Questa volta non sarà uno smartphone o un tablet sotto i nostri riflettori, ma nemmeno un notebook almeno non nell’accezione classica, stiamo infatti parlando dei nuovi fantomatici Chromebook con OS Made in Google chiamato ChromeOS, basato sul famosissimo browser ma con alcune peculiarità.
Sono oramai diversi i modelli di Chromebook in commercio, e molti sono stati presentati anche ad IFA 2014, nonostante ciò il prodotto da noi provato è uscito qualche mese fa come versione rinnovata del primo Chromebook di casa HP, ovvero la versione 11″ denominata 11-2000nl.
Confezione
Nonostante stiamo parlando di un semi-notebook, anche la confezione fa la sua parte. Niente di particolare da segnalare al suo esterno essendo fatta di semplice cartone, mentre all’interno troviamo un paio di manuali di istruzione canonici ed un caricabatterie in standard microUSB da ben 3A di output per caricare più velocemente possibile la grande batteria del Chromebook.
Design ed Ergonomia
La versione da noi in prova è di colore turchese, molto giocattoloso alla prima apparenza ma appena aperto rivela una strana eleganza e semplicità che lo rende davvero piacevole anche agli occhi dell’utilizzatore.
Lo schermo del prodotto in questione è un 11.6″ 1366×768 pixel dagli ottimi colori ed angoli di visione praticamente piatti, fatto davvero bizzarro per un Chromebook dal prezzo teoricamente molto contenuto e che punta alla mera semplicità, HP non ha badato a spese nell’inserire un pannello qualitativo seppur non FullHD.
Riguardo la tastiera troviamo un design ad “isola” con tasti molto grandi e a finitura ruvida per evitare di sbagliare nella digitazione (questa review è stata scritta dal Chromebook senza il minimo problema), ovviamente mancano alcuni tasti come da design di ChromeOS come il “Canc” emulabile mediante la combinazione “Alt+Backspace”, oppure il tasto Caps Lock sostituito dal tasto di ricerca nel Chromebook mediante Google ma che può essere personalizzato dalle impostazioni e settato anche al maiuscolo. Molto interessanti i tasti presenti al posto dei classici Fn, ovvero le frecce di navigazione web, il tasto di refresh pagina, il toggle dello schermo interno, la panoramica finestre ed i tasti per volume e luminosità. Grande assente la retroilluminazione della tastiera che sarebbe stata di grande utilità, ed un indicatore di accensione sul tasto Power posto sulla tastiera a destra.
Per finire la sezione design vorrei parlare del peso e dei materiali utilizzati, siamo infatti di fronte ad un simil-notebook dal peso di 1.22 Kg in dimensioni davvero compatte ma che potevano essere ulteriormente ridotte avvicinando i tasti e riducendo i bordi del display (a discapito della utilizzabilità durante la scrittura) mentre i materiali si rivelano solamente plastici nell’intera scocca ma non riducendo il senso di solidità grazie ad assemblaggi buoni ma non eccellenti e ad una leggera gommatura nella parte inferiore.
Hardware
Definirei questa sezione il vero tallone d’achille di questo Chromebook di casa HP, a causa di una scelta che ha portato a mantenere la stessa base SoC utilizzata nella prima versione di questo device. A muovere il sistema è infatti un SoC Samsung Exynos DualCore da 1.7Ghz (modello e GPU sconosciuti) accoppiato a 2GB di RAM DDR3 a 1600Mhz che compensano abbondantemente la CPU non così performante rispetto alle soluzioni Bay Trail e Tegra K1. Ciò nonostante se apriamo più schede con YouTube, siti in refreshing e quant’altro tutto assieme noteremo dei grandi rallentamenti a causa della potenza piuttosto limitata.
La memoria interna è di soli 16GB in formato eMMC che garantisce una velocità di boot impressionante (una decina di secondi), e se vi servisse uno storage più grande Google offre ai possessori di Chromebook ben 100GB di spazio su Google Drive, sfruttabili al massimo grazie all’integrazione perfetta con ChromeOS (le connessioni italiane non ringraziano). La connettività include il WiFi a/b/g/n dual band, Bluetooth 4.0, mentre troviamo la presa jack da 3,5mm e 2 porte USB 2.0 per chiavette sul lato destro.
Per effettuare le nostre videochiamate con Hangouts (integrato) troviamo una webcam solamente VGA ma comunque dalla buona qualità cromatica. Riguardo al touchpad integrato bisogna segnalare la bassa precisione durante il movimento del dito, ed una leggera difficoltà nell’effettuare i clic oltre che la mancanza del tasto destro essendo emulato mediante una gesture a 2 dita.
Software
La vera differenza di questo dispositivo dal resto della massa, come appunto suggerisce il nome, è il sistema operativo installato ovvero ChromeOS by Google: immaginate di avere Chrome come unico browser su una base Gentoo personalizzata ultraveloce, quindi senza preoccuparsi di virus o conseguenze simili.
