Ho visto decine di canali recensire Xiaomi 11T Pro, il nuovissimo top gamma dell’azienda cinese caratterizzato da un’impressionante ricarica a 120W, ma nessuno ha parlato di lui, Xiaomi 11T, lo standard, il fratello minore. Ve ne parlo io.
Perché non dovrebbe essere “Pro”?
Partiamo dal presupposto che tra Xiaomi 11T e 11T Pro cambiano principalmente due cose: la velocità di ricarica e il chipset utilizzato. Infatti 11T Pro ha, come ho già detto, la ricarica a 120W e un Qualcomm Snapdragon 888, mentre 11T si ferma a 67W per la ricarica e, al posto dello Snapdragon, ha il nuovo Mediatek Dimensity 1200 Ultra, che a quanto pare è un normale 1200 con qualche ottimizzazione in più da parte di Xiaomi. Ricordatevi bene di questa differenza tra i chipset dei due modelli, perché ci ritorneremo.
La confezione va contro agli attuali trend ambientalisti, è decisamente massiccia e contiene, oltre al caricabatterie da 67W con il cavo, anche una cover trasparente, che fa sempre comodo.
Parlando di design, devo dire che non mi è affatto dispiaciuto: ho apprezzato le forme leggermente più squadrate rispetto ai precedenti modelli, e ho trovato una cura generale, anche dei dettagli, decisamente non trascurabile. Non mi fa impazzire il colore nero con quella finitura spazzolata sul retro in policarbonato, ma è anche una questione di gusti. Sul lato inferiore troviamo il carrellino per la SIM, la presa USB-C e uno dei due speaker, perché sì, è presente anche l’audio stereo.
Sul lato superiore c’è l’altro speaker e l’IR Blaster per comandare televisori e apparati simili, mentre sul lato destro abbiamo il bilanciere del volume e il tasto di accensione con lettore di impronte integrato, che per inciso ho trovato molto preciso e affidabile. Personalmente sono felice che Xiaomi abbia deciso di utilizzare questa soluzione piuttosto che un lettore di impronte sotto al display.
Dimensioni e peso non proprio da peso piuma, visto che parliamo di un mattoncino da 200g, ma alla fine riesco a tenerlo bene anche io che non ho una mano grandissima, magari anche perché sono abituato al Mi 10T Pro, che sotto questo punto di vista è una bestia nera che pesa ben 30g in più. Si aggiunge al tutto una vibrazione discreta, il feedback aptico non è al top, non di quelli pessimi da telefono medio-base di gamma, ma purtroppo non si avvicina neanche a quella del mio Mi 10T Pro, che prendo come paragone, che è davvero goduriosa.
Il display è un’ottima unità AMOLED con risoluzione Full HD+ e supporto ad HDR10+, rapporto di forma 20:9, refresh rate di 120Hz con Adaptivesync per modulare la frequenza di aggiornamento automaticamente in base alle esigenze del telefono e profondità colore di ben 10 bit e una luminosità di picco che arriva a 1000nits. Insomma, le specifiche parlano e posso tranquillamente confermarvi la bontà di questo display, nitido, più luminoso rispetto al mio Mi 10T Pro e con i colori vividi classici della tecnologia AMOLED.
Nota veloce sull’audio stereo che completa il comparto multimediale, grazie al secondo speaker dedicato la stereofonia migliora, mentre con il supporto al Dolby Atmos anche la spazialità del suono ne beneficia, restituendo alla fine un’ottima esperienza durante la visione di video su Youtube, Netflix e simili, ma soprattutto anche in ambito gaming.
E visto che abbiamo menzionato il gaming, andiamo ad analizzare quelle che sono le prestazioni generali di questo Xiaomi 11T, che come ho già detto è equipaggiato con un SoC di Mediatek, l’ottimo Dimensity 1200 Ultra, che sì, mi permetto di definire ottimo perché non solo è potente e non mi ha mai dato problemi di prestazioni, impuntamenti o cose simili, ma scalda anche molto poco, e soprattutto consuma il giusto, e tutto ciò unito alla generosa batteria da 5000 mAh mi consente di arrivare a sera inoltrata con almeno un 30% di autonomia residua utilizzandolo intensamente, con un uso leggero potrete coprire due giornate molto tranquillamente. A supporto della piattaforma Mediatek abbiamo anche 8GB di RAM LPDDR4X e 128 o 256GB di memorie UFS 3.1.
Già che abbiamo parlato di batteria, vi ricordo che Xiaomi 11T supporta la ricarica rapida a 67W, che permette di ricaricare lo smartphone da 0 a 100 in meno di 40 minuti.
