Pochi mesi fa provammo il primo device del nuovo brand lanciato dal colosso cinese Huawei, sotto il nome di Honor 6, che ci convinse non poco per un insieme di fattori che lo ponevano su una fascia di prezzo abbordabile a tutti e con caratteristiche generali davvero ottime assieme ad un livello costruttivo sopra la media. Quest’oggi andiamo a vedere il suo fratello maggiore, che comunque non differisce molto in alcune caratteristiche, denominato Honor 6 Plus che dovrebbe introdurre diverse novità a livello multimediale ma soprattutto ingrandisce il precedente Honor 6 in dimensioni e batteria. Ci avrà convinto?
Confezione
Come per il suo fratello minore, anche sull’Honor 6 Plus troviamo una scatola di color azzurro/turchese con accessori di buona fattura ed una dotazione piuttosto completa. Si parte dal classico caricabatterie in standard USB con presa cinese (essendo di importazione), un cavetto USB-microUSB per ricarica e connessione al PC ma nella mia scatola di prova mancavano le auricolari che presumo vi siano nella scatola finale. Troviamo inoltre un set di 2 pellicole davanti/dietro per il device, una spilletta per l’estrazione dei 2 vani SIM/microSD e una card VIP che può servire se siete in Cina.
Design ed Ergonomia
Un enorme deja-vu rispetto all’Honor 6, anche questo 6 Plus ripropone lo stesso design vincente che mixa una eleganza molto sottile a linee squadrate e bordi assottigliati, ciò che cambia veramente sono le dimensioni del device ed i materiali di costruzione e quindi anche la solidità e il peso. Con le sue dimensioni di 150.5 x 75.7 x 7.5 mm si attesta sulla media dei device con lo schermo di tale grandezza (5.5″), mentre il peso si ferma su 165 g che però si sentono a causa delle forme squadrate che non aiutano a distribuire il peso in modo omogeneo. I materiali subiscono un upgrade con il bordo interamente in alluminio satinato, mentre il posteriore rimane in plastica sempre difficile da graffiare, tutto ciò comunque lo rende scivoloso tanto quanto il suo fratello minore senza adottare contromisure per migliorare il grip.
Iniziando ad esplorarlo sul frontale vi trova posto il display da 5.5″ IPS con risoluzione 1920 x 1080 pixel dai colori piuttosto saturi ma molto belli all’occhio e dalla luminosità veramente notevole, non ho mai avuto problemi al sole e Huawei si riconferma ottima nella scelta di display adeguati ai propri device di fascia alta. Sopra il display vi è la capsula auricolare con i sensori di luminosità e prossimità, oltre la fotocamera anteriore da ben 8 Mpixel che scopriremo in seguito. Il posteriore rivela il logo Honor sotto la plastica protettiva (ed una trama piacevole sullo sfondo), lo speaker di sistema posto sempre in posizione sfavorevole e che si ammutolisce facilmente ma soprattutto le ben 2 fotocamere da 8 Mpixel posteriori con allineamento al laser ed il loro doppio flash LED, anche qua vedremo in seguito come sono sfruttate.
Concludiamo la sezione con i lati, troviamo tutti i tasti fisici sul lato destro (volume, accensione) con una trama zigrinata che eviterà di sbagliare a premerli o di scivolare nella pressione, vi sono inoltre i 2 cassettini a scomparsa dove inserire 2 SIM (una micro e una nano) oppure una SIM ed una microSD, sta a voi la scelta. Sul lato inferiore troviamo la porta microUSB ed il microfono principale, mentre sul lato superiore si è il socket per il jack da 3.5mm, il secondo microfono e il LED IR per l’utilizzo come telecomando mediante l’app preinstallata.
Hardware
Huawei anche con il brand Honor ha iniziato ad utilizzare i SoC proprietari prodotti da HiSilicon, nel caso dell’Honor 6 Plus parliamo del Kirin 925 fratello maggiore di quello visto sull’Honor 6 ma che non porta nessuna caratteristica particolare a livello prestazionale se non una frequenza di poco più elevata. La CPU è basata su architettura big.LITTLE con 4 core Cortex A15 e 4 core Cortex A7 clockati rispettivamente a 1.8 Ghz e 1.3 Ghz utilizzanti tecnologia HMP per sfruttare tutti gli 8 core assieme in modo eterogeneo in caso di necessità. La GPU resta una Mali T628 mantenendo solo 4 core logici, e quindi non dando quell’incremento che si aspetterebbe un utente smanettone, ciò nonostante anche con i giochi più pesanti come Real Racing 3 non vi sono lag e i dettagli sono sempre al massimo. Piccolo appunto riguarda la gestione termica del SoC, che come su Honor 6 scalda veramente tanto specialmente nei benchmark e in questo 6 Plus si fa sentire sui bordi essendo in metallo, spero riescano a risolverlo con un update in futuro.
