Il Trident X Plus di MSI protagonista della nostra recensione lo avevamo adocchiato lo scorso anno al Computex di Taipei, uno degli eventi dedicati alla tecnologia più grandi al mondo, che si svolge nella capitale di Taiwan, dove ha anche sede del Quartier Generale (HQ) dell’azienda.
Lo stand di MSI che abbiamo visitato è uno dei più grandi del padiglione dedicato ai computer, e tra tutti i prodotti presentati spiccava questo PC compatto, simile ad una console, che è un vero e proprio mostro di potenza.
Non solo il form factor lo rende particolarmente appetibile a chi considera anche l’estetica, oltre alle performance pure, ma lo rende anche un dispositivo da studiare a fondo, così da poter apprezzare appieno il lavoro ingegneristico e le soluzioni adottate dai ricercatori di MSI.
Design e costruzione
Come dicevamo, MSI Trident X Plus si presenta come un PC compatto, con un fattore forma ed un design che lo rendono più simile ad una console che ad un computer tradizionale. Le dimensioni sono contenute, misurando solo 129 x 382 x 396 mm, eppure al suo interno c’è hardware da primo della classe.
Il case pesa 6,55 chilogrammi, ma con gli accessori la confezione di vendita arriva a pesare quasi 10 chili; merito anche del pannelli in vetro temperato che possiamo utilizzare in sostituzione di quello in metallo, da applicare sul lato destro, per avere un’estetica ancora più piacevole. Peccato che il prodotto, che ci è stato prestato dall’azienda stessa, avesse delle viti mancanti al suo interno, per cui non ho potuto testarlo con il vetro temperato montato.
Ovviamente non possiamo parlare di un PC con orientamento gaming e produttività spinta senza menzionare l’illuminazione RGB. C’è una ventola multicolore sul lato destro, all’interno del caso e anche nella parte frontale, ed è tutto gestibile tramite il software Mystic Light di MSI, così da poter scegliere il look che più vi ispira.
Solido, quasi granitico nella sua costruzione, dona subito l’impressione di essere un prodotto premium. Non ci sono imperfezioni sulla scocca, ed anche ispezionando l’interno non si può davvero dire nulla: l’ingegnerizzazione e la disposizione dei componenti interni ha una cura maniacale, così come il cable management che per chiunque, in uno spazio così ristretto, sarebbe un vero e proprio incubo.
Una volta aperto invece il tutto è estremamente elegante e pulito, e ogni centimetro di spazio è sfruttato a dovere. Tutto è dove dovrebbe essere, e ancor prima di accenderlo, possiamo già intuire che il Trident X Plus può regalare grandi soddisfazioni.
Specifiche e prestazioni
Sono disponibili due versioni del prodotto: quella in nostro possesso, utilizzata per la recensione di questo MSI Trident X Plus, è quella “meno potente”. Le virgolette sono dovute perché comunque, nonostante sia il modello base, di potenza ne ha da vendere; ecco la scheda tecnica del device in prova:
- CPU: Intel Core i7-9700K
- Chipset: Intel Z390
- GPU: MSI NVIDIA GeForce RTX 2070
- Alimentatore: Gold Plus 80+ da 650W
- RAM: 16GB di memoria DDR4 @2666 Mhz
- Audio: 7.1 canali HD con Nahimic audio enhancer
E non manca una connettività più che completa, grazie alla presenza di ben 19 porte input/output:
- 1x USB 3.1 Gen 1 Type C
- 1x USB 2.0 Type A
- 1x USB 3.1 Gen 1 Type A
- 1x Mic-in /1x Headphone-out
- 5x Jack Audio
- 1x Optical S/PDIF 5
- 1x RJ45
- 2x USB 3.1 Gen 2 Type A
- 2x USB 3.1 Gen 1 Type A
- 1x Display Port
- 1x HDMI
- 2x USB 2.0
A cui si aggiunge il Wi-Fi Intel Dual Band Wireless AC 9462 con supporto Wi-Fi 6 AX200 di nuova generazione e il Bluetooth 5.0. Non gli manca nulla, e la gran quantità di porte lo rende ideale per ha bisogno, per il suo lavoro, di tante periferiche connesse contemporaneamente.
