Cosa succede quando un’azienda nota per i suoi ottimi dispositivi di fascia media tenta di entrare nell’olimpo dei top di gamma? Che salta fuori Honor View 20, dispositivo estremamente valido che può dare filo da torcere alla concorrenza.
Confezione
La confezione di vendita vede un netto distacco con lo stile seguito per i device precedenti. Troviamo infatti, sulla zona frontale, il nome del prodotto con annessa immagine fronte/retro, seguita poi dal nuovo logo Honor.
Sollevato il coperchio ci troviamo subito di fronte al nostro dispositivo, avvolto in una bustina in plastica opaca. A seguire, una piccola scatola rettangolare racchiude una cover in silicone trasparente e la graffetta per la rimozione del vano SIM. Per concludere, sul fondo troviamo i soliti libricini illustrativi, il caricabatterie da parete e il cavo USB tipo C.
Design ed ergonomia
Honor ci ha ormai abituato a dispositivi la cui componente estetica non è assolutamente lasciata al caso. Considerando come, da sempre, il target dell’azienda cinese sia stato un pubblico giovane, Honor View 20 è stato realizzato seguendo uno stile accattivante e funzionale.
Partendo dalla zona frontale troviamo la prima grande novità introdotto dall’ultimo top di gamma di casa Honor. L’ampio display da 6.4 pollici, infatti, si estende per la quasi totalità della superficie principale, non interrotto dall’amato/odiato notch ma esclusivamente dal piccolo foro nell’angolo in alto a sinistra che ospita la fotocamera frontale. Il piccolo frame superiore, infatti, basta ad ospitare l’altoparlante per l’ascolto in chiamata, il led di notifica RGB e il sensore di prossimità/luminosità.
Passando al retro troviamo, in prossimità della zona superiore, il modulo fotografico principale, costituito da un sensore da 48 MP e un sensore TOF per l’analisi 3D della scena inquadrata, il tutto affiancato da un doppio flash led.
Intorno alla cornice troviamo poi la solita componentistica, con il bordo inferiore che ospita il microfono principale, l’ingresso per il cavo USB tipo C e lo speaker per l’ascolto dell’audio di sistema. Superiormente, invece, troviamo il secondo microfono, trasmettitore e ricevitore infrarossi e l’ingresso per il jack audio da 3.5 mm.
Piccolo dettaglio riguarda proprio i riflessi visibili sul retro: il modello da me testato è in colorazione Phantom Blue, ma la versione che a mio parere colpisce di più è quella nera. Perché? In questo caso, il particolare trattamento applicato sul retro genererà riflessi arcobaleno, restituendo di fatto un effetto davvero accattivante.
Nel complesso ho apprezzato il design di questo Honor View 20, sia per il colpo d’occhio che offre grazie ai giochi di luce generati dal retro, che per l’eccellente ergonomia. Nonostante le dimensioni generose, infatti, l’assenza di spigoli e la backcover lucida ma aderente permettono tranquillamente l’utilizzo a una mano.
Hardware
L’ultimo device realizzato da Honor non teme la concorrenza e offre un comparto tecnico di prima fascia
- CPU: Huawei HiSilicon Kirin 980
- GPU: ARM Mali-G76 MP10
- RAM: 6/8 GB
- Archiviazione: 128/256 GB non espandibile
- Display: IPS LCD da 6.4 pollici con risoluzione 1080 x 2310
- Batteria: 4000 mAh
- Connettività: USB 3.1, NFC, Bluetooth 5.0
La CPU montata a bordo è l’ultima arrivata in casa Honor e Huawei e abbiamo già avuto modo di apprezzarla durante il test di Honor Magic 2.
Anche su questo View 20 conferma la sua potenza, mostrando risultati eccellenti nei test benchmark e garantendo un’esperienza utente notevole, con tempi di apertura/chiusura/riapertura delle applicazioni estremamente brevi e, in alcuni casi, quasi inesistenti.
La sensoristica è davvero ben fornita e merita di essere analizzata in modo approfondito. Partiamo dal sicuramente più comune lettore d’impronta posto sul retro, estremamente veloce, preciso e facile da raggiungere. Nonostante il diametro ridotto, lo sblocco avviene con successo anche non centrando l’alloggiamento del sensore.
