In un mondo orientato ormai alla tecnologia mobile e a dispositivi che possono essere usati davvero ovunque, quello della batteria è un problema ricorrente: l’energia a disposizione è limitata e con l’aumentare della potenza dei vari dispositivi, la scorta di potenziale elettrico delle varie batterie si esaurisce in tempo sempre minore. Purtroppo non esistono metodi per aumentare la durata dell’autonomia della batteria del proprio notebook senza intervenire a livello software, tuttavia è possibile far sì che il sistema operativo riconosca la durata residua in maniera corretta, così da limitare al minimo l’eventualità di ritrovarsi il proprio notebook spento o inutilizzabile senza alimentazione da corrente quando il sistema operativo segnala, ad esempio, ancora il 50% di batteria disponibile. Vediamo insieme come calibrare batteria portatile o dei seguenti dispositivi: convertibile 2-in-1 e tablet.
Calibrare batteria portatile
Calibrare batteria portatile è abbastanza semplice: grazie ad un ciclo di scarica e di conseguente ricarica completa è possibile migliorare – a volte di molto – la precisione con cui il sistema operativo segnala il livello di carica residuo.
Ribadisco ancora una volta che calibrare o ricalibrare la batteria non ne aumenterà la capacita né la durata e non la salverà dalla normale usura causata dall’utilizzo, ma è un metodo piuttosto efficace per evitare brutte sorprese e per far sì che il sistema operativo sia in grado di riconoscere e visualizzare correttamente il livello di autonomia residua.
Dopo aver calibrato la batteria è possibile riutilizzarla come di consueto, è tuttavia consigliabile ripetere il ciclo di scarica/carica completa dopo circa 40-50 cicli di ricarica parziale. La procedura di calibrazione non diminuisce la durata della vostra batteria più di quanto succeda con i comuni cicli di carica parziale.
Calibrare batteria portatile: procedura
L’ideale sarebbe disporre di un tool apposta che permetta di ricalibrare la batteria automaticamente senza il bisogno che l’utente interagisca, tuttavia soltanto alcuni produttori (tra cui, ad esempio, HP e ASUS) dispongono di tools proprietari del genere che permettono di eseguire tale operazione in maniera del tutto semplice.
In tutti i casi non c’è da spaventarsi: se non si hanno a disposizione strumenti del genere è comunque possibile calibrare batteria portatile in maniera semplice una distribuzione live di Linux – per comodità sceglieremo Ubuntu – e un po’ di pazienza. Personalmente consiglio di eseguire i cicli di carica e scarica senza utilizzare il proprio computer, tuttavia nulla vi vieta di utilizzare il vostro portatile mentre procedete. E’ semplicemente una misura precauzionale per assicurare l’accuratezza del risultato.
Preparativi
Ecco i passaggi da eseguire:
- il vostro portatile con la batteria collegata;
- il caricabatterie;
- un CD o USB live del sistema operativo Ubuntu;
- (opzionale) circa 5 ore di non-utilizzo del portatile.
Innanzitutto scarichiamo la ISO di Ubuntu dal seguente link.
DOWNLOAD | Ubuntu
Per realizzare il CD o la chiavetta USB con il sistema operativo live possiamo seguire una delle due guide presenti qui in basso.
Ora collegate il portatile alla corrente elettrica e assicuratevi che l’indicatore della batteria visualizzato dal vostro sistema operativo (a prescindere da quale esso sia) mostri la batteria carica al 100%. Terminato il ciclo di carica, lasciate il notebook collegato all’alimentazione almeno per altre 3 ore. A questo punto spegnete il computer e posizionatelo in modo che non si surriscaldi: è importantissimo che alla fine si spenga perché scarico e non per via del meccanismo di anti-surriscaldamento della scheda madre.
Scaricamento forzato
Scollegate ora il notebook dal caricabatterie e riavviatelo tramite il CD o USB di Ubuntu*: selezionate dal menu di scelta “Memory Test” (o “Test della memoria”) e date invio.
* NB: se avete installato Linux e il bootloader GRUB, potrete accedere al test della memoria direttamente dal menu di GRUB selezionando la voce “MemTest86”.
A questo punto dovrete lasciar lavorare il test: potrete approfittare dell’occasione per verificare eventuali errori nella memoria ma ciò non è indispensabile, l’importante è lasciar eseguire il memtest finché la batteria non sarà completamente scarica e il computer non si spegnerà da solo.
Calibrazione
Ora potrete ri-collegare il vostro notebook alla corrente elettrica e lasciarlo caricare fino al 100%: se i led fisici (le lucine) vi permettono di capire quando la batteria è completamente carica il mio consiglio è di lasciare spento il computer anche durante questa fase, altrimenti potrete tenerlo acceso ed utilizzarlo come di consueto.
Quando finirà il ciclo di carica, la calibrazione della batteria sarà praticamente terminata: da questo momento potrete riutilizzare come di consueto il vostro notebook e, come vi ho già accennato prima, vi consiglio di ripetere l’operazione dopo una quarantina di cicli di carica/scarica parziale.
Conservazione batterie
Prassi comune è quella di conservare scariche le batterie che resteranno inutilizzate a lungo: questa è una cosa sbagliatissima, in quanto va ad intaccarne seriamente la durata e la longevità. Al fine di conservare integra una batteria dopo un periodo di non-utilizzo, vi consiglio di caricarla più o meno al 45-50% prima di metterla via.
Il peggior nemico delle batterie Li-Ion sono le alte temperature, per cui la temperatura di conservazione dovrebbe essere quanto più bassa possibile – una batteria Li-Ion conservata a 25 gradi perde in media il 20-25% della sua capienza in un anno. Per un degrado minimo la temperatura ideale di conservazione sarebbe tra i 2 e i 10 °C.
Se state pensando al frigo, sappiate che non avete detto una sciocchezza: conservare le batterie in un frigo a media temperatura (diciamo tra i 3 ed i 5 °C) è un buon metodo, tenete però presente che la batteria non dovrà entrare assolutamente in contatto con l’umidità, per cui dovrà essere perfettamente sigillata ed al riparo da eventuali gocce di condensa che potrebbero formarsi all’interno dell’involucro.
Un modo comodo e sicuro per conservare le batterie in frigo, che tra l’altro utilizzo personalmente, è quello di metterle in sottovuoto ermetico (potrete usare la “macchina del sottovuoto” da cucina, oppure un’aspirapolvere con gli appositi sacchetti) prima di riporle.