Ottimizzazione software, questa sconosciuta
L’ecosistema Android sta lentamente popolandosi di smartphone sempre più potenti, memorie sempre più veloci e CPU dalle caratteristiche eccezionali. Sfortunatamente questa corsa alle specifiche non sempre riesce ad offrire prestazioni che siano all’altezza delle aspettative in quanto, prima di ogni cosa, il comparto hardware e quello software dovrebbero essere ottimizzati a dovere.
È inutile avere un SoC di ultima generazione se poi non si è in grado di fargli esprimere il massimo del potenziale, così com’è altrettanto inutile avere una batteria capiente se il sistema spreca energia di continuo.
Motorola, fin dal lancio del Moto X, ha puntato gran parte delle proprie carte sull’ottimizzazione dei terminali, eliminando tante caratteristiche inutili (basti pensare alla UI) e scegliendo di offrire un’esperienza utente semplice ma estremamente soddisfacente.
Il lavoro svolto dalla casa alata è stato poi portato avanti con il Moto G e, infine, con il Moto E. Quest’ultimo è uno smartphone entry-level equipaggiato con hardware di fascia bassa e, in particolare, con un SoC Qualcomm Snapdragon 200 (Cortex A7), dual core da 1.2 GHz.
L’ultimo nato di casa Motorola – come avrete già intuito dal titolo – è stato confrontato, un po’ maliziosamente, con un top di gamma 2014, il Samsung Galaxy S5. Nel confronto non sono state mostrate le caratteristiche dei due dispositivi ma semplicemente alcune situazioni di utilizzo quotidiano (navigazione tra le pagine del drawer, apertura della fotocamera, apertura delle impostazioni etc.) con lo scopo di evidenziare la sostanziale eguaglianza nella velocità di esecuzioni di tali compiti.
Personalmente ho trovato interessante questo video e ho pensato di riproporvelo. Buona visione