Produttività e Gaming
Prima di addentrarci all’interno dell’esperienza durata oltre 1 mese di utilizzo, che cercherò di condensare all’interno di questa recensione, voglio fare un plauso a MSI per la gestione delle ventole e in generale delle performance che è possibile ottenere, anche utilizzandolo per periodi prolungati di tempo.
Durante l’utilizzo da ufficio, con Chrome aperto con 10/15 tab, Telegram, Photoshop, Spotify e qualche altro programma occasionale aperto, il computer è quasi silenzioso. Spesso le ventole della GPU sono ferme, e si attivano soltanto quando c’è la necessità effettiva di dissipare il calore.
Peraltro, le temperature non arrivano mai a valori preoccupanti, tutt’altro: persino durante lo stress test di AIDA 64, che mette sotto sforzo diverse componenti del PC in contemporanea, la temperatura del processore si aggirava ben al di sotto degli 80° e quella della scheda madre sui 36-38°.
C’è da tener conto che la temperatura ambientale è particolarmente bassa, in questo periodo: nella stanza ci sono 14-15°, quando va bene, e in estate i valori potrebbero essere di qualche grado superiore. Ciò non toglie comunque che il risultato raggiunto da MSI per questo Trident X Plus, sotto il profilo dello smaltimento del calore e della gestione dell’areazione, è straordinario.
Solo quando ho voluto mettere sotto torchio il sistema, ad esempio giocando a titoli con risoluzione 4K, oppure con i test benchmark, o durante il render di un video particolarmente complesso, il Trident X Plus ha cominciato a farsi sentire. Non appena però il carico di lavoro scema le ventole rallentano, in modo aggressivo, tanto da non sentirle più.
Chiusa la (lunga) parentesi riguardante la gestione delle temperature, è tempo di parlare di prestazioni, non in termini quantitativi, per quello c’è la sezione Benchmark più in basso, ma qualitativi.
Utilizzandolo come computer principale per oltre un mese, posso davvero fornire un giudizio a 360° per questa recensione, che comprende utilizzo da ufficio, per la creazione di contenuti ed anche il gaming, seppur sia un aspetto puramente occasionale per il sottoscritto.
Utilizzo da ufficio, con la suite di applicativi Office, Photoshop, browser aperto con decine di tab e con il mio fidato monitor da 43″ 4K collegato (sì, chiamatemi folle, ma è il paradiso del multitasking), il Trident X Plus non ha mai perso un colpo. Mai un’incertezza, mai un rallentamento, un lag, un freeze, un BSOD (Blue Screen of Death), nulla. E grazie al Bluetooth integrato, oltre che alla connettività Wi-Fi, ho potuto utilizzarlo con appena 2 cavi collegati: quello della tastiera e della porta HDMI, dato che il mouse è wireless, così da rendere giustizia al suo design minimale.
Per la produttività avanzata, e mi riferisco in particolare ai creatori di contenuti che devono utilizzare software come Premiere Pro, After Effects, DaVinci Resolve, Maya, 3DMax o altri programmi per la modellazione/creazione di CGI, questo Trident X Plus non delude. Come spiegato in precedenza, il modello da noi testato è quello dotato di processore e scheda video non al top, ma già con questa configurazione non c’è nulla che abbia messo in difficoltà questo PC in formato console.
Un aspetto da considerare attentamente è che nessun componente è saldato, per cui potete sostituire tutto liberamente, dal processore alla GPU, a patto di rimanere all’interno dei vincoli di spazio per singolo componenente. A differenza della brochure informativa, a mio avviso, effettuare l’update di uno dei dispositivi interni non è proprio una procedura semplicissima, soprattutto per tenere a bada il cable management in fase post-operatoria, una volta terminato l’eventuale upgrade dei componenti.
Altra considerazione da fare riguarda la possibilità di overclock offerta dai processori serie K che sono montati a bordo: io non mi arrischierei in questa operazione, per il semplice motivo che il Trident X Plus, secondo il mio punto di vista, è quasi come un prodotto di oreficeria artigianale, dove tutto è bilanciato e funziona bene così com’è.
