Xiaomi, mai come in questo momento, sta attuando una strategia per certi versi dispersiva per quanto riguarda i modelli dei suoi dispositivi. Sebbene i device della casa cinese siano il più delle volte di ottima qualità, spesso capita di incappare in terminali con caratteristiche molto simili ad alcuni già esistenti della stessa casa.
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Quest’oggi, dopo aver analizzato insieme la versione standard, scopriamo come si comporta lo Xiaomi Redmi Note 3 Pro.
Confezione
La confezione di vendita risulta molto compatta e presenta l’immagine del prodotto sulla facciata e alcune informazioni relative al device sul retro.
Sollevato il vano principale, ci troviamo subito di fronte al nostro dispositivo coperto da entrambi lati da una pellicola protettiva. Subito al di sotto negli appositi alloggiamenti vediamo il caricabatterie da parete, il cavo USB/Micro-USB, i libricini illustrativi e la graffetta per aprire il vano riservato alla SIM/Micro SD.
Design ed ergonomia
La versione avanzata dell’ultimo Note della serie Redmi presenta le medesime dimensioni del predecessore, con 150 x 76 x 8.7 mm e un peso di circa 164 g. Anche esteticamente abbiamo gli stessi elementi, con la zona frontale che ospita l’ampio display da 5.5 pollici nella parte centrale, l’altoparlante per l’ascolto in chiamata, il sensore di prossimità e luminosità e la fotocamera interna nella parte alta e i 3 tasti soft touch retroilluminati nella parte bassa.
Il retro ospita centralmente la fotocamera principale, il doppio flash led bicromatico e il lettore di impronte leggermente incassato nella parte alta e il logo e l’altoparlante per la riproduzione per l’audio di sistema nella parte bassa.
Per quanto riguarda i lati, abbiamo il bilanciere del volume e i tasti per accensione/spegnimento e blocco schermo sul bordo destro, il vano per l’inserimento di 2 schede SIM (una nano e una micro) oppure una Micro SIM e una scheda di memoria Micro SD sul bordo sinistro, il microfono per la soppressione del rumore, l’ingresso per il jack audio da 3.5 mm e il sensore infrarossi sul bordo superiore e il microfono principale accanto all’ingresso per il cavo Micro-USB sul bordo inferiore.
Date le dimensioni generose e i materiali utilizzati, ovvero retro in alluminio a eccezione della banda superiore e inferiore in policarbonato opaco, tenere questo smartphone con una sola mano risulta non proprio facile e la sensazione che possa scivolarci di mano da un momento all’altro è davvero grande. Personalmente ritengo che l’utilizzo con una cover in silicone trasparente sia la scelta migliore per aumentare notevolmente il grip e non intaccare la componente estetica.
Hardware
[scheda_tecnica id=”201957″]Sotto il cofano il Redmi Note 3 Pro nasconde un processore Qualcomm MSM8956 Snapdragon 650 Hexa-Core con 4 cores clockati a 1.4 GHz Cortex-A53 & 2 cores clockati a 1.8 GHz Cortex-A72 e una GPU Adreno 510. Abbiamo poi 2/3 GB di RAM e 16/32 GB di memoria destinata ai dati dell’utente, espandibile tramite Micro SD fino a 128 GB.
Abbiamo poi i moduli WiFi, GPS, Bluetooth 4.1, è presente la connettività LTE ma manca la banda a 800 Mhz che, come ben sappiamo, è una delle 2 bande utilizzate dal 4G Wind.
Il sensore biometrico posto sul retro e leggermente incassato nella scocca in alluminio è in grado di leggere le nostre impronte digitali con una velocità di appena 0.3 secondi, sbagliando davvero raramente la l’identificazione del dito. Per sicurezza, in fase di configurazione delle impronte, ho appoggiato il dito sul sensore anche in posizioni scomode, in modo tale da rendere più immediato il riconoscimento quando non centriamo precisamente il lettore.
Software
A bordo dell’ultimo Note di casa Xiaomi troviamo la MIUI 7.1.18 in versione Stable basata su Android 5.1.1 Lollipop. Il sistema appare fluido e reattivo, forte di poter poggiare saldamente su specifiche importanti. Ho però notato che i 2 GB di RAM sono davvero pochi e che spesso mi è capitato di non poter avere più di 2 applicazioni in esecuzione contemporaneamente, in quanto la terza veniva prontamente chiuda dal sistema. Controllando il task manager, infatti, la RAM libera raggiunge a malapena i 900 MB anche dopo la solita pulizia.
A parte questo, l’apertura delle app e la navigazione tra le schermate non presenta alcun problema, risultando fluida e priva di intoppi. Non ho riscontrato bug o errori ma, come di consueto, se volete che applicazioni di messaggistica istantanea come Whatsapp e Telegram vi notifichino in tempo reale i messaggi recapitati, dovrete allora bloccarli in memoria eseguendo uno swipe verso il basso dal task manager.
Multimedia
Il secondo elemento di differenza dalla versione standard di questo Xiaomi è quello che più lo contraddistingue, ovvero la fotocamera principale da 16 MP. La messa a fuoco e lo scatto sono davvero rapidi e la qualità delle immagini risultano molto buone in situazioni ben illuminate, un po’ meno in ambienti bui. La modalità HDR risalta bene i colori anche se, delle volte, impiega un po’ troppo tempo a completare la cattura dell’immagine.
Per quanto riguarda i video, abbiamo la possibilità di girare filmati in 1080p FULL HD a 30 fps e Slow Motion a 720P 120fps. La fotocamera interna da 5 MP lavora discretamente, con scatti nella media in situazioni luminose e di scarsa qualità in situ
La riproduzione dei brani musicali avviene in modo chiaro e pulito. Anche al volume massimo l’altoparlante non gracchia e, l’unica pecca, è la posizione infelice nella quale è collocato. Il comparto videoludico è ben supportato dalle importanti specifiche appena elencate, permettendo un’ottima esperienza anche con giochi più pesanti ed elaborati.
Autonomia
Componente che ho amato nella versione standard di questo terminale, la batteria da 4050 mAh risulta una scelta azzeccata.
Con un utilizzo medio intenso, infatti, sono arrivato tranquillamente a tarda serata con ben 7 ore e mezzo di schermo acceso.
Rapporto qualità/prezzo
Come succede con la stragrande maggioranza dei dispositivi della casa cinese, anche in questo caso il prezzo rende questo device davvero competitivo. Potete trovare lo Xiaomi Redmi Note 3 Pro a un prezzo che si aggira attorno ai 225€ che, alla luce delle specifiche e delle prestazioni appena viste, risulta davvero azzeccato.
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Conclusioni
Stando a quanto di vede sui social e nella stessa presentazione del Mi 5, sembrerebbe che Xiaomi vada molto fiera del lavoro svolto con il Redmi Note 3 Pro e non è difficile coglierne i motivi. Questo terminale, infatti, segue la linea di pensiero della casa cinese, sia in quanto a qualità in fase di realizzazione che nella scelta del prezzo per il cliente finale.
Tutti coloro i quali possiedono la versione non “Pro” di questo terminale, hanno tra le mani uno smartphone che di poco si discosta da quello appena visto e possono dunque dormire sonni sereni. Se invece si è indecisi tra l’acquisto di uno o l’altro device, direi che per circa 25-50€ (ma anche meno approfittando di qualche offerta) conviene certamente puntare su questo modello.