi un piacere gestire il multitasking senza il minimo intoppo anche con apps pesanti.
Le performance sono indiscutibilmente elevate e non si incontra nessun lag di sorta nell’uso normale, grazie anche alla tecnologia HMP che usa tutti gli 8 core assieme calibrandone l’accensione e i task da eseguire, purtroppo agli alti carichi riscalda non poco nella parte superiore del device facendolo scalare di frequenza per raffreddarlo. In game si comporta ottimamente seppur la GPU resti a 4 core e non 6 (come sui SoC Samsung) e su giochi pesanti come Real Racing 3 i dettagli vengono sfruttati al massimo con un framerate ottimo.
Per completare la dotazione interna troviamo una memoria eMMC da 16GB (12GB utili all’utente) espandibili mediante microSD fino a 64GB, connettività Bluetooth 4.0 LE, WiFi a/b/g/n dual-band, GPS con Glonass ma soprattutto supporto LTE cat. 6 fino a 300 Mbps. Manca il chip NFC, presente su alcuni modelli per il mercato asiatico (che sono anche dual-sim).
Software
Come tutti gli Huawei di fascia alta, anche su questo Honor 6 troviamo la Emotion UI 2.3 basata su Android 4.4.2 KitKat. I punti salienti sono sicuramente la mancanza dell’app drawer, il supporto ai temi, ed una serie di feature interessanti come la modalità guanti per migliorare la sensibilità del touchscreen, la Ultra Power Saving Mode che riduce il consumo al minimo disattivando tutte le funzionalità radio del telefono, il floating button multifunzione che permette di sostituire la barra inferiore in modo completo ed alcune gestures per interagire meglio con la UI per chiamate, galleria, homescreen e molto altro.
Interessante la lockscreen che permette di aprire a tempo record la fotocamera “swippando” verso l’alto, di avere a portata di mano la funzione torcia, specchio, calcolatrice e calendario ed avere anche il meteo oppure uno sfondo che cambia automaticamente ad ogni sblocco del terminale. Piccola chicca da schermo bloccato, premendo 2 volte velocemente il volume giù scatteremo una foto in meno di 1s totale, ovviamente senza flash.
Riguardo le apps incluse meritano sicuramente la Gestione Telefono che permette di ottimizzare le apps, controllare consumi inaspettati di processi in corso, limitare le notifiche alle applicazioni e creare backups del sistema e dei nostri dati. Troviamo inoltre la chicca dell’app Specchio che sfrutta la fotocamera anteriore ed applica dei miglioramenti per la luminosità al fine di essere usato come un vero e proprio specchio. Il resto delle apps non eccelle particolarmente, ed il browser si mantiene in linea con la versione AOSP quindi restando sempre reattivo e con una grafica piacevole da utilizzare.
Speriamo in un aggiornamento celere alla Emotion UI 3.0 presente su Mate 7, poichè la nuova versione porta enormi miglioramenti dal punto di vista della grafica e dell’utilizzabilità, sicuramente di un livello superiore all’attuale. Purtroppo anche ad oggi la EMUI 2.3 risulta abbastanza “strana” dal punto di vista grafico, seppur il supporto temi compensi in modo parziale a questa curiosità che può piacere o meno.
Multimedia
L’aspetto multimediale vede in primis una fotocamera posteriore da 13 Mpixel con doppio flash LED dalla buona fedeltà cromatica ma che al buio non eccelle specialmente a causa del flash non proprio potente, mentre l’autofocus è veloce al punto giusto senza quasi mai sbagliare i punti di fuoco indicati. I video purtroppo vengono girati solo a 1080p a 30FPS, mentre è presente la funzionalità HDR.
La fotocamera anteriore da ben 5 Mpixel permette di effettuare delle selfie panoramiche allo stesso modo di quelle normali, non proprio perfette ma accettabili come fusione delle immagini e che sicuramente attireranno l’attenzione dei vostri amici (testato!).
Riguardo l’audio in cuffia l’Honor 6 non eccelle specialmente nella gamma alta, mentre scendendo i medi si confondono facilmente con i bassi risultando piuttosto confusionario. Durante l’utilizzo ho inoltre riscontrato un problema piuttosto fastidioso che causava un leggero stuttering dell’audio in cuffia allo sblocco del terminale, probabilmente risolvibile mediante update software. Lo speaker di sistema è invece molto chiaro seppur manchi di bassi, ma è posto in una posizione sfavorevole che lo ammutolisce se poggiato su una superficie piana o assorbente.
Autonomia e Prezzo
L’autonomia è garantita da una batteria da ben 3100 mAh che ci permette di ottenere un uptime ottimo con utilizzo medio escludendo gaming e che quindi ci porterà a sera con una cospicua percentuale rimanente. Con uso intenso invece il processore consumerà non poco portandoci a grossi cali di batteria in poco tempo, un vero peccato perchè potrebbe essere ottimizzato decisamente meglio. Nella mia giornata tipo (4 account Google, social attivi, chat varie attive, misto 4G e WiFi) sono riuscito a portarlo fino alla mezzanotte partendo dalle 7 di mattina senza problemi di sorta.
Il prezzo di vendita si aggira intorno ai 300€ (299€ di listino), va quindi a scontrarsi direttamente con OnePlus One per specifiche, uscendone quasi alla pari ma peccando in qualità dei materiali e in consumi, un vero peccato.
Conclusioni
Sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo Honor 6, un vero e proprio riscatto di Huawei nella fascia medio-alta e che si propone come valida alternativa a moltissimi prodotti che peccano in prestazioni seppur proponendo un design bello.
Il problema è però lo scontro diretto con il blasonato OnePlus One, la fascia di prezzo è la medesima ma la differenza è piuttosto sostanziale ponendo il One uno step sopra come qualità dell’hardware e utilizzabilità generale, anche l’ambito multimediale viene conquistato dal One. La vera vittora di questo Honor 6 si vede nel marchio di Huawei e nella futura svalutazione che permetterà a tutti di acquistarlo ed ottenere un device davvero ben fatto e completo in tutti i suoi aspetti.