Il 2014 è sicuramente l’anno dei wearables, i dispositivi indossabili che dovrebbero aiutarci nell’utilizzo comune dei nostri smartphone o per tracciare le nostre attività fisiche, ma diciamo la verità, fino ad ora questi aggeggi sono sempre stati appannaggio dei più smanettoni ed avevano un design veramente fuori dal comune e non riuscivano a confondersi con il nostro vestiario classico di tutti i giorni. Questo fino all’arrivo degli smartwatch Android Wear ed in particolare con l’annuncio del Moto 360 di cui abbiamo già fatto la recensione e che sembrava il vero smartwatch dell’anno almeno fin quando LG è riuscita a ribattere con un prodotto validissimo e superiore in caratteristiche di livello tecnico, ma soprattutto che propone un design simile ad un classico cronografo sportivo (non da sub, precisiamo).
Il prodotto in questione è il fantomatico LG G Watch R, arrivato un po’ in ritardo sul mercato (Novembre 2014) e dal prezzo particolare, ma soprattutto moltissime caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere almeno per adesso. Andiamo a scoprirlo assieme!
Confezione
Niente di particolare da segnalare riguardo il contenuto della confezione, ma sicuramente il fattore estetico gioca un ruolo molto importante in un orologio ed ecco che la confezione (ad apertura magnetica laterale) ci mostra subito l’orologio in bella vista con un piccolo manualetto di primo utilizzo.
Gli accessori inclusi sono un caricabatterie da parete in standard USB (con uscita da 0.85A), un cavetto USB-microUSB per la ricarica e l’eventuale connessione al pc (solo in caso di hacking) ma soprattutto la base di ricarica che permette di utilizzare i pogo pin presenti dietro la cassa dell’orologio e che garantiscono la sua impermeabilità. Per fortuna non presentano il problema di ossidazione delle prime versioni del G Watch standard, restando quindi assolutamente innocui per la nostra pelle.
Design ed Ergonomia
Il vero punto forte del G Watch R è sicuramente il suo design definibile “classico” e “già visto”, un plus enorme per un orologio che in primis deve essere tale e confondersi con qualsiasi altro cronografo in circolazione almeno dal punto di vista del design. Iniziamo parlando di alcuni suoi dati tecnici, le dimensioni si attestano sui 45 x 55 x 11.1 mm che rimangono in linea con i cronografi più “ingombranti” sul mercato ovviamente grazie al suo schermo di cui parleremo in seguito ma dato sorprendente è sicuramente il peso di 62g che non si fa sentire sul polso nonostante la cassa sia quasi interamente in acciaio (solo il retro è in plastica).
Il frontale ci mostra la corona esterna con le numerazioni ai 4 punti cardinali per i minuti passati, ovviamente fissa non essendo un orologio subacqueo professionale, e il piccolo schermo con tecnologia P-OLED (Plastic OLED) da 1.3″ di diagonale e dalla forma perfettamente circolare. La risoluzione è di 320×320 pixels approssimato ad un quadrato ed è l’unico schermo realmente circolare che non risulta tagliato in nessuna sua parte, inoltre la qualità dei colori, la visibilità all’esterno, la luminosità e i consumi estremamente ridotti in modalità sempre attivo lo rendono ideale su un orologio nonostante manchi un sensore di luminosità (comunque inutile visto che anche al minimo si vedrà in piena luce solare).
Sul retro dello smartwatch troviamo il sensore di battito cardiaco con tecnologia ottica, i pogo pin per la connessione alla base di ricarica magnetica ed un foro che funge da “spiraglio” per il sensore barometrico all’interno, mentre il primo ed unico microfono per i comandi vocali si trova sulla cassa in acciaio nella parte inferiore. Unico tasto fisico presente sul lato destro che riprende la forma del tipico tasto dei cronografi e che si rende utile per accenderlo/spegnerlo oppure come “shortcut” veloce per andare alle impostazioni di sistema.
Il cinturino, componente importantissima in un orologio, per ora viene venduto nella variante in vera pelle nera dal produttore sconosciuto e dalla fattura mediocre, un po’ rigida all’inizio si ammorbidisce col tempo ma fa rimanere molti segni della fibbia di chiusura, ciò nonostante il feeling al polso è molto piacevole grazie al doppio trattamento interno/esterno che lo rende morbido al punto giusto da non grattare e non scivolare. Per i più desiderosi di un cinturino personalizzato sappiate che il G Watch R vanta un attacco classico da 22mm non nascosto (cosa che avviene sul Moto 360) e che quindi può essere sostituito tranquillamente senza problemi di garanzia o quant’altro.
