Il filmato che vedete qui sopra ha qualcosa che sta nel mezzo tra l’essere tremendamente affascinante e l’essere maledettamente inquietante!
Si tratta di un video girato nei laboratori di Google: il big di Mountain View ha collegato 14 braccia meccaniche insieme e, usando una rete neurale a convoluzione, ha fatto sì che imparassero da sole – apprendendo sia dagli errori che dai “vicini” che avevano già “imparato”- a sollevare oggetti, senza essere preventivamente programmate.
Per intenderci, si tratta di un approccio del tutto simile a quello che applicano nel mondo reale i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni: imparare a svolgere determinati compiti guardando chi li circonda e perfezionandosi gradualmente tentando e sbagliando.
Di fatto, un robot in genere è programmato a svolgere compiti ben definiti ma, con questo metodo, Google mostra che può essere in grado di imparare usando lo stesso approccio dei bambini applicato ad una rete neurale – in questo caso, i ricercatori hanno tentato di far sollevare oggetti dalle scatole per diversi giorni successivi e, dopo circa 800000 tentativi, le braccia meccaniche sono riuscite a farlo “apprendendo” progressivamente e perfezionandosi (posizionando gli oggetti in modo da poterli sollevare senza difficoltà), senza bisogno di programmazione aggiuntiva.
Il progresso delle reti neurali, delle tecniche di auto-apprendimento ed in generale dell’Intelligenza Artificiale lascia letteralmente affascinati… ma distrugge, almeno in parte, il potere dell’uomo sulla macchina dato dalla certezza di dover programmare a priori un robot affinché possa eseguire compiti.
Questo, permettetemi di dirlo, è abbastanza inquietante. O forse no?
So if you ever wondered about robots outsmarting humans and taking over the world in a technological singularity type situation, it’s certainly looking more likely now.