La memoria RAM resta sui 3GB oramai standard per un multitasking superiore, mentre la memoria interna è di soli 16GB nella versione provata (ma che arriva a 32GB in altre versioni) espandibile mediante microSD fino a 128GB. La connettività standard rimane WiFI a/b/g/n dual-band, Bluetooth 4.0 LE, mancanza dell’NFC (presente su altre versioni) e GPS assistito con Glonass dall’aggancio veramente veloce, piccola chicca oramai in scomparsa la presenza della Radio FM che necessita sempre di auricolari, mentre il LED IR superiore permette di interagire con dispositivi di casa come TV e similari in modo semplice.
Per ultima la presenza di 2 slot SIM, di cui uno in formato micro ed uno nano, ma solo il primo permette l’utilizzo dell’LTE Cat. 6 fino a 300 Mbps (testato solo Cat. 4 in Italia) mentre il secondo permette solo l’utilizzo del 3G standard. Se non volessimo la seconda SIM lo slot si trasforma in microSD come già accennato sopra, una soluzione piuttosto intelligente che permette di evitare ulteriori slot ingombranti. La velocità ottenuta in 4G è ottima anche se abbiamo usato un device cinese, quindi confermata la compatibilità con le reti italiane.
Software
Abbiamo finalmente avuto modo di testare la Emotion UI 3.0 di Huawei, un sistema basato su Android 4.4.2 ed in continuo miglioramento (avrò ricevuto 3 OTA in circa 3 settimane) con una interfaccia che finalmente porta una pulizia ed una completezza di features davvero interessante, ma non esente da pecche facilmente evitabili- Rimane la Home (con modalità semplice opzionale) senza App Drawer, il supporto ai Temi nello store proprietario, la Ultra Power Saving Mode già vista su Honor 6 che disattiva praticamente tutto nel device, il Floating Button ora migliorato e ridisegnato per avere i tasti sempre a disposizione e la miriade di gestures che pochi useranno ma che vengono comunque apprezzate e funzionano a dovere.
Finalmente è stato introdotto il doppio tocco per sbloccare il device, e il supporto ad una particolare pellicola che permette di avere degli “hotspot” sullo schermo e configurarne la loro funzionalità, potremo inoltre personalizzare la barra di navigazione ridisponendo i tasti o nascondendoli (che stranamente hanno le icone di Lollipop, non fatevi ingannare) ed accedere a facilitazioni per gestire la UI con una sola mano oppure usare controlli veloci sulle cuffie. Moltissime le apps preinstallate di cui 90% bloatware cinese che potete facilmente rimuovere, onnipresente il fastidioso controllo di qualsiasi permesso delle apps che spesso blocca totalmente una app e dovrete agire manualmente, stessa cosa riguardante la “dropzone” dove alcune apps possono scrivere come Facebook Messenger con le sue Chat Heads che viene prontamente bloccato dal sistema.
A livello grafico le icone sono state ammorbidite, come anche i colori del sistema sono in tema “semi-Material”, un paio di pecche le ho trovate nella lentezza di apertura del multitasking che lo rende quasi inutilizzabile in alcune situazioni ma soprattutto un mancato feedback visivo o fisico al tocco di un toggle nella barra di notifica (che ha una visione delle notifiche a timeline, davvero piacevole) e che quindi ci rifarà cliccare più volte su un toggle entrando in un loop che ci farà solo perdere tempo.
Nulla da dire sul fronte prestazionale dell’OS che si conferma estremamente reattivo e completo nelle funzionalità, portando tutto il buono visto sulla EMUI 2.3 con l’Honor 6 e ampliando le funzionalità in modo poco invasivo (almeno in generale) ma soprattutto alleggerendo la veste grafica che finalmente può essere definita coerente alla distribuzione di Android.
Multimedia
Il “teorico” pezzo forte di questo Honor 6 Plus è quello fotografico, come citato sopra sfoggia ben 2 fotocamere posteriori allineate ed affiancate da 8 Mpixel l’una con doppio flash LED dalla potenza piuttosto elevata, ma andiamo con ordine, come vengono utilizzate queste fotocamere? La risposta ovvia sarebbe riguardo il 3D, ma la realtà è che vengono utilizzate per creare l’effetto Refocus (già visto su altri device, ed emulabile via software) e ottenere un bokeh (aka sfocatura dello sfondo) paragonabile ad una apertura focale di f/0.95, ed in effetti il risultato è quello sperato ma quanti utilizzeranno davvero questa funzionalità?
