Dopo aver assistito alla sua uscita, alle critiche e alle recensioni più disparate, anche noi volevamo dire la nostra. Così, dopo diverso tempo dal suo rilascio sul mercato e dopo aver ricevuto diversi aggiornamenti, lo Stonex One è giunto anche tra le nostre mani.
Confezione
La confezione di vendita si presenta in colorazione bianca, con la dicitura “#DaVinci” incisa nella parte bassa di colore blu. Sfilato la prima copertura, accediamo alla scatola vera e propria con apertura a libro. Scostato il vano superiore, troviamo il dispositivo alloggiato nell’apposito vano.
Subito di fianco il cavo usb, il caricabatterie da parete e le cuffie in-ear anch’essi alloggiati in appositi spazi e racchiusi in piccole confezioni.
Design ed ergonomia
Lo Stonex One presenta una forma abbastanza comune e lineare, con gli spigoli smussati e nessuna bombatura. Il dispositivo è disponibile in una sola colorazione il famoso Blu Klein tanto elogiato in fase di pubblicizzazione del prodotto. Le dimensioni tutt’altro che contenute di 154 x 74.2 x 8.2 mm e un peso di circa 150 g garantiscono tutto sommato un utilizzo sicuro con una mano. Nonostante i materiali non siano di primissima scelta, non è tra i più scivolosi sul mercato, anche se per una presa salda consiglio l’utilizzo con 2 mani.
La zona frontale ospita, nella parte centrale, l’ampio display da 5.5 pollici IPS LCD QHD, con densità pixel di circa 534 ppi, nella parte alta il led di notifica RGB, la fotocamera interna da 8 MP, l’altoparlante per l’ascolto in chiamata e il sensore di prossimità e luminosità e nella parte bassa i 3 tasti soft touch. Passando ai bordi, abbiamo il tasto per accensione/spegnimento e blocco schermo sul lato destro, il bilanciere del volume sul lato sinistro, l’ingresso per il jack audio da 3.5 mm e per il cavo micro USB sul lato alto e solamente il microfono sul lato basso.
Il retro poi, ospita la fotocamera da 21 MP con flash led nella parte alta e l’altoparlante per l’ascolto dell’audio di sistema nella parte bassa, subito al di sotto dell’incisione #DaVinci. Rimuovendo la cover posteriore troviamo la batteria removibile da 3000 mAh, lo slot per l’inserimento si una scheda micro SIM e di una micro SD e i 2 connettori per il modulo NFC.
Hardware
[scheda_tecnica id=”186825″]Sotto al cofano il device della casa italiana nasconde un processore Mediatek MTK6795 Octa-Core a 64 bit da 2.0 GHz, una GPU Power VR Rogue G6200, una memoria RAM da 3 GB, 32 GB di memoria disponibile per l’utente espandibile tramite micro SD e, come già detto in precedenza, è presente il modulo NFC.
Il display da 5.5 pollici con risoluzione 2560 x 1440 QHD, è uno degli elementi che più ho trovato fuori posto in questo terminale. La qualità del pannello è buona, ma non ho notato praticamente differenze sostanziali con altri pannelli della stessa tipologia ma con risoluzione Full HD. Inoltre, un display con una risoluzione simile e di questa grandezza incide notevolmente sulla durata della batteria. Appurato ciò, le immagini appaiono comunque piuttosto nitide ma con colori spenti e retroilluminazioni leggermente più bassa del normale.
La batteria da 3000 mAh poi è rimovibile, ma sembra non essere abbastanza da reggere un carico di lavoro pesante per un’intera giornata.
Software
Eccoci arrivati alla nota dolente di questo device. La versione di Android installata a bordo del device è la 5.1 Lollipop con “interfaccia proprietaria” CiaoOS. Ho volutamente usato le virgolette perché di proprietario ha veramente ben poco a parte l’icon pack. Quest’ultimo presenta le icone disegnate a mano in stile “bozza”, concetto che assocerei all’intero terminale.
La navigazione tra le schermate del dispositivo avviene in modo fluido delle volte, anche se saltuariamente è possibile incappare in impuntamenti. Il touch screen non è sempre reattivo e delle volte (raramente) vi capiterà di premere più volte su una determinata voce affinché questa si apra.
I 3 GB di RAM consentono un multitasking accettabile e l’apertura delle app nel task manager è abbastanza reattiva. Le app preinstallate sono le minime indispensabili, e le funzionalità degne di nota sono quelle presenti nelle impostazioni. Troviamo Miravision, la possibilità di programmare un orario di accensione/spegnimento, la presenza di gesture come il doppio tap per risvegliare il dispositivo e Hotknot, in grado di scambiare dati tra 2 dispositivi aventi modulo NFC semplicemente avvicinandoli.
Multimedia
Per quanto riguarda il comparto multimediale, la fotocamera da 21 MP offre buoni risultati facendo un paragone con altri dispositivi Mediatek. La qualità dello scatto è buona ma credo si potesse ottenere di più svolgendo un lavoro lato software, visto e considerato come l’applicazione di default sia quella stock presente sui dispositivi Mediatek e l’applicazione proprietaria promessa da Stonex non sia più arrivata.
La fotocamera interna, per lo stesso motivo, offre risultati accettabili per selfie in ambienti luminosi, ma guai a scattarli al buio. L’altoparlante posto nella parte posteriore è in grado di riprodurre i vostri brani musicali in modo potente ma, al massimo del volume, tende a gracchiare distorcendo leggermente l’audio in uscita.
Il comparto videoludico offre un’ottima esperienza di gioco, garantendo una buona fluidità anche con titoli notoriamente più pesanti.
Autonomia
Anche in questo caso, ahimè, proprio non ci siamo. Come già accennato prima, il display QHD è sicuramente la componente che più contribuisce a portare a secco la batteria da 3000 mAh.
Con un utilizzo medio/intenso infatti, sono riuscito a totalizzare circa 9 ore di utilizzo con 2 ore e mezzo di schermo acceso.
Prezzo e conclusioni
Le modalità di acquisto di questo terminale sono diverse dal solito. Lo Stonex One, infatti, viene venduto in varie edizioni, ognuna delle quali corrisponde a un “round” di vendita. Per fare vostro questo dispositivo dovrete dunque attendere l’annuncio ufficiale tramite le pagine social. Il prezzo al quale potrete trovare il terminale della casa italiana è di 299€ il che, alla luce delle specifiche potrebbe essere un prezzo accettabile, se non fosse per tutto ciò in cui siamo incappati.
Questo smartphone, infatti, mi ha dato l’idea di essere una “bozza”, ovvero un accenno di quello che sarebbe potuto realmente essere. Tralasciando tutte le voci circa la genuinità e l’effettiva origine del dispositivo, lo Stonex One non ha per nulla soddisfatto le mie abitudini che, in fondo, sono quelle di un utente che da uno smartphone pretende un sistema stabile, buone foto, reattività e che arrivi quantomeno fino a ora di cena, senza dover rimanere a bocca asciutta già alle 5 di pomeriggio.