Parliamo brevemente di connettività. Anche questo comparto è molto completo: abbiamo Bluetooth 5.2, Wi-Fi 6, NFC per i pagamenti, supporto a tutte le tecnologie di posizionamento, ma soprattutto, passando alla rete cellulare, abbiamo anche il 5G, sia standalone che non. Lato 4G abbiamo praticamente tutte le bande, ma, e questo è un messaggio per gli appassionati di reti: le combo non ci sono proprio tutte. Considerando però che in zona mia ho trovato la ricezione buona quanto il mio Mi 10T Pro, che lato reti è notevole, direi che ci siamo. Probabilmente non sarà lo stesso in altre zone d’Italia, ma purtroppo non posso verificarlo personalmente.
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Una fotocamera…cinemagica?
Cinemagic, è così che l’azienda ha voluto chiamare l’esperienza cinematografica che i due smartphone della serie 11T dovrebbero restituire. Sia su 11T che su 11T Pro abbiamo lo stesso identico set di fotocamere: una principale da 108 Mpx, un’ultragrandangolare da 8 Mpx con campo visivo di 120° e una macro da 5 Mpx.
Quello che cambia, e adesso riprendiamo il discorso cominciato a inizio video, è il chipset. Perché dovrebbe esserci differenza se le camere sono le stesse, direte voi? Beh, cambia una cosa molto importante: ogni piattaforma mobile include un componente che si chiama ISP, abbreviazione di Image Signal Processor. Questo componente hardware si occupa solo di gestire la fotocamera e il post-processing delle foto. Se i chipset sono diversi, e in questo caso tra 11T e 11T Pro cambiano proprio i produttori, l’immagine catturata dallo stesso sensore sarà elaborata da due ISP diversi, restituendo, alla fine di tutto, due risultati differenti. Non ho un 11T Pro in prova, ma sono abbastanza sicuro che l’ISP Spectra di Snapdragon 888 sia molto più performante, e con questo chiudiamo la parentesi.
Tutte e tre le fotocamere offrono scatti piacevoli, ma ovviamente la camera principale prevale, con un maggior livello di dettaglio e colori, a mio avviso, leggermente migliori. Come al solito la qualità degli scatti cala al buio, ma c’è la modalità notte che salva la situazione, anche se non fa miracoli. La MIUI poi offre tantissime possibilità e modalità di scatto, tante piccole chicche sfiziose, le classiche che provate una volta e che poi lasciate lì a prendere la muffa, ma meglio averle che no. Anche i video sono buoni, ma c’è un ma: cara Xiaomi, hai parlato tanto di Cinemagic, ma poi neanche la fotocamera principale è stabilizzata! La stabilizzazione elettronica funziona bene, meno sull’ultragrandangolare che restituisce un fastidiosissimo effetto gelatina, ma comunque uno stabilizzatore fisico ci sarebbe stato davvero bene. Tra l’altro, immagino sempre per un limite di processore, su 11T non è possibile la registrazione in 8K come su 11T Pro, si arriva a 4K 30fps. Insomma, tirando le somme il comparto fotografico non è male, assolutamente, ma sinceramente se fossi stato in Xiaomi avrei usato paroloni meno altisonanti.
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Le vendite di questo smartphone cominciano dal 12 Ottobre. La variante 8/256 sarà disponibile su mi.com, presso gli Xiaomi Store e Amazon con promo early bird valida per 24h pari a 549,90€. Chi acquisterà il prodotto sul sito ufficiale (mi.com) riceverà in bundle un Mi TV P1 32” fino a esaurimento scorte, mentre chi lo acquisterà su Amazon, sempre per 24h riceverà un voucher del valore di 50€ applicabile direttamente nel carrello sul prodotto stesso.
La versione da 8/128 sarà invece disponibile sempre su mi.com al prezzo di 549,90€, e a partire dal 19 ottobre anche con i principali operatori telefonici e presso le principali catene di distribuzione, acquistabile in bundle con le Redmi Buds 3 Pro fino al 31 ottobre.
Prezzi e conclusioni
Facciamo il punto della situazione: Xiaomi 11T è uno smartphone validissimo: ha un ottimo display, prestazioni più che adeguate, una batteria fantastica e una fotocamera che…non mi è dispiaciuta, ma non mi ha neanche esaltato. Il tutto ad un prezzo di listino che parte da 549€ per la versione 8/128, e 599€ per la 8/256. È il primo smartphone Xiaomi che riceverà ben 3 major update di Android e 4 anni di patch di sicurezza, il che è una cosa che ci fa ben sperare per tutti i futuri top dell’azienda, ma allo stesso tempo ho trovato il prezzo un po’ troppo alto. Xiaomi è ormai un punto di riferimento nel mondo della tecnologia e sta vendendo tantissimo, quindi, giustamente, sta alzando l’asticella, soprattutto quella dei prezzi. Non mi sento però di consigliarvi l’acquisto immediato, visto che tra qualche settimana già lo si potrebbe trovare ad anche 100-150€ in meno. Ecco, a 400€ allora sì che ve lo consiglio.