Dopo aver visto la soluzione di punta dell’azienda britannica, quest’oggi scopriamo insieme la fascia bassa (ma non per questo non valida) di Kingston nel campo SSD dove anche una soluzione a basso budget ma comunque con prestazioni discrete può essere una ottima alternativa al non avere per nulla un SSD nel proprio sistema. Sarà davvero così life-changing utilizzare un SSD anche di fascia bassa? Scopriamolo assieme al Kingston V300 da 240GB!
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Confezione
Stiamo parlando di un SSD entry level e tale è anche il confezionamento, interamente in plastica trasparente termosigillata (stile qualsiasi prodotto consumabile low cost) con l’SSD in bella vista e all’interno solo un manualetto oltre allo spessore per tenerlo “rialzato” rispetto al punto di appoggio.
Design
Anche a livello di design esteriore il V300 non ha molto da segnalare, partendo dal form factor classico da 2.5″ arrivando alla livrea anteriore che mostra il brand ed il modello dal nome completo SSDNow V300 per denotare che si tratta di un prodotto entry level per qualsiasi soluzione o per chi vuole entrare nel mondo SSD senza svenarsi.
Il lato posteriore si presenta totalmente pulito con una finitura in gomma leggera antiscivolo, mentre la porta SATA 3 assieme alla relativa alimentazione è posta su uno dei lati corti come da design standard.
Specifiche
Come per tutti gli SSD la memoria interna è fatta da chip NAND, nel caso del V300 di nuova generazione (perchè la vecchia aveva memorie e controller diversi) troviamo dei chip di tipo MLC (Multi Level Cell) probabilmente prodotti da Toshiba (?) che offrono prestazioni buone in lettura peccando enormemente nelle fasi di scrittura, motivo per cui vedremo questo SSD è solamente indicato per il sistema principale e nel caso non abbiate molto budget.
Il controller che gestisce il tutto è prodotto da Marvell ed il modello è 88SS9174-BLD2, oramai famoso ed utilizzato in diverse soluzioni anche della concorrenza, arrivato sicuramente a maturazione con il firmware interno e che permette di ottenere prestazioni discrete in qualsiasi condizione di utilizzo. Il Marvell supporta la tecnologia NCQ fino a 32 comandi consecutivi, integra un sistema di autocontrollo per monitorare i dati trasferiti e i livelli di consumo delle memorie oltre a supportare nativamente il TRIM e le funzionalità SMART classiche.
Benchmark
Il taglio di memoria da noi testato è da 240GB (all’utente formattati 223 GB), che si pone come capacità media degli SSD in genere. I benchmark sono effettuati su interfaccia SATA 3 e confrontati con altri SSD per avere una panoramica.
CrystalDiskMark
Un test classico per qualsiasi disco sia meccanico che solido, ci permette di avere una panoramica delle prestazioni massime dell’SSD con carichi non particolarmente reali (sequenziali e da blocchi di 4K) ma comunque utili.
Kingston dichiara un massimo di 450MB/s in lettura e scrittura per la serie V300 (che arriva a 480GB), sicuramente abbiamo superato abbondantemente il valore in scrittura con Queue Depth di 32 su CDM, mentre se passiamo alla scrittura sempre su Q32 siamo su valori che ci aspettavamo. Passando invece alla pure lettura/scrittura in sequenziale i valori di Kingston sono confermati, seppur piuttosto bassi in scrittura.
Confrontandolo con il Savage e l’850 EVO da 120GB notiamo come le prestazioni in scrittura subiscano un enorme riduzione rispetto alla concorrenza e ad altre soluzioni, ovviamente colpa delle NAND più lente e del controller in se non molto prestante. Buone invece le prestazioni in scrittura con blocchi di 4K, mentre pecca in lettura a questo giro.
Anvil’s Storage Utilities
Il test di Anvil da una panoramica dell’SSD con un punteggio generale, riporteremo poi i nostri test singoli subito sotto, inoltre per vedere come si comporta il controller abbiamo testato con compressione dei dati al 100% e allo 0% così da notare differenze prestazionali specialmente sul lato IOPS.
Il comportamento del V300 rispecchia quello del Savage anche se su due diverse scale, infatti i dati comprimibili ottengono un ottimo boost in prestazioni rispetto a dati non comprimibili, nonostante il firmware del controller sia oramai maturo da tempo.
In lettura la compressione non pare influenzare troppo il V300, che migliora con dati non comprimibili ma rimane ampiamente sotto anche l’850 EVO in IOPS (I/O Operations per Second), specialmente aumentando la Queue Depth la differenza prestazionale non è così marcata tanto da far preferire QD basse.
Incredibile ma vero il V300 supera il Savage in IOPS durante il test di operazioni miste (scrittura e lettura) con dati compressi specialmente a QD8 mentre l’850 EVO rimane su altri livelli grazie al controller oramai perfezionato e ben gestito, diversamente sui dati comprimibili dove il Savage riprende terreno ed il V300 lo raggiunge solo a QD8..
La sola scrittura casuale invece mostra la vera pecca del V300 anche nel campo IOPS, causa sicuramente il controller poco performante ma che rimane buono alle basse Queue Depth.
ATTO Disk Benchmark
Il test effettuato da ATTO sfrutta dati comprimibili al massimo, permettendo ai controller degli SSD che si avvantaggiano della compressione di arrivare al loro massimo consentito. Nel nostro caso testiamo a diverse Queue Depth per vedere come la banda scali a differenti livelli di parallelismo, cercando quindi di stressare il controller.
Secondo ATTO in scrittura il V300 acquista prestazioni in modo veloce a QD alte (4 e 8) addirittura eguagliando il concorrente primario ovvero il Savage, mentre a QD2 supera in prestazioni i concorrenti con blocchi medio-piccoli e scende sotto solo con blocchi grandi.
La lettura al contrario mostra il V300 sotto i concorrenti da noi testati, seppur per blocchi grandi abbia un ottimo comportamento mentre a QD basse notiamo un comportamento discontinuo oppure sotto le aspettative, forse merito delle NAND.
Conclusioni
Dobbiamo quindi capire se questo Kingston V300 da 240GB vale i soldi che costa e soprattutto a chi è indirizzato. Parliamo di un SSD nato per essere entry level, per restare ad un prezzo basso ma offrire prestazioni discrete specialmente in lettura il che lo rende un perfetto disco di sistema per qualsiasi PC se non si vuole spendere un capitale ma si vuole ottenere un ottimo boost specialmente durante la fase di boot.
Il prezzo di vendita si aggira sugli 85/86€ per il taglio da 240GB (solo 50€ per il 120 invece) che lo pone tra i più economici SSD sul mercato in assoluto pur mantenendo prestazioni sufficienti a giustificare il suo utilizzo. Se state quindi cercando un SSD economico per far resuscitare un vostro PC oppure per ravvivare un notebook, ecco la scelta vincente.
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