Quando parliamo di Samsung Galaxy Note 4 non parliamo solo di un miglioramento della gamma Note ma si tratta del rinnovamento assoluto e del miglior potenziamento che è mai stato visto in uno smartphone, o phablet come preferite, fino a pochi giorni fa. Quando la gamma Note venne lanciata diversi anni fa, gli smartphone con display grandi erano praticamente inpronunciabili, mentre ad oggi, forse è proprio grazie alla prima vera spinta di Samsung che questi dispositivi sono diventati normali e, tra virgolette, comodi nelle nostre tasche. Nel corso degli anni, il ciclo dell’azienda coreana è sempre stato caratterizzato da due flagship, cioè la linea Galaxy S e la linea Galaxy Note, ma l’anno scorso il Galaxy S5 non è mai sembrato l’upgrade che ci si aspettava e tutti i passi avanti in termini di performance e design sono definitivamente arrivati a Note 4, l’unico vero smartphone che fino alla presentazione del Galaxy S6 era in grado di rispondere alla domanda “qual è il vero flagship di Samsung?”.
Unboxing
La confezione di vendita di Note 4 è la classica di Samsung costituita da cartone riciclato. Togliendo il coperchio superiore ci troviamo subito davanti allo smartphone in tutto il suo splendore. Proseguiamo e andiamo più a fondo, dove sotto di esso sono allogiati i vari accessori, tra cui manuali, cavo usb microusb di lunghezza soddisfaciente, alimentatore da 9V per la ricarica rapida, cuffie in-ear con i suoi ricambi ed infine le punte di ricambio per la S Pen con la pinza per rimuoverle.
Design e materiali
La prima cosa che si nota guardando il Samsung Galaxy Note 4 è probabilmente la fantastica curvatura del bordo in alluminio negli angoli del dispositivo. Sul retro, invece, vi sarà familiare il tipo di texture utilizzata, cioè la finta pelle in policarbonato che già fu utilizzata sul Note 3 e che Samsung ha voluto riproporre anche su questo modello. La scelta del design è senza dubbio azzeccata perché segue uno stile flat lungo tutto il device fatta eccezione per gli angoli che “spuntano” un po’ fuori garantendo una presa facile e sicura. L’alluminio poi, con il suo splendido e luccicante colore rende il design senza dubbio fantastico che contrasta con le finiture opache sui lati. Caratteristica di Samsung che non manca mai è il tasto HOME fisico messo in posizione centrale con un lettore di impronte digitali integrato, affiancato dai tasti soft touch APP RECENTI e INDIETRO. Come sempre su questa gamma non può mancare la S-Pen, sempre più rinnovata e precisa, che troviamo nella parte inferiore del dispositivo, insieme alla porta microUSB. Il jack per le cuffie è posizionato invece nel lato superiore, mentre i pulsanti sono divisi tra il lato sinistro, dove troviamo il bilanciere del volume, e il lato destro dove si trova il pulsante di accensione/spegnimento. Subito sotto alla fotocamera principale troviamo un sensore del battito cardiaco. La cover posteriore è removibile e ci dà accesso alla batteria, slot per la microSIM e per la microSD.
Display
Il vetro che ricopre il display del Note 4 è leggermente più spesso del precedente modello ma tende a diminuire il suo spessore lungo i bordi dando quel tocco in più al dispositivo. Il vero upgrade in realtà sta sotto il vetro perché ci troviamo davanti ad uno dei migliori pannelli mai installati su uno smartphone. Risoluzione QHD, dunque 2K, nonostante la sua diagonale di 5,7” con una densità di pixel superiore ai 500 ppi, il che significa che non troverete mai una sbavatura nel testo o nei dettagli grafici. L’elevato contrasto e la saturazione del display Super AMOLED offrono tutta l’esperienza Samsung che gli utenti si aspettano, gli angoli di visualizzazione sono perfetti, colori altrettanto perfetti e alcune foto sembrano saltare fuori dallo schermo. La necessità di avere una risoluzione QHD è ancora molto discutibile, non ci sono molte app o file multimediali che la sfruttano e si teme sempre un elevato consumo di batteria. Detto questo però, non ho mai notato un sensibile effetto negativo sulla durata della stessa e, fatevelo dire, chi lo possiede ama questo display alla follia!