Dopo diverso tempo di utilizzo posso sicuramente affermare che a livello ergonomico non vi sono problemi col GWR e il feeling da vero cronografo lo rendono perfetto per gli amanti della tipologia di orologio, confondendosi alla perfezione con il vestiario di tutti i giorni e rimanendo pur sempre un oggetto dalla tecnologia avanzata e a portata di dito. Forse le dimensioni sono leggermente eccessive e avrebbero potuto ridurre la corona ed i bordi superiori ed inferiori in modo da renderlo più compatto ma grazie al peso ben gestito non lo sentirete nemmeno al polso.
Hardware
Specifiche di tutto rispetto accompagnano questo LG G Watch R, troviamo infatti un SoC Qualcomm Snapdragon 400 Quad-Core da 1.2Ghz (lo stesso del Moto G per intenderci) accompagnato da 512MB di RAM ben più che sufficienti a muovere il leggero Android Wear, ed una GPU Adreno 305 che può essere testata con qualche giochino 2D per smartwatch.
La connettività è estremamente limitata appositamente per essere solo un accompagnamento al proprio smartphone, infatti troviamo solo il supporto al Bluetooth 4.0 LE che viene usato per sincronizzazione in tempo reale con il telefono e che permette di consumare una quantità veramente irrisoria di energia durante l’utilizzo. La memoria interna si attesta su solo 4GB, utili al sistema, alle poche applicazioni che verranno installate e all’utilizzo con Play Music per ascoltare musica mediante cuffie bluetooth da collegare direttamente allo smartwatch.
Per completare la dotazione troviamo al suo interno il magnetometro per la funzione bussola, il barometro per essere utilizzato con la watchface adatta (che mostra l’altitudine), il sensore di battito cardiaco che può essere usato assieme a Google Fit ed ovviamente un giroscopio che permette di rilevare il movimento del polso per i passi e per attivarlo alla rotazione del polso stesso. Sul fronte della struttura dello smartwatch troviamo una certificazione IP67 ovvero totalmente protetto dall’entrata di polvere e resistente all’immersione temporanea (30 min) in acqua fino ad 1m di profondità, il che permette di non preoccuparsi anche se lo utilizziamo in piscina a basse profondità oppure lo bagniamo sotto la doccia o mentre ci laviamo le mani. Per concludere la sezione da segnalare la presenza della vibrazione per le notifiche, piuttosto fioca ma sufficiente a farsi sentire quando serve.
Software
Cosa distingue i nuovi smartwatch dopo il Google IO del 2014? Sicuramente il sistema operativo, denominato Android Wear che trova una base Android adattata per andare al meglio e sfruttare perfettamente le tecnologie del wearables. Arrivato alla versione 5.0.1 Lollipop e presente in versione totalmente vanilla (stock) su tutti gli smartwatch tutt’ora nel mercato, il sistema si presenta con poche schermate che lo rendono estremamente leggero da navigare e semplice da gestire, adattandosi al meglio possibile alla forma del display.
Inanzitutto la schermata principale ci mostra la Watchface ovvero la parte da orologio del G Watch R (ma vale lo stesso per qualsiasi wearable con tale OS), interessante far notare come abilitando la funzionalità “Schermo sempre attivo” sul GWR tutte le watchface preinstallate consumino una quantità irrisoria di energia grazie alla natura del display OLED e ad una visualizzazione minimale in bianco e nero. Le notifiche appaiono tutte scorrendo dal basso verso l’alto con l’ultima sempre disponibile sulla watchface in modalità parzialmente nascosta per non intralciare la visibilità dell’orario, mentre con un singolo tap sulla watchface entreremo nei comandi vocali di Google Now (attivabili anche mediante la hotword “Ok Google“) e nella lista applicazioni installate sul nostro orologio.
Non mi voglio dilungare molto su quello che è Android Wear in se, ma piuttosto vorrei far notare come con l’introduzione di Lollipop sui wearables sia migliorata l’autonomia complessiva e siano state introdotte nuove API per sfruttare al meglio le watchface nell’attesa che gli sviluppatori le utilizzino al meglio. Le apps che trovate sul Play Store sono ancora veramente poche e spesso limitate mentre le watchface sono in continuo aumento e svariano di tipologia, nonostante quelle preinstallate sul G Watch R possano essere considerate estremamente complete, ben ottimizzate e strutturate al meglio per la forma e le tecnologie dell’orologio.