Sul bordo superiore troviamo, come già detto, 2 sensori a infrarossi. Oltre a quello classico utile a controllare TV e dispositivi compatibili a distanza, vediamo anche un ricevitore infrarossi, con il quale saremo in grado di memorizzare i comandi di qualsiasi telecomando e di creare, di fatto, un controllo remoto personalizzato. Accedendo all’applicazione dedicata, infatti, basterà entrare nella modalità dedicata, scegliere quale tasto registrare e puntare il telecomando di nostro interesse verso il ricevitore, premendo chiaramente il pulsante in oggetto.
Honor View 20 vede poi ben 3 antenne Wi-Fi collocate in posizioni strategiche, così da garantire una copertura eccellente anche ruotando/impugnando lo smartphone in modi diversi. Oltre questo, la presenza di più antenne consente di sfruttare la funzionalità Wi-Fi Bridge, che permette di sfruttare lo smartphone come ripetitore per consentire ad altri dispositivi di connettersi alla rete di casa anche in zone non sufficientemente coperte.
Software e prestazioni
Honor View 20 porta con sé per la prima volta in Italia la nuova MagicUI 2.0.1, basata su Android 9 Pie. Questa interfaccia in realtà la conosciamo bene, in quanto si tratta della ben nota EMUI che, di fatto, sembra aver cambiato solamente il nome.
Ho incontrato infatti le medesime schermate e lo stesso stile navigando tra le schermate di sistema e ho riscontrato la presenza delle medesime funzionalità e delle stesse applicazioni preinstallate. Ascoltando i vostri pareri e quelli di chi ha avuto modo di provare dispositivi Honor/Huawei, ho sempre notato pareri discordanti relativi, perlopiù, ai propri gusti personali. Personalmente trovo la MagicUI (così come la EMUI) una buona interfaccia grafica, forse non tra le più belle ma sicuramente intuitiva, in grado di guidare l’utente verso ciò che cerca in pochi tocchi.
Nemmeno a dirlo, una volta acceso e configurato sono corso a disattivare la barra di navigazione posta nella zona inferiore per far posto alle gesture, sicuramente più comode e in grado estendere ulteriormente i contenuti visualizzati a schermo. Il loro funzionamento è piuttosto comune e viene ampiamente spiegato proprio nella sezione dedicata all’interno delle impostazioni.
Caratteristica degna di nota è la modalità desktop denominata Proiezione Facile. È possibile, infatti, collegare lo smartphone a un monitor/smart TV tramite Wi-Fi, Bluetooth o USB 3.0 e sfruttare l’interfaccia desktop, utilizzando Honor View 20 con mouse e tastiera proprio come fareste con un PC.
Gaming
Lo smartphone dell’azienda cinese, viste le sue elevate prestazioni e l’ampio display, si presta benissimo anche per sessioni di gaming intenso. Non a caso, infatti, è stata instaurata una collaborazione con Fortnite che porta su questo View 20 una skin esclusiva (in arrivo il 15 Febbraio), 60 fps e una qualità grafica massima. Occhio però, perché queste 2 ultime caratteristiche non possono coesistere, ragion per cui dovremo scegliere la nostra priorità, framerate o definizione.
Come ho potuto io stesso constatare, questo e altri titoli girano alla perfezione senza alcun problema, con una fluidità delle immagini eccellente sia su titoli più complessi e pesanti che su quelli leggeri e occasionali.
Fotocamera
Proprio nel comparto fotografico troviamo il punto focale su cui Honor ha incentrato maggiormente i suoi sforzi e la sua campagna marketing.
Partendo, come di consueto, dalle fotocamere principali, troviamo 2 sensori di cui uno da ben 48 MP con apertura f/1.8, di cui parleremo tra poco in modo più approfondito, affiancato da un sensore TOF (Time Of Flight) in grado di misurare la distanza tra lo smartphone e il soggetto in quadrato calcolando il tempo che impiega la luce per eseguire proprio questo percorso. Tale sensore viene utilizzato per realizzare una mappatura 3D di ciò che si sta inquadrando per consentire l’accesso a tutta una serie di funzionalità come il riconoscimento degli alimenti per il calcolo delle calorie di questi ultimi, un effetto sfocato dello sfondo più preciso e l’interazione con alcuni giochi realizzati ad-hoc. Vi dico subito, però, che i giochi in questione li ho trovati abbastanza bruttini e, per poter sfruttare il sensore TOF, è necessario collegare lo smartphone a un monitor/TV e posizionarlo in modo tale da essere inquadrati dal sensore in questione.
