C’era tanta attesa per il Google I/O 2016 e diciamo fin da subito che l’attesa è stata ripagata. La prima grande novità presentata è Google Now in versione potenziata: il famoso assistente di Google si è evoluto, è diventato ancora più maturo e ora sa anche intrattenere delle discussioni. Ah, quasi dimenticavo! Ha anche cambiato nome ed ora si chiama Google Assistant! Il video qui in alto vi chiarirà fin da subito di cosa stiamo parlando!
Pensiamo a cosa è oggi l’esperienza di ricerca su Google: un panel con informazioni dettagliate su [Virus Zika] o un alert che ti informa che il tuo volo è in ritardo. Fa un certo effetto vedere come le cose sono cambiate da quei primi 10 link blu. Molti di questi passi avanti sono stati possibili grazie al machine learning e all’intelligenza artificiale (nello specifico aree come la comprensione del linguaggio naturale, il riconoscimento vocale e la traduzione) e ci hanno aiutato a creare un’esperienza sempre più utile e di assistenza agli utenti. Sono questi gli ingredienti che hanno reso il riconoscimento vocale di Google il più preciso al mondo e che vi permettono di fare una foto a una scritta in cinese e vederla immediatamente tradotta in inglese.
Sundar Pichai, CEO di Google, ha ricordato come sempre più persone interagiscono con Google in modo naturale e non solo per cercare informazioni e si aspettano che Google li aiuti ad organizzare meglio le loro attività quotidiane. Ecco perché è nato l’assistente Google, che meglio conosceremo come Google Assistant!
L’assistente Google conversa davvero con voi: è un dialogo a due voci tra voi e Google, capisce il mondo che vi circonda e vi aiuta a fare ciò che vi serve. Semplifica l’acquisto dei biglietti per il cinema mentre siete per strada, trova il ristorante ideale per uno spuntino al volo con la vostra famiglia prima che inizi lo spettacolo e vi aiuta nella navigazione fino al cinema.
L’assistente funziona senza interruzioni su qualsiasi dispositivo e in qualsiasi contesto Android (smartphone, tablet, Android Auto, Android Wear). Nell’esempio mostrato durante la conferenza, Google ha proposto alcune domande all’assistente del calibro “Cosa consigli di fare questa sera?” oppure “di che opera si tratta?” mentre ci si trovava di fronte ad un documento o opera famosa. Insomma, un assistente molto più “umano” e in grado di interpretare meglio le nostre domande: non è fantastico?