Potreste guadagnare una manciata di Mhz per la CPU e la GPU, con un boost prestazionale da valutare, ma poi magari vi trovereste con maggior calore da smaltire e ventole più rumorose: insomma, secondo me non ne vale la pena.
Chiudiamo infine con qualche considerazione sul gaming su questa macchina: i giochi a 1080P sono tutti giocabili con frame rati a dettagli livello Alto/Ultra, senza problemi. I caricamenti sono veloci, con SSD dalle prestazioni elevate. Noto ad esempio la differenza rispetto al mio PC personale soprattutto giocando a Destiny 2, dove il tempo di loading delle zone è quasi dimezzato sul Trident X Plus.
È possibile giocare in 4K a molti titoli, seppur con framerate che si attestano tra i 40 e i 100 FPS, ovviamente in funzione del gioco. Ad esempio, su Overwatch il framerate è decisamente più elevato che in Destiny 2, dove si attesta sui 50 in media. Parliamo sempre di dettagli al massimo o quasi, dove solo qualche volta valori come MSAA o Bloom sono impostati su settaggi inferiori.
Benchmark
I benchmark sintetici raccontano solo una piccola parte di un prodotto, ma con questa carrellata di test potrete farvi un’idea più esaustiva delle performance di questo prodotto.
Spendiamo qualche parola sul risultato dei test, solo per focalizzare l’attenzione sui dettagli più rilevanti. Per il test su Handbrake è stato utilizzato lo stesso file utilizzato da Anandtech per i suoi test, è un video HDR di LG che mostra la skyline di New York: potete quindi utilizzare il tempo di esportazione come metrica per valutarne le performance con altri prodotti simili o membri della community.
Guardando lo screenshot del test Sky Diver, si nota come il risultato sia maggiore del 98% degli altri risultati inviati: questo perché è un benchmark pensato soprattutto per le iGPU/APU dei processori di nuova generazione, il che non lo rende meno interessante.
Lo stress test di AIDA 64 ha messo sotto intenso sforzo l’intero sistema per oltre 15 minuti, nella mia ricerca di un eventuale throttling: MSI Trident X Plus si è dimostrato un metronomo, senza perdere un colpo, con temperature costanti nonostante tutte le componenti in uso, un risultato davvero notevole.
MSI Trident X Plus: Prezzo e Conclusioni
Siamo in dirittura d’arrivo, e non c’è molto da aggiungere a questa recensione del Trident X Plus: è una macchina affascinante, capace di performance eccellenti sia per il gaming che per la produttività, eppure a guardarlo sembra quasi una console.
Non sfigurerebbe nel salotto, accanto alla TV, pronto per intrattenere l’intera famiglia; ma riesce a trovare posto anche in uno studio di progettazione, nell’ufficio di un fotografo/videografo o sulla scrivania di un creatore di contenuti.
Perché con la sua forma slanciata, l’illuminazione RGB accattivante, la silenziosità generale e le performance di cui è capace questo MSI Trident X Plus, non si può non raccomandarlo a chiunque abbia bisogno di un computer dalle caratteristiche simili.
Ovviamente, intendiamo chiunque possa permettersi di spendere circa 2200–2400 euro per un prodotto che, sarò sincero, li vale tutti, fino all’ultimo centesimo. Per la versione con Core i9-9900K e GeForce RTX 2080, al posto della 2070 e del Core i7-9700K del nostro modello, si spendono circa 300-400 euro in più.
È un PC assemblato a regola d’arte, che costa qualcosa in più rispetto ad un computer tradizionale in virtù del suo fattore forma, della sua silenziosità e la garanzia che deriva da un brand leader nel settore.
MSI convince, ancora una volta, per l’attenzione che ripone nello sviluppo dei suoi prodotti e le soluzioni ingegneristiche che adotta, sempre però mettendo al centro l’utente, e in questo caso un utente esigente, che pretende il massimo per design e performance.