Tutto ciò che potrete fare sul vostro GWR sarà controllabile mediante le apps preinstallate di cui nessuna è proprietaria, mentre la sezione fitness e salute è gestita solo ed esclusivamente da Google Fit che permette di sfruttare il sensore di battito cardiaco in modalità one spot (singola misurazione). I nostri test sono svariati dall’utilizzo di Google Maps (Mini) sull’orologio per brevi tragitti, all’utilizzo con Spotify per l’ascolto di musica fino ad usare qualche piccola applicazione da installare ma sicuramente il sistema è ancora acerbo e soffre spesso di alcuni bug che non permettono di aprire le apps in certe condizioni (sarà sicuramente aggiustato), nonostante ciò il potenziale c’è e sarà sicuramente sfruttato col tempo.
Multimedia
Se possiamo definirlo tale, l’ambito multimediale di un orologio sicuramente non è il suo punto forte ma nemmeno il vero target di utilizzo. Ciò nonostante troviamo alcune chicche veramente particolari che ci permetteranno di sfruttare al meglio quello che abbiamo sul nostro smartphone senza tirarlo fuori dalla tasca.
L’esempio più lampante sono i comandi musicali direttamente dall’orologio, in particolare utilizzando Play Music e Spotify avremo una esperienza pressochè perfetta, basterà infilare le nostre cuffie preferite nel telefono ed il gioco è fatto. Lo stesso vale anche per le lyrics grazie a musiXmatch che unito alle apps musicali ci mostrerà in tempo reale i nostri testi direttamente al polso senza il minimo sforzo.
Per concludere la sezione sicuramente vi è da segnalare la possibilità di inserire file multimediali utilizzando Play Music direttamente nella memoria interna dell’orologio, ed utilizzare una cuffia o auricolare bluetooth collegata all’orologio per ascoltare la nostra (poca) musica disponibile sull’orologio in totale libertà e senza smartphone collegato.
Autonomia e Prezzo
Uno dei punti salienti dell’LG G Watch R rispetto alle soluzioni concorrenti è sicuramente la batteria integrata ed il modo in cui viene ottimizzato il suo utilizzo. La capienza si attesta sui “pochi” 410 mAh, un briciolo in più rispetto al fratello minore dal display quadrato ma che viene sfruttata a dovere grazie alle varie ottimizzazioni software e soprattutto al bassissimo consumo dell’OLED display quando si trova in modalità Always On.
Con lo schermo sempre attivo ed un utilizzo medio-alto (molte notifiche, utilizzo come controllo musicale, navigazione sporadica e utilizzo di Fit per i battiti spesso) riuscirete ad arrivare a fine giornata con un rimanente del 20% circa, che se ben sfruttato vi può portare fino a fine mattinata del giorno successivo. Se manterrete invece lo schermo disattivo riuscirete ad arrivare a fine della seconda giornata senza problemi con un utilizzo simile, se non addirittura sforare il secondo giorno fino alla mattina. Da notare che lo smartwatch si carica solamente da acceso e se viene poggiato sulla basetta da spento esso si accenderà per iniziare a caricarsi.
La nota dolente ma nemmeno troppo di questo LG G Watch R è il fattore prezzo, il listino infatti riporta ben 269€ di prezzo ufficiale, è già possibile comunque trovarlo a 230€ circa e sono state fatte altre offerte che scendevano sotto questo prezzo. Rimane comunque un orologio di una certa qualità con cassa in acciaio molto resistente ed un cinturino in pelle, il prezzo quindi è quasi completamente giustificato seppur alto rispetto alla soluzione concorrente di Motorola (che vanta comunque specifiche diverse).
Conclusioni
Se Motorola aspettava un concorrente per il Moto 360, beh eccolo qua finalmente. il G Watch R di LG non fa mancare assolutamente nulla ad uno smartwatch di questo calibro, con un design sportivo che si confonde perfettamente con un orologio standard e una serie di specifiche tecniche che lo rendono al momento il top sul mercato riguardo ad autonomia, fluidità e qualità del display sia all’interno che all’esterno.
Il software sicuramente è da migliorare visti i bug casuali che possono comparire, e le funzionalità andranno via via migliorando e in aumento ma la base c’è e bisogna solo aspettare la magia degli sviluppatori. Uno dei piccoli problemi che ho notato è la troppa dipendenza dallo smartphone che porta a perdere data ed ora se l’orologio rimane scollegato dal telefono per troppo tempo o viene spento e riacceso senza ricollegarsi, un problema piuttosto strano che potrebbe essere risolto via software (credo abbia un RTC all’interno…).
Ricordiamoci comunque che deve essere per prima cosa un orologio e come tale deve rimanere sempre attivo al polso, le funzioni smart miglioreranno di sicuro ma rimangono un plus dovuto al sistema operativo e non alla natura del wearable in se. Dettò ciò confermo essere un prodotto estremamente valido, elegante e sportivo allo stesso tempo, e con un potenziale veramente grande.