Hardware
Come gli altri due pretendenti al posto di miglior smartphone top di gamma del 2013, anche il Sony Xperia Z può vantare di un hardware di tutto rispetto in quasi tutti i campi. Tralasciando un attimo la parte hardware più evidente all’occhio umano per ritornarci fra poche righe più approfonditamente, a bordo troviamo il potente processore Qualcomm Snapdragon S4 Pro operante ad una frequenza di 1.5GHz supportato dagli ormai “classici” 2GB di memoria RAM e con la CPU Adreno 320 che ci ha permesso di giocare a Real Racing 3 con una perfetta fluidità senza mai dare segni di cedimento.
Il reparto connettività può contare sul supporto alla rete LTE e sugli immancabili WiFi, Bluetooth 4.0, il chip NFC a cui associare i tag trovati nella confezione e il GPS GLONASS che effettua il fix dei satelliti istantaneamente sia all’esterno che all’interno. Il comparto termina infine con la presenza di 16GB di memoria interna espandibili fortunatamente tramite lo slot per la microSD.
Capitolo a parte il tanto discusso display da 5 pollici con tecnologia Sony Mobile Bravia Engine 2 e con una risoluzione Full HD pari a 1920×1080 pixel accompagnata da una densità di pixel notevole di 443ppi che rende impossibile distinguere i pixel sullo schermo. Le critiche rivolte al display di questo Xperia Z, due principalmente, si sono rivelate vere e alquanto fastidiose soprattutto per gli utenti che spendendo 600 euro cercano la perfezione.
Il primo difetto visivo è l’effetto slavato che il display restituisce che rende tutto troppo luminoso mostrando così i colori poco realistici e rendendo difficoltosa la lettura unito agli angoli di visuale non proprio perfetti di cui possiamo avere prova allontanando di poco lo smartphone da noi per poter notare come non si riesca a leggere più niente sul Display. Questo strano problema ci ha costretto ad esempio a posizionare diversamente il cavalletto con la videocamera per la videorecensione perché se posto nella posizione normale in cui abbiamo registrato le altre recensioni, non si sarebbe visto niente dello schermo.
L’hardware è quindi impeccabile finchè si parla di performance mentre pecca per il display che non convince del tutto con angoli di visuale ed effetto slavatura che declassano uno schermo che poteva essere uno dei migliori, unito alla tecnologia Bravia Engine 2 che migliora realmente, anche se a volte si nota poca, il contrasto nelle immagini e nei video di Youtube.
Software
La penultima versione di Androif che troviamo a bordo, la 4.1 Jelly Bean, garantisce come sempre una buona fluiditià nel launcher personalizzato da Sony dalla grafica troppo “infantile” soprattutto nella schermata del Menù in cui troviamo la possibilità di ordinare le applicazioni secondo diversi criteri di organizzazione.
Fra le applicazioni preinstallate e sviluppate da Sony troviamo lo store dedicato ai dispositivi PlayStation Certified che non entusiasma per la disponibilità di videogame davvero interessanti della “vecchia generazione”, mentre come lettore musicale abbiamo il “Walkman” con una grafica davvero molto apprezzabile ed un visualizer con un effetto carino ma che non cambia come accadeva nell’HTC One che disponeva di diversi effetti visivi.
Invece del solito browser stock di Android troviamo a sostituirlo Google Chrome, una scelta coraggiosa da parte di Sony che deve tener conto dei limiti che un software non sviluppato da loro può avere in rapporto all’hardware scelto: la navigazione è sì ottima nello scrolling e nel pinch-to-zoom, ma richiede qualche secondo in più rispetto alla concorrenza per il rendering delle pagine a seguito di uno zoom.
La parte telefonica e messaggistica e altresì buona con un dialer classico con la ricerca numerica dei contatti e con una grafica completamente bianca ( che non valorizza la tecnologia del display così come il Menù), ed una tastiera dalla velocità soddisfacente.