Qualsiasi app utilizzabile sarà scaricabile mediante il Chrome Web Store (oppure installata mediante pacchetto esterno, in modalità sviluppatore), con la particolarità che grazie a Google è stato introdotto anche il Runtime Android per emulare quasi nativamente tutte le apps del robottino su qualsiasi macchina che utilizzi Chrome come browser, interessante non credete? Se le apps di Chrome fossero poche per voi, vi basterà cercare una app Android sullo Store oppure convertirne una voi stessi mediante una procedura apposita, ovviamente non aspettatevi il massimo della compatibilità. In generale comunque troviamo 3 tipologie di apps: le native Chrome che possono essere avviate anche in finestra dedicata (come Google Keep, Hangouts e le app multimediali), i collegamenti rapidi ad app su siti esterni che quindi apriranno una scheda del browser ed ovviamente le già citate app Android in finestra dedicata e che possono assumere la UI da smartphone o tablet in base a come sono state portate.
Per il resto le operazioni effettuabili da ChromeOS sono nel 80% dei casi possibili solo mediante connessione ad internet, ad esclusione delle apps di Google e a poche altre, ma in generale il sistema si appoggerà quasi esclusivamente sul cloud e anche i dati salvati potranno andare direttamente su Drive anzichè sulla memoria interna piuttosto limitata. Alcune apps pre-installate e non dipendenti dalla rete sono sicuramente il lettore musicale e video (semplice e funzionale), il lettore pdf che funziona anche offline, l’apertura di file zip montati come “partizioni”, la fotocamera e la calcolatrice.
Riguardo alla UI in se, riprende molto lo stile Gnome 3 assieme a Cinnamon (DE su Linux), con una barra inferiore nera che ci mostra il nostro account Google e Google Now, assieme al menu principale e le apps veloci. La navigazione è facilitata dalle gesture a 2 o 3 dita: swypando con 2 dita da destra/sinistra si va avanti/indietro di pagina web, mentre la stessa gesture a 3 dita permette di passare da una scheda all’altra in modo veloce.
Dalla mia personale esperienza posso affermare che nel tempo di prova l’ho utilizzato molto spesso per qualsiasi operazione comune quali browsing, ascolto di musica anche con gli speaker, stesura di articoli e visione di video su youtube in HD senza praticamente nessun problema ma ovviamente un PC è necessario per tutte le operazioni al di fuori di queste.
Multimedia
Nonostante questo Chromebook non possa sfoggiare specifiche di alto livello, il lato di intrattenimento non vede grossi problemi anzi mi ha sorpreso positivamente.
In primis lo schermo piacevole da guardare grazie anche alla finitura opaca e ad una gamma cromatica molto fedele alla realtà, ma la vera cosa che mi ha sorpreso è di sicuro la potenza e la qualità degli speaker stereo integrati, posizionati sulla parte inferiore della scocca (potevano metterli frontalmente e sarebbero stati il top) rivelano un volume veramente elevato al massimo ed una ottima chiarezza delle frequenze riprodotte che, seppur limitate nella gamma bassa, rendono l’esperienza di guardare film/video o ascoltare musica veramente un piacere.
Farei rientrare nella zona multimediale anche l’esperienza su siti web powered by WebGL e quindi con grafica 3D (ad esempio Gravity, ottimo sito in WebGL), che purtroppo viene azzoppata con vistosi rallentamenti in alcuni siti veramente pesanti a causa di una GPU non proprio performante e ad una CPU solamente Dual-Core.
Autonomia e Prezzo
La batteria integrata in questo Chromebook di HP è da ben 30 Wh a 3 celle (ioni di litio), ed assieme al consumo contenuto del SoC e del sistema in generale ci permetterà di arrivare alle 8h di autonomia effettiva con utilizzo medio-basso (escludiamo giochi e video), mentre appena si inizierà a stressare il sistema anche i consumi ne risentiranno parecchio calando molto più velocemente (6h di media o poco più). Per fortuna l’alimentatore seppur potente è molto piccolo e trasportabile, eliminando il problema di cavi enormi e trasformatori ingombranti. Una strana curiosità riguarda la stima del tempo di ChromeOS, completamente sbagliata e tendente verso l’essere conservativo, quindi vi stimerà circa i 2/3 o a volte la metà del tempo totale che lo userete.
Riguardo il prezzo di listino, HP lo quota ben 269€ sul proprio store, prezzo piuttosto indicativo visti i nuovi modelli che sono in via di commercializzazione e che resteranno entro i 300€ circa (assieme al prodotto Acer similare), quindi in vista di una discesa verso i 200€ di questo prodotto potrebbe essere un buon acquisto ma al prezzo attuale è sicuramente sovraprezzato.
Conclusioni
Provare un Chromebook è stata sicuramente una esperienza diversa dal solito, specialmente poichè ero estremamente scettico su quanto l’avrei realmente utilizzato per le operazioni quotidiane, ma mi sono dovuto ricredere completamente.
La velocità di browsing è generalmente molto elevata, senza grandi problemi se non con molte schede aperte (e video), e per l’utente medio che utilizza solo internet potrebbe essere il prodotto ideale. La vera limitazione risiede nelle applicazioni disponibili, per ora piuttosto limitate e di bassa qualità, ma per fortuna alcune apps Android stanno arrivando anche su ChromeOS colmando il gap che li separa.
Conviene prenderlo? Direi di si ma un modello più recente, magari sempre di HP, in uscita in questi giorni con un prezzo veramente competitivo ed hardware decisamente superiore.