Qui [nel mondo opensource] succedono cose fantastiche, perché la cosa veramente sorprendente dei tools opensource è che si finisce per usarli per fare cose che neppure chi li aveva scritti immaginava di poter fare, e credo che questa sia la differenza profonda tra il mondo opensource ed il mondo proprietario.
Nel mondo [del software] proprietario percorrete un percorso prefissato, vengono scritti tools che vi permettano di fare qualcosa e ciò che potete fare è ben definito. Nel mondo opensource i tools finiscono per essere combinati ed assemblati in modi totalmente nuovi.
“Redefining What’s Possible”: questo è il titolo dell’interessante keynote tenuto da Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical, in occasione della conferenza OSCON 2013. In questo video Mark espone le grandi potenzialità dell’ecosistema opensource portando come esempio due grosse scommesse di Canonical: Ubuntu Edge – di cui viene mostrato ancora una volta un mockup fisico – per dare un esempio di flessibilità lato client e Juju, l’orchestration suite dedicata al deploy di servizi cloud, per mostrare all’audience la potenziale scalabilità di un’infrastruttura del genere lato server. Il tutto utilizzando software rigorosamente opensource.