La seconda funzionalità è l’utilizzare le due foto scattate in modo da crearne una sola più definita, da 10 o 13 Mpixel in base al formato scelto, risultando però in una lentezza di scatto veramente impressionante e che spesso mi ha portato a fare scatti pessimi o addirittura mancare il momento perchè lo scatto avveniva 2-3 secondi dopo aver premuto il pulsante, forse colpa del troppo image processing che rallenta tutto il sistema nonostante l’hardware dedicato che vi è dietro.
Ritornando alla qualità fotografica, gli scatti vengono generalmente ben luminosi e dall’esposizione generalmente corretta, in controluce le due fotocamere permettono di ottenere scatti in HDR davvero notevoli per compensare l’esposizione, mentre di notte il software ripulisce in modo ottimale dal rumore digitale e sforna scatti di qualità discreta seppur il sensore non sia molto luminoso. A livello video vengono girati a Full HD 1080p 30 FPS, sia per limiti di risoluzione sia per limiti hardware che non supporta l’encoding in 4K, comunque la qualità è discreta ma il fuoco non sempre è stabile e andrebbe migliorato via software. Per finire il lato fotografico la fotocamera anteriore da ben 8 Mpixel offre scatti di alta qualità in buona condizione di luce, e può essere utilizzata come specchio con l’app dedicata, consigliata per gli amanti delle selfie.
L’audio dallo speaker di sistema, come già detto sopra, è piuttosto compromesso dal suo posizionamento sul lato posteriore senza nessun rialzo che lo ammutolisce se tenuto sun una superficie piana o assorbente, mentre la qualità del suono è piuttosto metallica come anche il volume non eccelle (sembra addirittura peggiore dell’Honor 6). Storia completamente diversa in cuffia, testata con le Philips Fidelio M1 e con il driver Dolby Digital Plus attivo si ottiene una dinamica discreta ed una chiarezza buona ma non ancora a livelli di device top di gamma di marche più blasonate, sicuramente un passo in avanti rispetto ad altri device del brand.
Autonomia e Prezzo
La batteria integrata e non rimovibile di questo Honor 6 Plus arriva alla capacità di ben 3600 mAh, una cifra veramente elevata se confrontata con molti altri device simili ma che non mi ha soddisfatto a pieno e ha permesso una autonomia equivalente o di poco superiore rispetto al mio OnePlus One. Con un utilizzo tipico (medio-alto), 3 account Google in sincronizzazione, tutti i social classici attivi e diversi sistemi di chat (WhatsApp in primis) oltre ad un utilizzo prevalentemente in WiFI sono riuscito ad arrivare a notte con ancora circa 10% rimanente e oltre 4h di schermo attivo, un dato sicuramente ottimo ma se fossi stato in 4G avrebbe consumato decisamente di più evitando di arrivare addirittura a sera, specialmente a causa di una gestione energetica del SoC ancora da migliorare e rifinire.
Il prezzo di vendita (importato) dell’Honor 6 Plus supera di poco i 400€, tramite SmartyLife grazie al quale lo abbiamo provato potete trovarlo in pronta consegna all’indirizzo sottostante con garanzia del venditore.
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Conclusioni
È ora di rispondere alla domanda che ci siamo posti nel titolo, sarà davvero necessario questo upgrade rispetto all’Honor 6? Se avete bisogno di uno smartphone con schermo ampio e ben calibrato, un software completo e finalmente coerente, ed una fotocamera che se usata con calma e occhio di riguardo può dare belle soddisfazioni, beh allora questo è il device che fa per voi. Il problema si pone sul lato ergonomico come su Honor 6 essendo un device squadrato e piuttosto scivoloso, una batteria che potrebbe essere migliorata notevolmente nonostante dia risultati buoni già ora, un hardware che si conferma un semi-forno in condizioni critiche pur non perdendo in prestazioni ma secondo me una coppia di fotocamere che ancora va ben sfruttata e migliorata sul fronte velocità di scatto e fuoco.
Sicuramente per chi già possiede Honor 6 questo non sarà un upgrade, ed inoltre lo scontro con diversi device attuali è obbligatorio specialmente sul fronte del prezzo, resta quindi a voi decidere se avere un device unico nel suo genere come l’Honor 6 Plus o restare sul più “classico”.
Ringraziamo SmartyLife per il sample fornitoci.