Detto questo, come si comporta dal punto di vista fotografico? Come dicevamo, il sensore principale è un Sony IMX586 da 48 MP. Come questo sia possibile in uno spazio così ridotto ce lo spiega Hardware Upgrade in un articolo dedicato, dove troverete tutti i dettagli tecnici del caso. Il mio intento, in questa recensione, è quello di mostrarvi le sue effettive prestazioni. I primi dubbi sorti su questa fotocamera riguardavano la sua effettiva resa in condizioni di scarsa luminosità, considerando la dimensione piuttosto contenuta dei pixel. Il sensore in esame, infatti, vede ben 4 pixel nello spazio di 1, il che rende benissimo in scene ben illuminate. Quando, però, viene rilevata una scena con poca luce, i 4 pixel in questione lavorano come se fossero tutt’uno e la risoluzione scende a 12 MP.
I risultati di questo comportamento potete trovarli nella galleria qui sopra, mentre per accedere alle foto a risoluzione originale, vi invito a recarvi a questo link.
Nelle impostazioni è poi possibile abilitare la modalità Ultra Chiarezza che, citando Honor, “è l’ideale per riprendere oggetti immobili e scenari in una buona illuminazione”. Grazie all’intelligenza artificiale, infatti, questo View 20 sfrutta i suoi 48 MP realizzando più scatti e combinandoli in una sola immagine, promettendo una definizione maggiore e la possibilità di eseguire uno zoom importante sulla foto appena scattata. Effettivamente inquadrando paesaggi o il piccolo baldacchino di test regalatoci proprio da Honor, la differenza di qualità si nota
Anche la fotocamera frontale da 25 MP svolge un buon lavoro, con buoni risultati anche in ambienti chiusi con luce artificiale. L’applicazione di sistema consente poi di accedere a tutta una serie di funzionalità come la modalità ritratto per l’effetto sfocato dello sfondo, luci studio ed effetti vari.
Display
Il pannello montato a bordo è un IPS da 6,4 pollici con risoluzione 1080 x 2310. Ho apprezzato la qualità di questo display, sia per la fedeltà dei colori rappresentati, eccezion fatta per il nero che, come sappiamo, non può essere assoluto, che per la sua estensione.
Tutto molto bello e funzionale, ma ho notato una sbavatura che potrebbe far fastidio ai più attenti e precisini. Su uno sfondo chiaro, in particolar modo se bianco, in prossimità del bordo inferiore e del buco della fotocamera si nota una sorta di alone, di ombra nera che percorre il bordo delle componenti appena citate.
Batteria
Promossa a pieni voti l’autonomia di questo Honor View 20. L’ultimo arrivato di casa Honor può infatti contare su una batteria da ben 4000 mAh, che mi ha permesso di ottenere risultati eccellenti.
In particolare, con un utilizzo super intenso son riuscito ad arrivare a un giorno pieno di utilizzo, con ben 7 ore di schermo acceso, 1 ora e mezza di conversazione telefonica e circa mezz’ora di Pokémon Go.
Honor View 20 – Prezzo e conclusioni
Honor View 20 ha sorpreso utenti e stampa per il suo eccellente comparto tecnico e per la maturità raggiunta dall’azienda con questo prodotto. Honor infatti si scrolla di dosso l’etichetta della fascia media degli smartphone entrando di diritto anche nel mercato dei fascia alta. Sarò sincero, il prezzo è probabilmente l’unica caratteristica di questo smartphone che mi ha fatto tentennare considerando come, sui 600€, la concorrenza è spietata.
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In particolare, mentre sullo store ufficiale HiHonor trovate a 699€ la versione da 8 GB di RAM e 256 GB di spazio di archiviazione, su Amazon.it lo stesso modello lo trovate a 599€, esattamente 100€ in meno. Attualmente il prezzo, a mio avviso, non è esagerato ma sicuramente un po’ alto, proprio alla luce di quanto offerto dalla concorrenza. C’è da dire, però, che Honor View20 offre alcune funzionalità uniche, per così dire, e che difficilmente troverete su altri dispositivi.