Hardware
I dispositivi di fascia alta di Samsung tipicamente hanno i migliori componenti hardware, ed è il caso di dirlo, Samsung non ha certamente badato a spese su questo Note 4. Viene infatti equipaggiato da un processore Qualcomm Snapdragon 805, clockato a 2,7 GHz, affiancato da una GPU Adreno 420 e ben 3GB di RAM. Ne esiste poi una seconda versione, non proprio comune nei nostri mercati, con un altrettanto potente processore Octa-Core Exynos prodotto in casa Samsung. Sull’hardware notiamo come Samsung tenda sempre a sviluppare nuove feature dedicate ai suoi top di gamma. Il sensore del battito cardiaco per esempio, questa volta può essere anche utilizzato come finto pulsante per scattarsi un selfie e anche il sensore di impronte digitali è stato potenziato rispetto ad S5 e ora garantisce una protezione extra grazie anche alla sua integrazione in alcune aree della User Experience.
La qualità dell’audio in capsula è davvero buona e nitida, ma non si può dire altrettanto dello speaker: la qualità del suono è nella media nonostante sia decisamente forte. Sinceramente, avendo avuto a che fare con smartphone con speaker nel lato inferiore o frontali, non riesco più a tollerare gli altoparlanti che si trovano nella parte posteriore che “coprono” il suono quando il dispositivo è appoggiato su una superficie piana. Con la ricezione e la connettività 4G mai un problema e anche il lato memoria interna ottiene punti a favore: 32 GB di storage per molti sono sufficienti ma per i più bisognosi è possibile espanderla con microSD fino a 128 GB. Per le persone più professionali, inoltre, il Note 4 è equipaggiato da più microfoni per aiutare in una migliore registrazione vocale e consentire la rimozione del disturbo. Rimuovendo la back cover accediamo ad una batteria da ben 3220 mAh, che non ha una capacità poi così superiore al suo precedessore, ma nonostante la risoluzione del display raddoppiata, ho trovato la durata della batteria praticamente alla pari. Una giornata di uso intenso la fa crollare dopo circa 14 ore, ma un utilizzo nella media le consente di durare a lungo, largamente oltre le 24 ore.
Senza alcun tipo di tweak ho ottenuto con una ricarica completa oltre 4 ore di schermo attivo, con connettività 4G sempre attiva, tranne a casa che sono coperto da rete WiFi, e Bluetooth sempre acceso e connesso al mio Moto 360. Per questo test non ho mai utilizzato alcuna modalità di risparmio energetico di cui il Note 4 viene fornito a livello software, come la modalità Ultra Power Saving che riduce al massimo i consumi. E se nemmeno questo basta a convincervi, allora sappiate che è presente anche la possibilità di ricarica rapida: grazie al caricabatteria da 9V (invece dello standard da 5V) Samsung dichiara che sarete in grado di raggiungere il 75% di carica in soli 30 minuti. Dedichiamo qualche parola per S-Pen, caratteristica regina della linea Note, che fisicamente non porta dei cambiamenti rispetto al modello precedente, ma a livello software Samsung ha migliorato la sua esperienza utente. Prima fra tutti, la maggiore sensibilità che consente un controllo maggiore mentre si scrive a mano su S Note e la nuova funzione Smart Select consente di tagliare e salvare porzioni di schermo; è anche possibile tenere premuto il pulsante della S-Pen per selezionare del testo proprio come se avessimo un mouse su PC ma con una precisione millimetrica.
Software
La TouchWiz presente sulla gamma Note è sostanzialmente la stessa di Galaxy S5 e che già conosciamo ma possiede sempre una marcia in più, soprattutto grazie ai miglioramenti dedicati alla S-Pen e stavolta anche al multitasking: il multi-window è la feature messa più in bella mostra ed è ora più facile da raggiungere grazie alle icone di accesso rapido. L’elenco delle app compatibili continua a crescere: toccando una di queste si apre una finestra fluttuante che porta il multitasking ad un nuovo livello. È poi possibile ridurre la finestra ad una semplice icona che può essere messa in qualsiasi punto dello schermo, per poi tornare in modalità finestra o ingrandirla a tutto schermo.
È stata anche introdotta la possibilità di entrare in modalità multi-window trascinando un app in full screen dall’angolo superiore verso il basso, trasformandola in finestra fluttuante. Abbassando la tendina delle notifiche accediamo a quella classica Samsung che abbiamo imparato ormai a conoscere, con i suoi toggle scorrevoli e con possibilità di espandere la lista per visualizzarli tutti e dal menu impostazioni è anche possibile spostare l’ordine di apparenza in base al nostro utilizzo. Il sensore di imponte digitali funziona abbastanza bene: possiamo utilizzarlo per la schermata di blocco schermo, per l’accesso a siti web protetti, per la verifica del proprio account Samsung o per i pagamenti su PayPal. È possibile registrare fino a tre impronte e la calibrazione avviene tramite il trascinamento del dito sul tasto Home per dieci volte. Due le modalità di risparmio energetico:
- Classica, che limita i dati in background, può limitare le prestazioni e portare il telefono su scala di grigi;
- Avanzata, che applica un tema scuro semplificato allo smartphone, limitando il numero delle applicazioni utilizzabili.
Ho sempre detto che TouchWiz fosse un’interfaccia pesante, noiosa, gonfiata ecc. ma sul Note 4, grazie al suo bellissimo schermo, le funzioni dedicate a S Pen e il suo multitasking potenziato si adatta davvero molto bene e non c’è bisogno di installare launcher differenti. Ma passiamo ora ad un paio di note negative: una riguarda alcune app preinstallate che per molti sono inutili e che non è possibile disinstallare o per lo meno disattivare, come per esempio Evernote; la seconda, devo dire che ho trovato a volte fastidiosa la forse troppa sensibilità al tocco che è stata impostata. Non ho per esempio mai provato la funzione per incrementarla ancor di più, direi che è abbastanza inutile a meno che non si utilizzino dei guanti. L’unica cosa, invece, che ho dovuto cambiare assolutamente è stata la tastiera di sitema: questione di gusti, questione di abitudine, dite ciò che volete, ma l’ultima versione della tastiera di Google è la migliore tastiera che io conosca, sia per la velocità di scrittura, sia per la facoltà di capire ciò che voglio scrivere.
Fotocamera
Spostiamoci sul lato fotocamera: la principale si presenta con un sensore da 16 MP che finalmente introduce una buonissima stabilizzazione ottica. Per esperienza personale posso dire che non regge ancora il confronto con lo stabilizzatore di un Lumia 930 ma è comunque un ottimo passo avanti per Samsung. Una maggiore apertura focale ora consente di avere un vantaggio in più nelle foto con luce scarsa e questo si concretizza sia nelle foto scattate con il sensore posteriore, sia in quelle fatte con la fotocamera anteriore da 3,7 MP. Comparto fotografico di Samsung sempre al top con infiniti filtri, scene e personalizzazioni. Non mancano le funzioni HDR e la messa a fuoco selettiva
. La qualità delle foto è, devo dire, molto buona e mi ha particolarmente stupito con immagini sature piene di dettagli e colori vivi. In condizioni di luce scarsa, è vero, si soffre ancora molto ma grazie alla stabilizzazione ottica il Note 4 scatta foto migliori di un qualsiasi smartphone Samsung precedente. Largo spazio per i selfie con le nuove funzioni dedicate come la possibilità di catturarne uno con angolazione di 120°, in pratica un selfie panoramico. Inoltre, ripetiamo è possibile appoggiare il dito sul sensore del battito cardiaco per scattare una foto in modo da avere lo smartphone sempre saldamente in mano. Possibilità di scattare selfie anche dalla fotocamera posteriore: con l’opzione dedicata, dovete solo preoccuparvi di puntare lo smartphone verso di voi, ci penserà poi il telefono stesso a rilevare i volti, mettere a fuoco e scattare. La qualità della registrazione video è davvero buona, con tanti tanti dettagli e non manca la possibilità di registrare alla risoluzione massima di 4K ma tenete presente che le riprese si tradurranno in file di dimensioni gigantesche.
Conclusioni
Il Galaxy Note 4, nonostante l’arrivo di Galaxy S6, rappresenta ancora oggi un dispositivo premium ed è possibile acquistarlo sui vari canali online a dei buonissimi prezzi, anche a € 499.
Samsung ha realizzato senza dubbio uno degli smartphone più voluti e interessanti che io abbia mai visto: ottimo design flat, display favoloso, batteria durevole che si ricarica velocemente, multitasking estremo mai visto così su Android ed una S Pen rinnovata sul lato software; d’altra parte ci sono anche dei lati negativi: la risoluzione QHD è una feature che ancora non è indispensabile o richiesta a gran voce in ambito smartphone, magari è già più adatta al mercato dei tablet; la batteria, è vero, dà gli stessi buoni risultati del modello precedente ma si poteva fare qualcosa in più magari aumentando ancora l’amperaggio; infine, alcune feature della TouchWiz possono risultare divertenti all’inizio ma poi mai più utilizzate se non se ne ha un reale bisogno come magari un ambito un po’ più professionale. Ma nonostante tutto, con questa quarta generazione, Samsung ha fatto si che il Galaxy Note 4 salga sui gradini più alti dei telefoni di punta!